Un giorno come altri : prima pagina

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Vedo foglie cadere dagli alberi , adagiarsi lentamente sul suolo , ognuna di loro con diverse sfumature che posizionate in quel preciso punto della terra sembrano creare un quadro . Sento i rami riecheggiare sulla finestra della mia camera e se non le avessi chiuse, sembrerebbe che i rami cercassero di entrare . vedo riflettersi le ultime luci del sole  sul mio pavimento ,illuminando qualche oggetto sparso nella stanza lasciando una parte più all'oscuro . Oltre la porta sento :" Lara esci subito di qui ".

In un primo momento penso che debba essere davvero stupida questa persona per aver interrotto  la mia riflessione sull'imminente autunno in arrivo ... poi ricordo e dico :" dimmi ... mamma" accentuando la parola mamma . Percepisco la sua rabbia anche da questa distanza ma non oso aprire la porta :" Lara aprimi non mi obbligare a chiamare rinforzi ". Devo dire che si è sforzata molto nel cercare di spaventarmi con quest ultima frase ma ciò non vuol dire che ci sia riuscita ,perciò resto in silenzio cercando d'immaginare ciò che stava per accadere  . " va bene Lara ora chiamo tuo padre " e con quest ultima avvertenza non so se considerarmi una veggente per aver previsto quella frase o è la frase ad essere così scontata data la frequenza di questi 'episodi '.Sento una presenza avvicinarsi da fuori con passo svelto , respiro pesante, :" Lara apri quella cazzo di porta prima che la sfondi " cavolo mio padre ha proprio superato il record , è riuscito ad incazzarsi alla velocità della luce oggi . Non voglio che vada a finire come le altre volte quindi con tanta tranquillità e indifferenza afferro i mei auricolari , la prima felpa che trovo nell'armadio e mi decido ad aprire quella porta . Mia madre con quel tono autoritario così squallido mi si avvicina :" Lara la devi smettere di fregartene , non esisti solo tu " mio padre sembra una bestia   in cerca di una preda mentre quasi scaraventa mia madre sul pavimento e si piazza davanti a me alla distanza di 1 centimetro :" Lara non hai capito un cazzo dì niente , non ti sei stancata anche tu di queste scenate e di questi comportamenti  ?"quelle parole non mi pesano :" è per questo che me ne vado questa volta . Tranquilli potete continuare a fare questa scenata come ogni volta  , solo che gli unici che potrebbero sentirvi ,qui dentro ,sono i pupazzi li sopra :" dico indicando i pupazzi che tanto amavo da piccola che con il passare del tempo ,accumulandosi sopra quella mensola, assumevano un aria un po' macabra . A quelle mie ultime parole i mie genitori si ammutoliscono per un attimo e colgo l'attimo per oltrepassarli e andarmene da questo posto . Alzo un po' il passo perché non vorrei essere colta alle spalle e per di più che mi riportassero qui dentro . Mentre  penso a ciò che potrebbe succedere se rimanessi qualche altro minuto in quella casa, non mi accorgo di aver già aperto la porta principale già da un pezzo e di essere arrivata all'angolo di un palazzo non tanto lontana dalla mia dolce e tranquilla casa . Spero di passare inosservata ,ma ingiustamente, tutto può accadere tranne che non essere guardata data la mia statura , sembro proprio una bambina smarrita quando in realtà ho 17 anni . Cammino e inizio ad annoiarmi molto , poi ricordo di aver portato con me gli auricolari quindi inizio ad ascoltare subito la musica e continuo la mia riflessione dal punto in cui è stata interrotta.

La luce della luna che riflette sulle pozzanghere come se volesse donare purezza ad esse piene di sporcizia . Ormai  penso che tutte le foglie siano cadute e allo stesso tempo sento il vento autunnale arrivare .  Ad un tratto colpisco una persona che incontro nel mio cammino . Ho sempre avuto il vizio di camminare guardando in basso o in alto perché mi aiuta a riflettere meglio , ma questa volta alzo lo sguardo e mi accorgo di aver già visto quel viso  . " Lara che ci fai a quest ora fuori casa ?" Mi gratto la testa con aria innocente , prima di rispondere guardo l'orario e mi accorgo di aver camminato e camminato immersa nei mie pensieri dalle 17:00 appena uscita di casa  alle 21:00 ritrovandomi qui . " sai Christian penso di essere scappata di casa " lo sguardo del mio amico si incurva e con voce sarcastica mi dice: " ah bene quindi scommetto che hai già programmato dove dormire " lo guardo storto perché sapeva già la risposta ma nonostante ciò non mi faccio cogliere alla sprovvista :" eh bene no Christian questa volta ti stupirò , ho deciso di vivere come un barbone " a queste parole Christian inizia a prendersi gioco di me , ma ormai dovrebbe conoscermi affondo per sapere che sono totalmente indifferente a queste prese in giro . :" allora Lara dai racconta cosa è successo ... questa volta " finalmente ha capito che con me non avrebbe funzionato l'ironia quindi faccio un gran respiro e mi preparo a raccontargli per la centesima volta una delle mie 'storie '.

L'ultimo anno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora