La storia della Scozia è tanto affascinante quanto complessa. L'hanno scritta Celti tribali e antichi Pitti dal volto dipinto, conquistatori romani e coraggiosi vichinghi dai capelli rossi, monarchi caduti e potenti guerrieri reali, clan di nobili...
La ottenuta restaurazione degli Stuart però non era destinata a durare e si venne a creare un profondo risentimento nei loro confronti, soprattutto da parte dei nobili e della nuova classe di ricchi costituita da mercanti e navigatori, che si videro limitati nella loro espansione. Gli Stuart, a differenza di Elisabetta I, non avevano favorito l'espansionismo economico dei mercanti inglesi verso l'America del Sud, avevano soppresso la pirateria e avevano riallacciato dei buoni rapporti con la Spagna, rivale dell'Inghilterra nei rapporti commerciali.
Ci fu una disputa molto accesa anche per quanto riguardava la successione al trono di Carlo II, poiché egli non aveva avuto eredi legittimi dalla moglie sterile, ma molti altri figli nati da relazioni con altrettante amanti. Il primo in linea di successione era Giacomo, fratello minore di Carlo, che però trovò l'opposizione di molti membri del Parlamento che temevano l'ascesa al trono di un sovrano dichiaratamente cattolico. L'incoronazione avvenne comunque e Giacomo VII Stuart (II d'Inghilterra) salì al trono il 23 aprile 1685. Quando il nuovo Re assegno gli Uffici di Cancelliere e di Segretario di Stato a dei cattolici e revocò le leggi penali ancora esistenti nei confronti dei cattolici, i grandi di Inghilterra decisero che era giunta l'ora di rovesciare definitivamente la dinastia Stuart.
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Giacomo VII Stuart, II d'Inghilterra, ritratto di Nicolas de Largillière, 1686
Si ricorse all'aiuto di un principe olandese, Guglielmo d'Orange, che aveva sposato la figlia primogenita di Giacomo nonché erede al trono, Maria, la quale tuttavia perse tale titolo con la nascita inaspettata di un altro erede avuto dalla seconda moglie Maria Beatrice d'Este, stavolta maschio, Giacomo Francesco Edoardo Stuart, che di fatto veniva prima di lei e del marito nella successione al trono. C'erano tuttavia dei dubbi sulla veridicità della nascita del principe: qualcuno affermava che fosse in realtà nato morto, e sostituito con un altro neonato. Negli anni precedenti alla gloriosa rivoluzione si erano formati i due schieramenti dei Whigs e dei Tories: i primi, che rappresentavano gli interessi della borghesia e della piccola nobiltà, erano contrari alla successione di Giacomo II poiché cattolico, mentre i secondi, che rappresentavano i grandi proprietari terrieri e il clero anglicano, gli erano favorevoli. Dalla loro disputa uscirono vittoriosi i Tories, poiché Giacomo divenne effettivamente Re, ma a seguito della sua incoronazione e del suo favoritismo nei confronti dei cattolici, Whigs e Tories si unirono per annientare la monarchia, sostenendo l'invasione portata avanti da Guglielmo d'Orange, il quale sbarcò in Inghilterra nel 1688 dando inizio quella che viene definita la Gloriosa Rivoluzione, che durò fino all'anno successivo.
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