Capitolo 2: Libro.

2.1K 157 193
                                    

Sono passate due ore e finalmente avete finito di studiare.

Avete chiaccherato abbastanza e state ancora continuando a parlare di un libro che lui ha letto. Taehyung è davvero interessante, ha sempre qualcosa di nuovo da raccontare.

«Puoi aspettare un secondo? Ti faccio vedere quel libro di cui ti parlavo. Vado a prenderlo, arrivo subito.»

«Certo!»

Si alza dalla sua sedia, facendoti rimanere sola per qualche minuto.
Tu ne approfitti e dai un ulteriore sguardo alla camera: è davvero bella.

Torna col libro di cui ti parlava tra le mani e lo sfogliate assieme.

Troppo vicini.

Il tuo cuore sta dando di matto, tu hai perso il controllo definitivamente: le vostre mani si sfiorano, fai per tirare indietro la tua ma lui la prende e la intreccia alla sua.

Deglutisci.

Che sta facendo? Perché non ha spostato la mano? Perché non ha lasciato che tu lo facessi?

Lui ti guarda, tu lo guardi. Ti accarezza la guancia e il libro cade a terra. Si avvicina e ti bacia...

...La guancia.

Stai per svenire.
Non credi di potercela fare, no, non ce la fai.
Senti il tuo viso andare in fiamme e il cuore scoppiare del tutto.

«Scusa. Ti ha dato fastidio?»

Fai di no con la testa rapidamente, sbigottita, completamente dipendente dalle sue azioni. Lo stai fissando e non batti ciglio, non ce la fai.

Non riesci a muoverti.

Si gratta la nuca, facendo sparire dietro il collo la meravigliosa vista dei suoi anelli alle dita.

«Scusa. È che eri così tenera e-»

«No, Tae, no. Tranquillo, va tutto bene.»

Sembri aver ripreso la calma, ed era solo un bacio sulla guancia!

[...]

Sono le sette e mezza. I tuoi genitori ti hanno già chiamata per telefono dicendoti di tornare a casa per la cena.
Tuo padre sembrava leggermente infastidito dal fatto che fossi andata a casa di un ragazzo, ma naturalmente a te non è importato nulla.

Taehyung ti vuole accompagnare comunque fino a casa: dice che non si fida e che non vuole che ti accada qualcosa durante il tragitto da casa sua a casa tua. È sempre così premuroso, dolce e gentile...

Non te lo meriti.

Torni alla realtà quando apre la portiera della mega macchina per lasciarti salire, e sale anche lui poco dopo, mettendo a moto.

«T/N.»

Ti chiama la sua voce, facendoti avvampare.

«Dimmi.»

Rispondi tu, nervosa. Chissà cosa vuole dirti.

«Hai paura di questo assassino?»

Che razza di domanda è questa?
Ti stavi immaginando già che ti stesse per chiedere di fidanzarti con lui, ti stavi immaginando dei bambini, un matrimonio e una bella casa e lui se ne esce con...lʼassassino?

«A dire la verità sì...sinceramente non capisco perché stia facendo del male a così tanta gente. Ho paura di uscire la mattina per andare a scuola e ho paura di uscire in generale.»

Lo dici così confidenzialmente che quasi ti stupisci di te stessa. Non hai balbettato, non stavolta.

«Penso che questo assassino faccia del male solo a chi vuole uccidere.»

Il suo sguardo è comunque impassibile sulla strada; è attento al tragitto e controlla ogni vicolo per assicurarsi che non ci sia nessuno.

«Quindi, - continua - se pensi che questa persona non abbia nulla contro di te, non dovresti preoccuparti.»

«Beh, non lo conosco. Ma come mai lo dici, Tae?»

Con un velo di curiosità, ti cominci a chiedere: come diavolo siete finiti a parlare di questo assassino?

«Ho notato il tuo nervosismo quando siamo usciti.»

Annuisci. Cosʼaltro puoi fare? Ha ragione. Ti stavi anche pentendo di uscire, sia per il nervosismo che per questo dannato assassino.

[...]

Siete arrivati.
Ti ha tenuta per mano tutto il tempo, non ha smesso di starti accanto.
Eri leggermente spaventata poiché era ormai tardi e col buio avevi paura, ma la presenza di Taehyung ti ha calmata.

«Grazie per il pomeriggio T/N, è stato un piacere stare con te e adesso ho più chiara la lezione.»

«Grazie a te, Taehyung.»

Silenzio. Tu alle spalle della porta di casa tua, lui davanti a te.

Che imbarazzo.

«Ti...uhm...ti posso abbracciare?»

«Che domande, ovvio che sì.»
Pensa automaticamente la tua testolina, sempre attiva.

Spegniti ogni tanto, zucca vuota!

«Beh...sì...»

Così, con la tua autorizzazione, ti stringe in un caldo abbraccio. La sensazione di stare nelle sue braccia è un secondo nome per il Paradiso. È così bello. Ti senti al sicuro.

Sai che di lui ti potrai sempre fidare.

«Ci vediamo, T/N.»

Ti lascia un bacio sulla guancia, che senti come se fosse la cosa più bella del mondo...dopo di lui.

«Ciao, Tae.»

Lo vedi entrare in macchina e partire, dopodiché, scomparso oltre la strada, non cʼè più traccia di lui.

Death Note | TaexReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora