5. Una giornata inaspettata

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Non ho mai capito cosa spingesse due persone ad innamorarsi, o a piacersi, da cosa dipendesse questa forza o in cosa consistesse; perchè proprio quelle due persone e non altre due? Perchè non esiste una regola fissa? Non può semplicemente valere 'gli opposti si attraggono' o 'chi si assomiglia si piglia'? Invece no, nessuno sa da cosa dipenda questa forza indefinita o in che modo agisca o in che forma si presenti, si presenta e basta, non la si può combattere, bisogna solo accettarla. 

È esattamente ciò che accadde a Charlotte e Alex, bastò loro un solo appuntamento perchè capissero di essere fatti l'uno per l'altra. 

Era una domenica e non c'era scuola così decisi di invitare le mie amiche a casa per fare colazione insieme e chiacchierare un po', eravamo in camera mia e aspettavamo che ci venisse voglia di andare a preparare la colazione nel frattempo cominciammo a parlare dell'appuntamento di Charlotte e Alex, avvenuto la sera prima. 

"Allora raccontaci, non sto più nella pelle" disse Paige. 

"È stata una serata fantastica" cominciò Charlotte "si è presentato alle sette e mezza in punto a casa mia,è stata una  cosa abbastanza informale, niente di sfarzoso, siamo andati a mangiare un hamburger, pio abbiamo passeggiato e abbiamo preso un gelato". 

"Ti ha dato il bacio della buonanotte?" le chiesi io alzando le sopracciglia impaziente. 

"Beh..."

"No ti prego; dimmi che non si è tirato indietro" disse Paige. 

"Ah dire il vero mi ha solo dato un bacio sulla guancia, ma la prossima settimana usciamo di nuovo, magari sarà la volta buona" terminò la bionda. 

"Lo spero per te Charlotte davvero, ti meriti il meglio" aggiunsi io. 

"Bene ora brusco cambio di argomento" riprese Charlotte. 

"Dica"

"Allora Jane..." roteai gli occhi avendo capito dove sarebbe andata a parare. 

"Come fai a saperlo?" 

"Scusate che mi sono persa?" ci chiese Paige spostandosi un po' più in avanti. 

"Ero al supermercato con Isaac l'altro giorno, e vi ho visti" spiegò. 

"Visto cosa?" continuò la rossa. 

"Davate l'idea di essere una coppia" continuò Charlotte. 

"Beh metti un paio di occhiali, perchè evidentemente sei diventata miope" Charlotte stava per ribattere ma fu interrotta.

"Cosa è successo? Dimmelo!" Paige si era sporta verso Charlotte a mani giunte e piagnucolava con fare teatrale. 

"Cole" risposi io "a quanto pare gli piace dare soprannomi, è passato da 'Musa' a 'Jane' " 

"Perchè Musa?" chiese dunque lei "Non era tipo una Winx?" roteai gli occhi. 

"Le nove Muse ispiratrici della cultura greca" le feci notare "una si chiamava Calliope" 

"Antipatico e pure secchione, perfetto per Charlotte" concluse la rossa. 

"Ah beh mi dispiace ma io ho altro in testa al momento" ribatté Charlotte, era proprio cotta a puntino. 

Adoravo passare le giornate così, a chiacchierare con le mie amiche, perchè quando ero con loro il mondo intorno spariva, mi risultava impossibile pensare ad altro come succede quando ci si trova in situazioni noiose, si comincia a pensare ad altro e ad allontanarsi sempre più dal luogo in cui ci si trova. Era quello che amavo di più delle mie amiche, riuscivano a coinvolgermi sempre, anche nelle situazioni più imbarazzanti. 

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