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«Jungkook...» disse Jimin preoccupato.

«Non dire nulla ti prego... Solo andiamo un po' al mare. Ho bisogno di rilassarmi» disse il maggiore guardandolo profondamente.

«Certo, andiamo» rispose il minore, tirando la mano del corvino e portandolo lungo la spiaggia che stava a pochi metri da loro.

Le loro mani erano unite, le loro dita intrecciate. Si trasmettevano calma attraverso quel filo conduttore, tramite quel contatto. Jimin stringeva molto forte la sua mano durante il cammino verso il mare, il suo unico obbiettivo era quello di fargli capire che lui c'era, che non era solo, che aveva qualcuno al suo fianco.

«Vieni scendiamo... So che fa freddo ma dovremmo togliere le scarpe, sarà più rilassante» disse Jimin iniziando a togliersele, stessa azione fece il maggiore. Le loro mani si erano separate solo per quei minuti ma subito si unirono nuovamente, era come se necessitassero di quel contatto, di stare sempre più vicini in qualche modo.

Era ormai sera, il freddo c'era ma non era eccessivo, si stava bene. Era una solita serata d'inizio inverno. Chi li avesse visti sicuramente avrebbe pensato che fossero due pazzi perché chi andrebbe a vedere il mare d'inverno? Nessuno di solito.

«Ci sediamo qui, Jungkook?» il maggiore solo annuì e insieme si sedettero sulla sabbia continuando a stare uniti da quel contatto, è inutile dirlo... Non volevano smettere di sentire quel calore.

«Puoi dirmi tutto quello che vuoi in questo momento sai? Sfogati con me ma fallo solo se vuoi» disse Jimin avvicinandosi al maggiore, spalla con spalla.

«Fa male tutto questo, fa male da morire, sono come tante pugnalate al petto. Odio quello che ho dovuto passare e quello che ho dovuto fare anche se non me ne pento. Fa male questo passato così contorto... Rivedere quell'uomo...» respirò a fondo «Jimin quella bestia ha ucciso mia madre insieme a quel bastardo, ha collaborato con lui» una lacrima cadde per la guancia del più grande che subito fu asciugata da Jimin «Quando stavamo dentro, la voglia di ucciderlo con le mie mani di certo non mi mancava, sentivo proprio la collera e l'odio passare per le mie vene. Se non ci fossi stato tu a fermarmi, io avrei sporcato di nuovo le mie mani, quelle che ora stanno tenendo le tue. Lo avrei fatto, avrei finalmente compiuto la mia vendetta...»

«Dimmi tutto Jungkook. Non ti giudicherò mai, solo sfogati... Piangi se vuoi» comunicò Jimin con occhi cristallini, era come se provasse anche lui un po' del dolore del corvino in quel momento come connessi da un qualcosa di astratto.

«Il mio passato brucia come fuoco, ho visto mia madre morire lentamente, sgretolarsi davanti i miei occhi... Sai come sono nato io? Lui ha abusato di lei, sono nato da una violenza. Mia madre era così piccola e bella aveva solo 16 anni quando rimase incinta, era cosi dolce... Finì in mano di quell'uomo a causa di suo padre, mio nonno. Non avendo molte possibilità ed essendo un alcolizzato, l'unica cosa che gli rimaneva di prezioso era sua figlia... L'ha venduta a quel bastardo che cercava una donna. Mia madre era bella come il sole ma i miei occhi avevano visto solo tanto dolore nei suoi, solo quando vedeva me sorrideva ma sapevo che il suo sorriso non era del tutto felice» lacrime continuarono ad essere versate.

Jimin allargò le sue braccia e lo abbracciò dal collo. Jungkook allora lo strinse e poi prendendolo dai fianchi lo sedette sulle sue gambe per avere così una posizione più comoda e anche perchè il freddo si cominciava a sentire e i due erano come due stufe pronte a riscaldarsi l'un l'altro.

«Quando iniziai a crescere, le cose peggiorarono di colpo. Io e mia madre molto spesso venivamo chiusi in una stanza e non potevamo uscire a volte anche per tre-quattro giorni, neanche mangiavamo... Venivamo picchiati, io soprattutto perché difendevo la mia luce, non volevo perderla» disse amaramente Jungkook «Casa mia, quell'inferno era ormai diventato un bordello. Puttane che venivano ogni sera, mia madre mi abbracciava e piangeva insieme a me. Ero costretto a sentire come quel porco gemeva spudoratamente, era uno schifoso, avrei voluto vomitare mille volte ma preferivo ingoiare. All'età di 15 le cose diventarono sempre più difficili da gestire. Lui, avendo speso tutto in sesso e droga, era rimasto col nulla...» Jungkook iniziò a singhiozzare.

𝑮𝒊𝒗𝒆 𝑴𝒆 𝑳𝒐𝒗𝒆 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora