Trovai Luka a fare il casca morto con delle ragazze, c'era anche la mia ex compagna delle scuole medie, Sara, quella presuntuosa e rompi scatole.
Vedendomi si congedò dal gruppo e si avvicinò a me.
<< Ti va se ne parliamo a casa mia? >> mi chiese subito dopo.
<< Hmmm... >> feci io, avevo voglio di andare a casa mia e mangiare la pasta fresca di mia nonna.
<< No >> risposi infine.
<< Va bene, quando posso venire? >>.
<< Ah boh, quando vuoi. A casa non c'è mai nessuno, apparte me >>.
Luka annuì e se ne andò.
Mi incamminai verso il pullman e salì per primo.
Il conducente quest'oggi aveva un pessimo umore per colpa dei ragazzi che non si muovevano a salire.
Andrea si sedette (di nuovo) vicino a me.
<< Come è andata? >> chiese lui.
<< Palloso >> dissi io un po' dolorante.
<< Stai bene? >> chiese preoccupato, magari sapesse che sono un demone.
<< Sono stanco >>
<< Voglio vederti nei prossimi giorni >> e rise spensierato.
<< Lorenzo come sta? >> chiese Andrea in punto è in bianco.
<< Mah, chissà >>.
Da tempo che non le vedo. Lavora per la polizia a Napoli e lì ha una casa sua, per qualsiasi cosa devo chiedere a mia nonna cha abita in una casetta vicina alla mia.
<< In questi cinque non fa altro che lavorare e lavorare. Sicuramente festeggerò con tutto il paese quando ritornerà a casa >> esclamai guardando fuori dalla finestra.
Il paesaggio era monotono: alberi, alcuni in fiori, a ogni tanto case e campi coltivati.Andrea semdrava triste e non parlammo più.
Arrivati alla nostra fermata ci salutammo e andammo verso la rispettiva casa.
<< Sono a casa... >> sbuffai.
Salì al secondo piano. Corsi in camera mia, buttai lo zaino nel letto e mi sedetti alla scrivania.
La mia stanza erano molto disordinata: il letto aggiustato in malo modo, poster di Harry Potter, Dragon ball Z e super, di tanti film americani, bande italiana e straniere, anime e videogiochi attaccati alla parete, una libreria piene di fumetti, libri scolastici, romanzi fantastici, album di canzoni e foto, i giochi della ps3, la tv davanti al letto con ancora attaccata la ps3, le ante dell'armadio erano spalancate ,la scrivania piene di fogli, in un angolo una sedia piena di panni e il mio pigiama messi a caso, il comò con cassetti mezzi aperti, la chitarra elettrica in un angolo che non ho mai usato piena di polvere, un orologio che ogni secondo ticchetta e una foto appesa al muro di fianco al letto.
Che nostalgia quella foto, quanti momenti belli e allo stesso tempo malinconici. Al centro c'ero io, sorridente senza un dente, di fianco a me i miei genitori. A destra, mia madre dai rossi capelli mossi e dai occhi castani,a sinistra, mio padre con una bella pancia, dall'alta fronte e dagli occhi azzurri.
Stavano festeggiando il mio nono compleanno, eravamo in cucina e fuori nevicava.
Mi alzai e aprì la finestra sopra la scrivania. L'aria fresca entrò e mi scompigliò i capelli. Si vedeva la strada affollata, diverse case e pini molto vecchi.
Il suono del citofono mi avvertì che mia nonna Maria aveva scolato la pasta.
Mentre scendevo le scale mi accorsi di una cosa importante.
Aprì la porta e invece delle nonna, trovai Lorenzo. Erano molto simili ma lui era più alto, con la barbetta e capelli lunghi fino sotto le orecchie, avevano 15 anni di differenza. Era molto stanco. Era vestito in modo semplice: aveva una camicia, dei pantaloni che sembravano da vecchi e scarponi neri. Aveva la sua tracolla che porta dappertutto.
<< Ciao. >> mi salutò. Mi abbracciò e ricambiai.
Subito dopo andammo a casa della nonna materna; mangiammo a sazietà.
Parlammo per ore della scuola, delle ragazze e su come rinorchiarle ( anche mio fratello maggiore è single ed è in cerca ), sulla politica e altre cose superbe.
Dopo aver mangiato un cornetto ritornammo a casa nostra e ci buttammo sul divano nel salotto al primo piano.
