Capitolo 2

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Eccomi qui. Davanti alla mia scuola per iniziare il secondo anno delle superiori.
Sono agitata? No. So che sarà un anno come quello precedente. Orribilmente noioso.
Ho preso le prime cose che avevo nell'armadio, dei jeans a vita alta neri e un top semplice rosa pastello, il mio colore preferito.

Mi siedo su una panchina vicino all'entrata e aspetto le mie amiche.
Come ogni giorno io sono in anticipo.
Le mie amiche sono delle ritardatarie croniche.
Mentre smanetto con il telefono sento picchiettarmi la spalla.
Mi giro e vedo una ragazza abbastanza bassa con degli occhiali neri.
«Scusami se ti disturbo, ehm, potrei sapere dove si trova la segreteria?» mi chiede impacciata. Faccio un sorriso compassionevole capendo il suo imbarazzo e le indico l'entrata: «È subito dopo l'entrata, giri a destra e sei arrivata.»
«Ti ringrazio.» mi ringrazia sorridendo per poi entrare a scuola.

Sto per mandare un messaggio alle mie amiche quando sento chiamarmi: «Steph! Ehi!» mi urlano Joy, Elettra e Diana all'unisono.
«Fate con comodo, mi raccomando! La campanella è suonata da due minuti!» preciso mostrando l'ora sul telefono. «Sei così puntigliosa! I prof. saranno ancora con i ragazzi di prima!» mi dice Diana. «Forza, andiamo!» mi incita Joy prendendomi sotto braccio.

Giungiamo in classe e ci sediamo nei banchi in centro, come abbiamo sempre fatto. «Ragazze sapete che Alex sarà il nostro compagno di classe?» chiede emozionata Elettra.
Cavolo ancora lui! Ma perché sono così sfigata da non conoscere nessuno?! Roteo gli occhi e la guardo con aria scocciata, «Ma si può sapere chi è?» chiedo esasperata. «Cosa?! Non sai chi è Alex? Oh Dio, Steph!» risponde Diana. Sbuffo sonoramente e mi giro verso la professoressa appena entrata.
«Buongiorno ragazzi! Bentornati! Come sono andate le vostre vacanze?» ci chiede la professoressa di Inglese. Dopo un "Bene!" collettivo comincia a riprendere il suo discorso. «Lui è il vostro nuovo compagno, Alexander Gomez, ma credo che lo conosciate già. Bene, Alexander siediti là infondo.» dice la professoressa indicando il posto dietro me e Diana.
Era lui. Il ragazzo a cui avevo urtato il braccio In aeroporto. Ora che lo vedo bene, devo dire che è veramente un bel ragazzo.
«Bene ragazzi! Qualcuno mi racconti le sue vacanze, cosa avete fatto?» chiede la professoressa. Elettra alza la mano e comincia a parlare del suo viaggio nella sua terra natale, l'Italia. Ho sempre amato l'Italia.
Ho visitato Venezia, la città dell'amore.
È spettacolare e tutte quelle gondole la rendono molto più bella di quando già non lo sia.
«Scusa urtatrice di braccia, hai una penna da prestarmi?» mi chiede una voce dietro di me.
Mi giro e vedo il nuovo compagno intento a guardarmi. «Cosa?» chiedo confusa. «Ti ho chiesto se hai una penna da prestarmi.» mi spiega. «Ah si, scusa. Ecco, tieni.» dico porgendogli una penna con disegnato sopra il Sistema Solare.
Una delle mie passioni è l'astronomia.
Mi perdo stando anche le ore a guardare il cielo grazie al telescopio regalatomi dai miei zii per il mio decimo compleanno. Mi affascina pensare che siamo circondati da migliaia di galassie e pianeti. Ma allo stesso tempo mi inquieta sapere che noi non contiamo nemmeno un granello di sabbia nell'universo.
«Bella penna.» mi dice prendendola. «Grazie.» rispondo.
«Tu vuoi ancora visitare lo spazio?» mi chiede Diana. «Certo! Il mio sogno non svanirà!» dico girandomi verso le mie amiche.
Sappiamo tutte che non è possibile per quanto io voglia. Ma mi piace pensare che potrei farcela.

Complicated [NON CONTINUATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora