<< Quel vecchio sembra un po' pazzo...>>constato.
<< No, non dire così Anfissa. Avrà le sue ragioni...>> è tutto il giorno che annuisco a momenti mi farà male il collo...
Intanto che camminiamo mi segno sulla mappa dove si trova il cibo, o come l'ha chiamata il vecchio, la stanza del cibo in linee perfettamente diritte. Non so come io faccia a disegnare come se avessi un righello senza avere neanche una superficie piana su cui appoggiarmi.
<< Justin, quanti anni hai?>>
<< Diciotto. Tu?>>
<< Sedici. Quindi sei più grande...>>
<< Eh già, cambia qualcosa? Intendo, restiamo amici lo stesso giusto?>>
<<Giusto.>> all'improvviso mi afferra la mano e la stringe continuando a camminare.
<< Allora... Tu ricordi qualcosa delle nostre vite passate?>> ho come la sensazione di conoscerlo da un bel po' di tempo. Ma ora ho cose più importanti a cui pensare.
Siamo arrivati finalmente. Apriamo la porta e scopriamo un mondo di ragazzi e ragazze che si abbuffano come se quella stanza fosse un ristorante. E magari lo è...
C'è un tavolo vuoto, così, lo indico e Justin capisce che ci sederemo là.
<< Io vado ad ordinare. Cosa vorresti?>>
<< Una fetta di pizza mi va bene, e anche una Coca Cola se c'è.>>
<< Ok io vado, torno tra poco.>> mi avverte.
Lo guardo camminare da dietro e ha una postura perfetta. È il mio opposto. Come tutti tra l'altro.
Mi siedo al tavolo che poco prima avevo indicato e aspetto che ciò che ho ordinato arrivi. Justin sembra un fratello. È premuroso e tutto il resto. Non ho la più pallida idea di che cosa significhi questo legame.
Non mi fido di quella donna che parlava prima. Che senso ha prendere 25 ragazzi e fare un "test" o come lo chiamano loro ibernandoci? Loro non sarebbero ancora vivi se avessero voluto farlo durare sul serio tanto. Magari ci hanno cancellato la memoria per errore, o l'hanno fatto di proposito. Ci vogliono più di 10 anni per congelare ogni singolo muscolo e ogni singola vena per non morire dopo lo scongelamento. Stanno mentendo quelli che hanno voluto raccontarci questa menzogna.
Come faccio a sapere tutte quelle cose? La signora aveva detto che non ci saremmo ricordati niente a parte i nostri rispettivi nomi. Anfissa Curt. E allora perché io ho un sentimento che abbia già conosciuto da qualche parte Hazel e Justin? È molto strano.
Magari... Non lo so. Forse è meglio che questa notte se troverò qualcuno non gli faccia questa domanda. Mi prenderebbero per pazza o altro. Non ho bisogno di essere rinchiusa in un manicomio in questo momento.
<< Non c'era la pizza, quindi ti ho preso un Hamburger classico.>> lo appoggia al tavolo e noto che ci sono dentro cetrioli, pomodori, lattughe e una fetta di carne che fa da centro. Il profumo è invitante ma non ho idea se mi piacerà il gusto dato che la mia mente non richiama nessun ricordo.
<< Grazie mille. Ma come faccio a paga- >>
<< Tranquilla ho già fatto tutto io...>> mi interrompe.
Mentre addento il panino osservo la stanza. Prima mi sembrava così piena, invece ora conto le persone. 21. Senza tener conto né di me, né di Jason e dei due piccioncini al bosco. Chissà cosa staranno facendo...
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iamallthatsleft
Teen Fictiontratto da un pezzo della storia: "La mia retina percepisce delle immagini che ci si stampano sopra e non posso fare a meno di chiudere gli occhi perché la luce è troppo forte da sopportare. All'improvviso sento una pressione che si esercita sul ment...