Il giudice sta entrando in aula, sono nervosa e impaziente.
Sto tremando sulla fredda sedia, i brividi mi provocano dolore, come se degli aghi mi trapassassero il corpo.
D'altronde l'inverno é alle porte. 3 Dicembre 1972. Due giorni al mio compleanno. Ma questo dettaglio non é rilevante ora, i giurati non mi canteranno "Buon Compleanno", né tanto meno mi faranno un regalo, se non un verdetto.
Un sí o un no, decisivo per la mia vita. È ironico come abbia dovuto lottare una vita intera per avere una mia libertà, una mia morale ed un corpo nuovo.
"Signor Hernando Costela, si alzi in piedi".
È destabilizzante sentirmi chiamare cosí, non mi riconosco in quella prigione nominale, cosí decido di ignorare il giudice. Riconosco non sia il caso di fare l'orgogliosa, ma manterró la mia dignità anche di fronte Dio stesso.Io non sono Hernando Costela.
"Non lo ripeteró una seconda volta. La prego di alzarsi, signor Costela."
La sua voce è profonda, intimidatoria, ma il mio sguardo rivolto verso quel viso pallido e stanco è piú truce. Mi sento davvero viva, l'adrenalina in corpo sale a dismisura. Inizio a giocare con le bretelline del vestito che indosso, in modo provocante. L'eleganza non è mai stata una mia prerogativa.
Un boato inizia a sollevarsi dietro di me.
"A MORTE LA PUTTANA"
"SEI UN MOSTRO"
"VAI A SUCCHIARE IL CAZZO DI SATANA"
È divertente sentir pronunciare queste parole dolci dalle labbra di chi il giorno prima ha baciato ogni lembo del mio corpo per 10$. Non ho da lamentarmi, l'insalata che ho comprato con quei soldi non era niente male.Il mio avvocato mi consiglia di stare al gioco, tuttavia noto un velo di indifferenza nelle sue parole. È un uomo sulla cinquantina, nessuna aspettativa o speranza nel futuro, una condanna sigillata dalla fede al dito.
Un mio ipotetico cliente perfetto. Di quelli che tengono a te solo in cambio di favori.
Il mio orgoglio è sempre stato il mio punto debole, insieme alla mia ironia ed ottimismo. D'altronde sono un sagittario.
Continuo a starmene seduta su questa sedia, roteando la fine caviglia della gamba accavallata, mostrando fieramente il mio tacco 12. Anche nelle situazioni più critiche bisogna essere ben presentabili.
In quest'aula grigia e spenta, io sono la stella caduta che brilla nel bel mezzo della stanza. Tutti mi fissano, ma non come si farebbe con una stella. Grida ed imprecazioni mi sono rivolte sempre piú ferocemente e il giudice sentenzia l'ordine in aula. Perchè mai bisognerebbe attaccare una stella?
Un poliziotto si avvicina al giudice, sussurrandogli qualcosa e puntandomi quegli occhi viscidi addosso.
"E va bene, ha vinto lei. 'Signorina' Angel, la prego di alzarsi".
Con un sorrisetto beffardo mi alzo sul mio metro e 90 di bellezza ed innocenza, la folla si è ammutolita, ammirando le mie forme perfette.Sono nervosa, e come al mio solito tendo ad ironizzare su ogni cosa pur di non affrontare la realtà.
"La richiesta di rinvio del giudizio é accolta dalla giuria. La nuova sentenza si terrà il 5 Dicembre. Cosí è deciso."
Ho vinto la mia prima battaglia, la folla esprime la sua disapprovazione con dei sonori insulti.
Ho tempo altri 2 giorni per provare la mia innocenza, per provare chi è davvero Angel. Ma prima è meglio ripassare tutta questa storia...
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Angel's Life Of Hell
Mystery / ThrillerAngel è una ragazza transessuale Sud Americana, che per tutta la vita ha dovuto sopportare il peso di vivere in una gabbia, in un corpo che non le apparteneva, un corpo mercificato nelle strade delle zone malfamate di New York. A dare un tocco di lu...