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Jimin e Jungkook fecero finalmente ingresso nella loro favolosa stanza dopo aver chiesto informazione su dove si trovasse. Era realmente spaziosa, un letto matrimoniale, una grande finestra con vista paradisiaca e certamente anche un bagno che faceva a dir poco invidia per il suo lusso.

«È bellissimo Kook, non ho parole»

«E ancora non hai visto niente...» disse Jungkook con un abbagliante sorriso «Ti va se adesso pranziamo e poi andiamo in piscina?»

«Certamente mi vida, mi cambio così poi vai tu e andiamo»

«Sei adorabile, fanculo. Ti bacerei in ogni momento se fosse per me» lo abbracciò.

«Devo comprarmi una maschera. Divento un pomodoro ogni volta»

Dicendo questo il più piccolo entrò in bagno e si cambiò ponendosi una maglia e sotto il costume. Stessa cosa fece anche il più grande. Insieme poi, uscirono dalla camera e si diressero verso il luogo di ristorazione. Si sedettero ad un tavolo e ordinarono da mangiare.

«Kook ti volevo fare una domanda...» il menzionato annuì «Ma perché Yoongi è stato anche lui lì dentro? Di cosa è stato accusato? Di Hoseok lo so, traffico di droga ma lui?»

«Se te lo dicessi non so se cambieresti opinione su di lui, non è una cosa bella, può fare repulsione ma era mezzo ubriaco, sotto effetto di marijuana, aveva 17 anni e i suoi ormoni erano un po' su di giri...»

«Cos'ha fatto?»

«Ha abusato di una ragazza, è stato accusato per violenza sessuale» disse serio Jungkook.

«Oh santo cielo... Però ha fatto un errore e lo ha pagato non c'è nient'altro da fare, io non sono nessuno per giudicare e poi come hai detto era sotto effetto di alcool e droga quindi non era in sé... Non avrà avuto una vita facile immagino...»

«Già... Ma non parliamo più di questo, stanno arrivando i nostri piatti» il cameriere servì il pranzo.

«Buon appetito Kookie»

«A te Minnie» ma prima che che il più piccolo potesse iniziare a mangiare il suo cibo, il maggiore gli rubò un piccolo bacio a stampo che li fece sorridere ad entrambi.

...

Dopo aver finito di mangiare, i due si diressero verso la grande piscina al chiuso del luogo. La cosa che più li sorprese fu il fatto di essere completamente soli ma si poteva anche capire visto che la stagione non era proprio quella giusta. Si sedettero sulle sdraie attorno al bordo della piscina e iniziarono a spogliarsi, rimanendo in costume. Dire che le povere guance del più piccolo stavano per esplodere era poco, aveva già visto il petto fornito del maggiore ma quella volta era quasi buio e sotto le coperte mentre questa volta era molto più vivido, più visibile, più vero. Il suo fisico difronte a quello non era niente, basso, magro e con qualche muscolo qua e là.

«Minnie non essere così timido, sei bellissimo, vieni qui» con la sua timidezza a fior di pelle si avvicinò al più grande ponendosi al suo lato «Sei un piccolino, amore» il minore arrossì nascondendo il suo viso sul petto contrario, Jungkook lo abbracciò «Dai, su entriamo» si avvicinarono al bordo della piscina, dove erano poste le scale per scendervi. Lentamente il castano le scese mentre il maggiore si tuffò direttamente.

«È fredda...» disse Jimin strofinandosi le spalle con le sue piccole mani quando il più grande riemerse dall'acqua. In quel momento il castano non poté che ammirare la grande quantità di bellezza che il corvino possedeva. Era meraviglioso ai suo occhi.

«Vuoi che ti abbraccio?» senza farselo ripetere due volte, si avvicinò e lo abbracciò come se la sua vita dipendesse da quello. Jungkook lo strinse a sé e baciò la sua fronte mentre l'altro premeva le sue labbra contro il suo petto.

«Non pensavo che si potesse dipendere così tanto da qualcuno» pronunciò il castano.

«Neanche io... Ti stai rilassando?»

«Tanto, tu?» rispose andando sott'acqua per poi risalire e ritornare nella stessa posizione.