Volevo accendere la tv da 70' pollici ma Lorenzo mi interrompe con un colpo di tosse.
<< Che c'è? >> chiesi brusco perché volevo vedere ' Come è fatto'.
<< Ti devo parlare di una cosa >> dissi lui guardandomi negli occhi.
<< Spara >> e guardai altrove, avevo una strana sensazione quando lo faceva.
Dopo un breve silenzio e un attimo di agitazione generale parlò.
<< Ti ricordi quel incidente di 5 anni fa? >>
<< Eh... allora? >>
Si mise la mani nei capelli, sospirando. Era qualcosa di brutto.
In quel momento suonò il citofono.
<< Vado io >> dissi alzandomi. Andai subito ad aprire e ritrovai Luka e una ragazza sconosciuta. Aveva la pelle leggermente abbronzata, lunghi capelli castani che cadevano morbidi sulle spalle, occhi dolci dal castano al verde.
<< Ciao, lei è Spina >> disse sottovoce e lei salutò alzando di poco la testa. Lei mi era molto familiare.
Arrivò mio fratello sorpreso da quelle visite e ci lasciò andare al piano di sopra.
<< Siete molto simili tu e tuo padre >> disse Luka quando arrivammo nella mia camera. Spina rise forte << Ma è suo fratello, scemo >>.
Aveva una voce dolce,timida e gentile, molto garbata ed educata. Da lì capì che doveva essere cresciuta in una bella e brava famiglia.
<< Ho capito, smettila di ridere. Non dobbiamo parlare di demoni o sulle parentele di Alex? >> esclamò Luka furioso.
<< Va bene, va bene >> disse lei asciugandosi le lacrime e sistemandosi i capelli << Che vuoi sapere? >> chiese guardandomi.
<< Tutto >> risposi deciso.
<< Dire tutto ci vorrebbero giorni, facciamo che ti raccontiamo le cose più importanti e le altre poi le scopri da solo >>
Annuì e cominciò a parlare Luka << Allora... ciò che chiamiamo demoni sono persone con poteri soprannaturali, da come hai già capito. Da quando abbiamo capito io e Spina, l'1% della popolazione mondiale è in possesso di queste doti. Non si sa come e quando siano nati, ci sono due possibili ipotesi: o gli dei o chi sia che ha fatto nascere il mondo, si sia divertita a donare abilità anormali a persone comuni o che qualcuno abbia fatto degli esperimenti >>.
<< Come? >> chiesi.
Rimasero in silenzio, Spina riprese il discorso << È una ipotesi, dobbiamo ancora accertarne.
La cosa più importante devi sapere che esiste una organizzazione mondiale contro di noi. Hanno una costituzione apposta contro. Solo poche persone sanno di ciò e non devono far trapelare queste informazioni >>.
<< Che cos'è la chiave? >> chiesi subito dopo.
Spina si scomposte un attimo a questa domanda e guardò fuori.
<< Ho una certa fame... >> disse lei.
<< Smettila Spina, lo dobbiamo dirlo >> disse Luka con acidità.
<< Fai che vuoi, Lù >>.
Rimasi un scosso, avevo ascoltato tutto facendo due domande ma in tutto questo non stato capendo quasi niente, avevo paura, ansia e insicurezza di ciò che sarebbe potuto accedere d'ora in avanti.
Sentiva che avevano mancato di dire qualcos'altro di più importante.
<< È una chiave e qualunque cosa chiederai si avverrà >>.
<< Il nostro compito >> esclamò Spina decisa << è trovarla e proteggerla! >>__________________________________
Finiamo qui questo capitolo, Alex ancora più confuso di prima e con un compito da portare a termine.
Chissà cosa succederà al nostro povero protagonista...Scusa e chiedo di avvertirmi per eventuali errori.
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sᴛᴏʀɪᴀ ᴅɪ ᴜɴ ᴀɴɢᴇʟᴏ ᴍᴀʟᴇᴅᴇᴛᴛᴏ
Historia CortaRimasi lì, in quel sogno a guardare le stelle. Mia madre diceva sempre, sotto questo cielo, che gli umani fanno sempre sbagli su sbagli. Molte volte non capiscono mai la lezione ma nonostante c'è tanta oscurità, la luce appare proprio là. __________...