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Dopo appena una settimana dall'inizio delle riprese, ecco che Amy Dallas fa la sua comparsa sul set. Mi pare più statuaria del solito, costretta in quel tubino rosso scuro che ne rende esplosivo il décolleté e ne ridisegna i fianchi; i capelli sono acconciati in eleganti onde lasciate cadere su una spalla e il trucco la fa somigliare pericolosamente a Dita Von Teese, la regina del burlesque.

La osservo mentre ancheggia verso il terrazzo su cui dovrà girare più di una scena e non posso fare a meno di pensare che Amy sia davvero molto bella. Anche troppo, a dire la verità. So che è irrazionale e pure un po' stupido, da parte mia. Non dovrei preoccuparmi, Amy e Jake sono due professionisti e, tra l'altro, nella vita nemmeno si sopportano, ma dentro quel set... sembrano davvero fatti l'uno per l'altra.

No, no, no. A che diavolo vado a pensare?

«Sono carini insieme, vero?» al mio fianco spunta Rubino e lo incenerisco sul posto.

«Come due attori che sanno recitare.»

«Sei ancora in tempo per accettare la mia proposta» ammicca.

«E tu per andare a quel paese. Non mi piace la tua compagnia e questo non ha niente a che fare con Jake. Fattene una ragione e falla finita, per favore.»

«Eh, stai calma! Ho solo fatto un'osservazione su quei due.»

«A me sembra che la tua sia un'ossessione» sibilo e incrocio le braccia al petto. «Ma sai cosa ti dico? Se proprio non ti piace vederci insieme, stacci alla larga.»

Rubino mormora qualcosa che suona incomprensibile alle mie orecchie, poi si allontana con la coda tra le gambe. Avrà capito che con me non attacca? Lo spero tanto.

Così come spero che Lorrain la smetta di far ripetere a Jake e Amy questa dannata scena del bacio. Oh, d'accordo, forse è il caso che mi metta seduta in disparte e che tenti di studiare un po' – tra meno di un mese dovrò sostenere tre esami e ultimamente non mi ci sono dedicata più di tanto. No, non esageriamo, diciamo pure che non mi ci sono dedicata affatto! Colpa di Jake, maledetto tentatore.

Mi accomodo sulla solita seggiola J. M., tiro fuori dalla borsa un paio di tomi che farebbero concorrenza all'enciclopedia più aggiornata e individuo il post-it su cui ho segnato gli ultimi appunti, pronta a riprendere da dove avevo lasciato.

«Giada, dico bene?» una bellissima donna bionda sulla sessantina si avvicina a me con passo felpato e io richiudo il libro con un gesto veloce, pinzandomi dentro un dito.

Ahi! Annuisco con le lacrime agli occhi.

«Sono Pam, la moglie di Rick.»

Scatto in piedi, tenendo il libro stretto al petto e porgendole la mano. «È un vero piacere.»

«Ti ho disturbata?» domanda senza togliere gli occhi dai miei libri.

«No, affatto. Ma qui tutti sono in fermento e non voglio essere di intralcio, così ho pensato di approfittarne per studiare un po'.»

«Sono scritte cinesi, quelle che vedo?» sorride affabile.

«Esatto. Studio lingue e i prossimi esami sono alle porte.»

«Sono stata in Cina solo una volta, tanti anni fa. L'occasione fu la presentazione del primo e ultimo film di Rick che abbiano mai acconsentito a proiettare – sono molto critici, riguardo a ciò che non gli appartiene. Ad ogni modo, è un luogo splendido.»

«Non posso che darle ragione.»

«Mi sembra tu abbia fatto un ottimo lavoro con Jake.»

«Grazie. In effetti non è sempre stato semplice, ma sono soddisfatta del risultato.»

Purché se ne parliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora