2. Primo giorno di scuola

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Stavo continuando a girarmi e rigirarmi nelle coperte cercando la forza psicologica di alzarmi dal letto, anche se non arrivava.

Fissavo la sveglia sul comodino, mi ero svegliata mezz'ora prima che suonasse la sveglia, il motivo? L'ansia

Con la forza di un lemure in prognosi riservata mi sedetti sul letto e incominciando a fissare la parete dove avevo appeso tutte le mie polaroid, speravo che magicamente il mondo sparisse e la luce del sole con lui.

Comunque nonostante non ne avessi la benché minima voglia, mi alzai dal letto e incominciai a frugare nell'armadio nella vana speranza di trovare qualcosa di decente da mettere per il primo giorno di scuola.

Alla fine optai per un paio di skinny jeans a vita alta verde militare (con delle tasche all'altezza delle cosce), una semplice t-shirt nera, una giacca di jeans e le mie adorate vans nere.
Infine scesi al piano di sotto per fare colazione.

"Buenos dias" mi salutò mia madre
"Buongiorno" ricambiai io con poco entusiasmo "che c'è per colazione?" chiesi
"Pancakes" rispose lei, io annuii mentre versavo del succo d'arancia in un bicchiere.

"Papà?" chiesi io prima di portare il bicchiere alle labbra.

"Aveva il turno di notte in ospedale, dovrebbe arrivare tra una mezzoretta" mi rispose subito prima di salutare Diego che era appena arrivato in cucina e che si era seduto accanto a me.

"Callie vai a scuola a piedi, in autobus o ti accompagno io?" mi domandò
"A piedi" risposi "sono in anticipo" aggiunsi, lei annuì e spostò l'attenzione su mio fratello
"Vuoi che ti accompagni prima di andare a lavoro?" chiese
"Si, non ho voglia di andarci a piedi".

Finii la mia colazione, poi andai al piano di sopra per prepararmi: lavai i denti e il viso poi mi truccai leggermente e passai la piastra, infine presi lo zaino ed uscii di casa.

Camminavo lentamente con le cuffie nelle orecchie ascoltando la mia solita playlist, canticchiavo e immaginavo coreografie che non avrei mai mostrato a nessuno.

Arrivata davanti a scuola un brivido mi percorse la schiena, sarà stata l'ansia o forse l'emozione di star cominciando il mio ultimo anno.
Non avevo mai visto la scuola come un luogo così tremendo;
certo non mi alzavo la mattina sprizzando da tutti i pori la felicità che avevo nel vedere i miei professori, ma non avevo mai sofferto così tanto la scuola (sicuramente meno di Paige e più di Charlotte).

Vidi in lontanaza Paige che fumava seduta su un muretto un po' appartato dove solitamente gli studenti si appartavano per fumare e mi avvicinai a lei.

"Buongiorno" la salutai
"Buongiorno niente" 'ricambiò' lei
"Scesa dalla parte sbagliata del letto?" ironizzai
"Come siamo simpatiche stamattina" rispose lei prendendo un tiro e buttandomi tutto il fumo addosso

"Come mai sei così nervosa stamattina?" le chiesi seria.

"Avrei preferito che la scuola fosse iniziata 10 giorni fa" rispose "ma non oggi" concluse.

Non capii subito a cosa si stesse riferendo, infondo la sua allusione non era del tutto chiara, mi ci volle qualche secondo per capire e fu allora che con la mente ritornai a 10 anni prima.

Avevo otto anni proprio come Paige ed ero andata a casa sua, insieme a mia madre, come quasi tutti i giorni ma quel giorno non fummo accolte dalla solita e raggiante Celine
(la madre di Paige), no.

Celine era distrutta, era evidente che avesse pianto, ma quando mi vide cercò di sorridermi e dopo averci fatte entrare mi disse di andare in camera di Paige.

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