Garibaldi, che nei libri di storia è celebrato come un eroe, è famoso soprattutto per la celeberrima "Spedizione dei Mille", da lui organizzata, con la quale, insieme ad altri 1000 volontari, s'imbarcó alla volta della Sicilia, per liberare il sud dal dominio dei Borboni.
Spesso, però, gli stessi libri non citano gli atti che egli compì per perseguire il suo obbiettivo. Egli, infatti, si alleò con i rivali per ottenere la vittoria.Non c'è da stupirsi dunque se molti, soprattutto abitanti del Sud, lo giudicano come un traditore della patria, che mise al primo posto i propri interessi, ubicandoli prima ancora dei cittadini.
Un'altra cosa che fece questo fantomatico eroe fu quella di accentuare le differenze economiche, culturali e sociali che vi erano tra la parte meridionale e quella settentrionale dell'Italia, portando il Nord ad una condizione più agiata e benestante e lasciando il Sud nella povertà. Come la storia ci insegna, dove c'è povertà, si sviluppa anche la criminalità, e poiché le cose sono destinate a ripetersi, in questo caso si sviluppò il fenomeno del brigantaggio, che evolvendosi si "trasformò" nell'odierna mafia.La Spedizione dei Mille
La spedizione dei mille, uno degli eventi più significativi del Risorgimento italiano, ebbe inizio tra il 5 e il 6 maggio 1860, con partenza da Quarto, città facente parte del regno di Sardegna, alla volta di Marsala, una città sicula, nella quale sbarcarono in data 11 maggio di quello stesso anno. Il principale scopo di tale missione era quello di liberare il Meridione dal dominio franco-spagnolo dei Borboni. Il generale Giuseppe Garibaldi , come abbiamo già detto, fu colui che ebbe l'incarico di guidare la spedizione e gli approssimativamente 1000 volontari alla presunta unificazione delle due Sicilie. Ma le cose andarono veramente così? Ebbene, sarebbe bello poter confermare i nobili intenti del generale, ma purtroppo egli decise di organizzare questa spedizione per curare solo e soltanto i suoi interessi, che potrebbero essere riassunti con la voglia di popolarità, ricchezza e benevolenza da parte del popolo. Il suo unico e reale obbiettivo era quello di soddisfare il proprio interesse personale.
***
Anche se questo eroe dai lunghi capelli ed il rosso mantello fu un personaggio subdolo, traditore e bugiardo, bisogna comunque riconoscergli quello che fece e che effettivamente portò all'unità della nostra patria, però sarebbe utile conoscerne la reale storia, prima di celebrarlo come l'eroe italiano per eccellenza.
↑↑↑
cartina che mostra l'obbiettivo della Spedizione dei Mille°°°
Garibaldi e "i Mille", 11 maggio 1860
↓↓↓