CAP 35

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LUCA

Passeggio tra le vie di Catania cercando ovunque i suoi occhi, ma non li trovo in nessuna ragazza che incontro.
Mia se n'è andata e si è portata via tutto.

Non riesco ad essere più il Luca di una volta, andando via si è portata con sé una parte di me. Mia mi ha distrutto in tutti i sensi, sono un'altra persona, il mio cuore è diventato arido.

Volevo tornare a Messina e lasciare l'appartamento dove i ricordi sono ancora vividi, ma non ci riesco.
L'unica cosa che mi fa andare avanti in questo momento è il lavoro al pub con i ragazzi.

Bea cerca in tutti i modi di evitare l'argomento Mia, io l'apprezzo per questo, ma credo lo faccia più per se stessa che per me.

Mia ha tagliato i ponti con tutti, nessuno escluso, questo include anche Bea. Lei non l'ha presa bene, sta male, soffre per il fatto che non può stare accanto a Mia. Non avere nessuna notizia della sua amica per lei è diventata un ossessione.

Mia manca a tutti compreso me: le giornate senza di lei non hanno senso e mi fa arrabbiare non poterle urlare quanto mi sta uccidendo la sua assenza. Se n'è andata ed io non posso fare altro che accettarlo.

"Ehi Luca sei tra noi?"
Guardo la ragazza mora accanto a me e mi chiedo perché ho acconsentito a questa uscita a quattro: ucciderò Stefano quando saremo soli.

Il mio amico ha una nuova fidanzata e ha approfittato dell'assenza di Michele per venire a Catania e farmela conoscere. Il problema è che si è portato dietro pure Serena, pensava che mi avrebbe distratto, ma ha fallito.

Niente può distrarmi da Mia: lei mi è entrata sotto la pelle, si è conficcata nella mia carne lacerandomi. La sua bellezza, la dolcezza che mostra il suo viso quando non finge di essere arrabbiata, i suoi occhi grigio verde che ti penetrano fino all'anima, le sue labbra carnose, nessuno può distrarmi da tutto questo.

Nell'ultimo mese ho continuato a leggere il suo diario; è stato devastante.
Avevo già letto qualcosa ma non ero riuscito ad andare avanti, ma da quando se n'è andata il suo diario è diventato l'unico mezzo per sentirla vicina anche se mi ha distrutto definitivamente.

Mia ha vissuto per diversi anni nel degrado più assoluto: per nutrirsi rovistava nei secchi della spazzatura di bar e ristoranti, indossava sempre i soliti abiti, non aveva un giubbotto per coprirsi dal freddo dell'inverno, è stata picchiata e umiliata dalla madre e dai compagni di classe per anni.
Leggendo, mi sono soffermato su una sua frase in particolare che diceva: - Ho imparato a mentire e a non provare alcuna emozione, se non provi niente nessuno può ferirti.-

Fa male leggere le parole scritte da Mia, sapere quello che ha subito mi fa comprendere molti dei suoi comportamenti, ma allo stesso tempo mi devasta l'anima.

"Luca hai deciso dove andare?"
Stefano mi distrae dai pensieri.

"Che ne dite di andare al pub a mangiare e bere qualcosa? Poi così potrete tornare a Messina."
Stefano si acciglia.

"Vuoi già liberarti di noi? Che amico sei?"
Cerca di scherzare ma io sono serio; non sono per niente a mio agio in compagnia.

"Non voglio liberarmi di voi, ma domani ho degli impegni e devo svegliarmi presto."
Mento spudoratamente.

"Okay, allora sarà meglio andare."
Finalmente Stefano ha capito, così ci avviamo tutti e quattro al pub.

                                      ***

"Cosa ci fai qui? Non è la tua serata libera?"
Enrico è sorpreso di trovarmi al pub anche stasera, ma credo che sia ancora più sorpreso del fatto che sono in compagnia.

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