Per i siciliani non è solo un triste avvio della nuova unità nazionale bensì una nuova sottomissione ben peggiore della precedente.
Ai contadini, ai quali inizialmente era stata promessa la terra, fu tolta ogni speranza dal sistema politico.
Le terre ecclesiastiche e quelle demaniali vennero concesse solo ai soliti baroni che potevano permettersi di acquistarli all'asta.
Bronte, Niscemi e Ragabulto osarono ribellarsi.
Nino Bixio, famoso per essere stato uno dei generali più violenti e sanguinari della storia moderna italiana, fu mandato a reprimere la ribellione con la violenza di un vero e proprio criminale di guerra e non esitò a far fucilare decine di innocenti.Oggi, lui sarebbe stato sotto processo dell'Aja, il tribunale per criminali di guerra situato nella città olandese Aja, ma la retorica risorgimentale trovò comunque il modo di dedicargli una via di fuga.
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Il passaggio sullo stretto in Calabria, avvenne con la Marina Napoletana e gli ufficiali dell'esercito.
Circa 1500 garibaldini ebbero ragione di 17 mila soldati napoletani che si arresero in massa o passarono con Garibaldi.
Dopo l'unificazione, gli ufficiali passeranno in massa con l'esercito italiano.
Tra Milano, Alessandria e Bergamo il regno di Savoia costruirà dei veri e propri lager (luoghi di isolamento) destinati ai Meridionali: 32 mila prigionieri tenuti in condizioni terrificanti, molti dei quali moriranno di sofferenza e di stenti.
Il governo di Garibaldi a Napoli resta tutt'oggi una delle peggiori esperienze, caratterizzato da provvedimenti spesso insensati, come l'abolizione (Tout Court, tagliare) delle tasse, che mandó in rovina l'industria del Sud.•••
Giuseppe Garibaldi ritratto da Giovanni Fattori
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