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Afferrai il cuscino e lo abbracciai, l'odore della pelle di Riccardo impregnato in quelle lenzuola mi fece svegliare, sembrava un odore quasi anonimo.

Sentivo il braccio di Riccardo intorno alla mia vita e non appena si accorse che ero sveglia strinse leggermente la presa pur di non farmi scappare.

- Vieni più spesso la notte nella mia camera – mormorò lui ancora assonnato ma evidentemente felice.

Non risposi ma non potei non fare caso al suo tono di voce mentre pronunciò quelle parole, i miei baci lo facevano stare bene ed ogni singola volta in cui le sue labbra sfioravano le mie lui diveniva miracolosamente un'altra persona rispetto a quella che avevo conosciuto i primi giorni.

Iniziai a sentirmi leggermente in colpa non appena il mio pensiero si rivolse nuovamente verso Greta e Piero, non riuscivo a metabolizzare l'idea della loro possibile relazione, inoltre la sera precedente il loro bacio aveva provocato in me sensazioni talmente sgradevoli da ritrovarmi nella camera di Riccardo, adesso in preda al pentimento.

Mi voltai verso di lui e notai il suo sguardo mentre guardava i miei occhi, totalmente perso.

Mi affrettai ad interrompere i nostri sguardi e correre fuori dalla camera, non appena mi accertai che non ci fosse nessuno per il corridoio.

Entrai nella mia camera frettolosa e mi osservai allo specchio, una sensazione di strana nausea mi avvolse e mi immersi per qualche istante tra i pensieri.

Volevo davvero bene a Piero, il solo pensiero mi riempiva di calore e mi faceva stare bene, riuscivo a sentirmi me stessa con lui come invece non potevo sentirmi con Riccardo.

Scossi la testa e iniziai a vestirmi, del resto Piero era l'unico amico che ritenevo vero ed indispensabile, ciò che provavo pensando a Greta non era di certo gelosia ma senso di protezione verso di lui, pensai.

Sentii Riccardo parlare con Piero e percepii il mio cuore sussultare.

- Amico, ti vedo felice stamattina! – sentii esclamare Riccardo.

Piero rise imbarazzato e non riuscii a sentire ogni singola parola, nel mentre continuai a prepararmi.

- Ieri sono uscito con Greta – Piero era emozionato, era evidente.

- Con Greta? Non ci posso credere! – rise Riccardo.

- È andato tutto bene – continuò Piero con tono confidenziale – ma sono un po' preoccupato per Naomi –

Riccardo smise di ridere e il suo viso si incupì gradualmente.

- Credo ci abbia visti baciare ieri sera –

- Non dire altro, ho capito cosa intendi – disse amaramente Riccardo, prima di stringere le labbra e togliere il disturbo.

Piero rimase da solo in cucina osservando Riccardo andare nella sua camera, non riuscendo a capire.

Lo raggiunsi dandogli il buongiorno e bevendo un po' di caffè frettolosa ma la sua espressione stavolta non era totalmente serena.

- Va tutto bene? – mi chiese lui, nonostante lo sguardo confuso e pensieroso fosse il suo.

- Certo che sì – sorrisi – com'è andata con Greta? – mi mostrai disinvolta.

- Volevo parlarti di questo – si schiarì la gola lui.

- No davvero, sono di fretta – mi limitai prima di scappare di nuovo, lasciando anche Piero da solo.

Sbuffai ed uscii di casa incamminandomi verso l'università, mi sentivo scossa per Greta e Piero e adesso anche Riccardo rappresentava un problema, probabilmente non avrei dovuto baciarlo e dormire con lui la scorsa notte.

Brividi incoscientiWhere stories live. Discover now