Capitolo 2

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Oh, mamma

Aprii lentamente gli occhi. In piedi c'era mio padre che mi scrutava con occhi freddi. Feci per aprire bocca e vidi che papà levò una padella per colpirmi, la prima cosa che mi venne in mente fu di rotolare verso la cucina per schivarla; mi rialzai e, per quanto possa sembrare strano, papà stava correndo verso di me infurianto; sfilai qualcosa dal casetto delle posate per proteggermi.
Iniziaia correre intorno il tavolo mentre papà continuava a seguirmi. Mi fermai d'un tratto e dissi senza fiato :"Fermati Papà! "
Mi guardò sbigottito e disse anche lui senza fiato:"Papà?"

Ci furono dieci secondi di pausa. C'era qualcosa che non andava.
"Ragazzo,come fai a sapere la nostra lingua? Come sei entrato in questa casa? E non spacciarti per mio figlio."

Quasi mi ero dimenticato: non ero più il vecchio Victor!?

Erano veramente tante domande, come si aspettava che le rispondessi tutte? Per acquistare la sua fiducia avrei dovuto dirli qualcosa di cui eravamo a conoscenza solo noi due, anche se sarei potuto passare per uno stalker.

Pensai a lungo e avvicinai la mano all'orecchio destro; Papà alzò la padella come se stesse per colpirmi.

"Oh, oh, fermati", supplicai. Gli mostrai la voglia che avevo dietro l'orecchio sin da bambino.

"Victor..." , disse abbassando la padella e poi lasciandola cadere a terra.

"Eh, già..." .

Dopo esserci accomodati alla tavola della cucina, inizia a raccontargli tutto d'un fiato quello che era successo e con mio stupore mi ascoltò attentamente, senza neppure interrompere.

Non appena terminai di parlare, cadde il silenzio per qualche secondo e temevo cosa averebbe detto, anzi, fatto. Mentre la nostra gara di " chi batte prima le palpebre" finì, gli occhi di mio padre diventarono sempre più lucidi e finì per abbassare lo sguardo e tirare un lungo sospiro.
In quel momento, sentii un insolito senso di colpa: avevo cambiato carnagione, non che lo volessi o che l'avessi chiesto. Di colpo mi sembrò che tutto si fermò: la stella cadente!
Doveva essere proprio quella la riposta, ma com'era possibile!? Tra l'altro non avevo desiderato di essere nato diversamente!? Come mai non mi ero svegliato ricco? Una miriade di domande senza alcun fine continuarono a frullarmi nella testa, l'unica vera domanda era...
"Come lo diremo a tua madre?" , mi chiese papà interrompendo i miei pensieri. Sul volto gli si leggeva un'espressione disorientata e i suoi occhi sembravano quasi quelli di un cane abbandonato. Come biasimarlo... mia madre era spaventosa!


Scusate il ritardo ( -.- )

spero vi stia piacendo

Grazie per la lettura ( ^ -^)

P.S.
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