MIA
Sono una maledetta stupida. Come ho potuto ubriacarmi a tal punto da dover passare la notte a casa di quel Luca? Sono sempre stata attenta a tenere a debita distanza chiunque si avvicinasse proprio per non dover dare spiegazioni a nessuno, e io che faccio? Finisco nel letto dell'ultima persona che dovrebbe vedermi in questo stato.
Gli ultimi giorni sono stati duri da reggere, mi sento sovrastata dagli eventi, bere mi è sembrata la soluzione più semplice per alleviare il dolore; dovevo immaginare che mi sarei cacciata nei guai.
Chiusa la porta di casa vado diretta in camera mia: non riesco a stare in piedi e il mio corpo sembra andare in pezzi, questo malessere non è solo colpa del gin. Ho paura di sprofondare nuovamente in un tunnel buio senza via d'uscita.
Il biglietto che ha lasciato mia madre mi ha lacerato l'anima, essere la causa della sua morte è una cosa difficile da digerire e da dimenticare, un po' come la mia cicatrice; è lì, per ricordarmi quanto sono stata debole e vigliacca.
***
Ho il respiro corto, goccioline di sudore imperlano la mia fronte, le gambe si muovono veloci e i pugni colpiscono forte fino a sanguinare. Non ho tempo di pensare, devo solo concentrarmi per scaricare tutta l'emotività e la rabbia che ho in corpo.
Mi chiedo se sparirà mai.Butto i guantoni in un angolo della stanza e prendo una bottiglia d'acqua.
Da qualche giorno mi sono trasferita nel fondo che Edo mi ha ceduto per allenarmi.
Ho portato qui un materasso gonfiabile, un fornellino da campeggio e qualche scatolame, giusto per non morire di fame.Ho pensato fosse meglio sparire per un pò.
In questo momento non ho la forza di affrontare Bea con le sue domande.Nelle ultime quarantotto ore ha intasato il telefono tra chiamate e messaggi. Ho risposto solo al primo, rassicurandola e dicendole che sarei tornata presto a lavoro.
Un altro motivo che mi ha fatta fuggire è la paura d'incontrare Luca; dopo il mio comportamento da pazza squilibrata voglio evitare di trovarmi faccia a faccia con lui.
Detesto fuggire, forse perché l'ho fatto per molto tempo quando stavo in casa di mia madre; scappavo e mi nascondevo continuamente, mi sembrava di non fare altro.
Era l'unico modo per non essere costretta a fare o vedere cose che mi davano la nausea.
E adesso mi ritrovo a nascondermi da Luca.Negli ultimi giorni il suo sorriso e il turchese dei suoi occhi hanno invaso senza invito diverse volte i miei pensieri; ho faticato molto per schiacciarli via.
Mi sono sorpresa a fantasticare su noi due, a cosa accadrebbe se facessi spazio nella mia vita o addirittura nel mio cuore, a come potrei sentirmi con qualcuno accanto, ma ho scacciato via questo pensiero folle immediatamente; non c'è spazio per nessuno nella mia vita.
I demoni che porto dentro non mi abbandoneranno mai, ho sempre il timore che nel mio sguardo qualcuno possa leggere quello che ho sempre cercato di nascondere.
La vibrazione continua del telefono mi riscuote dai pensieri e allo stesso tempo mi innervosisce; possibile che Bea non capisca la frase voglio stare per conto mio?"
Prendo il cellulare decisa a spegnerlo quando mi accorgo che le chiamate sono tutte di Aldo.
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Un destino contro
RomanceDA REVISIONARE Mia Marini, ventenne, con un passato ingombrante alle spalle. Preferisce stare da sola e vivere in totale apatia piuttosto che permettere a qualcuno di avvicinarsi a lei. I suoi occhi hanno visto cose che nessuna bambina dovrebbe m...