La mattina seguente mi svegliai più assonnata del solito e con un insolito mal di gola.
"Niente lezioni oggi, libertà!" un sms mi fece sorridere e capii subito si trattasse di Marta.
Posai nuovamente la testa sul cuscino ma la porta della mia camera si aprì improvvisamente e una ragazza minuta comparve mezza nuda, mortificata nel vedere me assonnata e con un'espressione disturbata dopo la sua misera entrata in scena.
- Pensavo fosse il bagno -
Chiuse immediatamente la porta della mia camera e il nervosismo mi impedì di prendere nuovamente sonno, chiusi la porta a chiave e rimasi a letto per un'altra ora aspettando che la ragazza se ne fosse andata da casa.
- Pensava fosse il bagno? – incrociai Riccardo nel corridoio.
Riccardo trattenne vistosamente una risata ma la situazione non era decisamente divertente.
- Fai così per mostrarmi le tue patetiche conquiste? –
- Ma dai, pensava fosse il bagno –
- Che pena che mi fai! – lo fulminai.
Riccardo alzò un sopracciglio e non rispose, ci rimasi male notando che si era offeso realmente ma ero fin troppo orgogliosa per tirarmi indietro.
- Litigi di prima mattina – Greta ci oltrepassò andando in cucina.
- Inizia ad uscire tu di casa piuttosto di invitare la gente – il mio nervosismo arrivò alle stelle.
- Non sbagliare a parlare adesso – la voce di Riccardo si fece seria.
- La devi smettere – sussurrai con un filo di voce, il mio timbro di voce si fece minaccioso.
Greta abbandonò il suo caffè sul tavolo della cucina e si affrettò a separarci, ridacchiando cercando di spezzare la tensione.
- Non voglio morti in questa casa, per cortesia! –
La nostra discussione fu interrotta dal suono del campanello di casa, e Greta andò ad aprire la porta.
Io e Riccardo ci spostammo in cucina senza parlare, fulminandoci ad ogni passo.
- Sei estremamente... -
- Testarda? – una voce sconosciuta ammutolì Riccardo.
- Gustave? – spalancai gli occhi, e Riccardo contorse la fronte notando la mia reazione nel vederlo.
- Non sei felice di vedermi? – non mi lasciò aprire bocca e mi strinse tra le braccia, io rimasi inerte.
Riccardo tossì pur di interrompere l'abbraccio.
- Tu saresti...? –
- Gustave, il fidanzato di Naomi – allungò la mano verso di lui.
Riccardo gli strinse la mano non esprimendo alcuna gentilezza. Guardava con attenzione lo sguardo di Gustave, l'estrema dolcezza nei suoi occhi mentre mi parlava, e notava il mio viso scioccato che non esprimeva felicità.
- Perché è arrivato senza avvisare? – mormorò a Greta.
- Che domande assurde, è il suo fidanzato! –
Riccardo e Greta videro me e Gustave entrare in camera e sparire per qualche ora, non sentendo apparentemente alcuna voce provenire dalla camera.
Gustave sistemò i propri vestiti nella mia camera e mi costrinse a fare una passeggiata insieme.
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Brividi incoscienti
De TodoÈ pur sempre vero che il proprio cammino non si può stabilire in partenza come se fosse un romanzo che può essere scritto e di cui si può decidere il finale, tuttavia si possono decidere i propri passi ed essere padroni delle proprie scelte. Le dif...