«Anche io, sei la mia calma» sorrise contro i suoi capelli, Jimin alzò la sua testa e i loro occhi si connessero «Sei bellissimo, non smetterò mai di dirtelo» non si trattennero. Le loro labbra fecero contatto, scontrandosi in un bacio urgente e passionale. Le loro bocche si muovevano con sincronia e le loro calde lingue cercavano in tutti i modi di esplorarsi a vicenda, senza mai separarsi. Le grandi mani di Jungkook iniziarono scendere fino ad arrivare ai fianchi del più piccolo prendendolo così fra le sue braccia mentre quest'ultimo abbracciava il suo collo. L'ossigeno iniziò a mancare, i due si separano e il maggiore fece scendere Jimin. I loro nasi però continuavano a sfiorarsi e i loro occhi restavano chiusi, cercando di assimilare tutto quel forte sentimento che provavano «Nuotiamo un po', vieni»

Iniziarono a nuotare lungo tutta la piscina. Giocarono con l'acqua, si sommersero a vicenda, si scambiano piccole carezze e baci. Erano proprio come due adolescenti smielati al primo amore. Dopo si fermarono un attimo e si sedettero su uno degli scalini, il più piccolo fra le gambe del maggiore.

«Jimin... Non ti ho mai chiesto una cosa e mi sento un po' triste per questo perché per me sei tanto importante»

«So che stai per dirmi... La mia famiglia?»

«Si Jimin ma se non vuoi parlarne, tranquillo, si?» baciò la sua guancia.

«No Kook, non mi crea nessun problema a parlartene, non c'è molto da dire... Sono divorziati da tanto tempo, ho visto come il loro matrimonio si sgretolava poco a poco davanti ai miei occhi, per questo ho un po' paura di un relazione anche se con te è diverso... Tutto è peggiorato quando hanno scoperto che a me non andavano le donne, ho dovuto lasciare gli studi, prendere dei soldi e andarmene da quella casa. Da Busan sono arrivato qui a Seul dove ho coltivato la mia passione, ho preso la patente, ho comprato casa, ho conosciuto persone fantastiche tra cui Taehyung, ho rivisto mio cugino Hoseok dopo un sacco di anni e alla fine ho conosciuto te, il mio vicino, la mia casualità più bella. Non rimpiango nulla sono felice così, i miei genitori non sono mai stati tali, erano sempre fuori per lavoro quindi non sento la loro mancanza. Non provo tanto affetto nei loro confronti. Sono figlio unico quindi non ho tante cose che mi legano a quel luogo e a quella famiglia con non sento mia» Jungkook lo strinse ancora più forte, poteva capire in un certo senso la sua vita. Anche lui non era cresciuto con una famiglia, un padre che non lo era e sua madre andata via troppo presto. Due anime sole con vite complicate trovatesi per caso.

«Sei con me adesso, non ti lascerò andare, sei ormai essenziale nella mia vita. Loro non ti meritano» baciò il suo capo «Se un giorno dovessi sentirti triste, che ti manca qualcosa oppure sentirti solo, dimmelo farò tutto il possibile per evitarlo. Tu hai migliorato la mia vita e io migliorerò la tua, voglio vederti solo felice, Minnie»

«Lo stai già facendo Kook. L'ho detto anche davanti a tua mamma che mi hai salvato dalla mia monotonia e che adoro ogni singolo particolare di te, non potrei mai sentirmi triste o solo quando sono al tuo lato» mostrò un sorriso che fece sciogliere ancor di più il forte cuore del maggiore nel frattempo le loro mani si intrecciavano.

«Non te l'ho mai detto ma... Io ti amo da morire ma proprio tanto» disse Jungkook con il cuore in mano e gli occhi lucidi.

«Ti ho amato sin dal primo giorno, quindi si, ti amo tanto anche io» ribatté Jimin facendosi sempre più piccolo fra le braccia del più grande che in risposta baciò delicatamente il suo collo e la sua nuda spalla, umida per le minuscole goccioline d'acqua che scendevano. Si sorrisero a vicenda, amandosi anche con quel piccolo gesto.

𝑮𝒊𝒗𝒆 𝑴𝒆 𝑳𝒐𝒗𝒆 | 국민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora