"Cosa guardi, Perrita?" chiede incuriosito Ricàrdo. L'ho sentito a malapena, quello sconosciuto mi ha davvero incantata. Ma si è già dileguato, peccato.
"Niente, niente.. Cosa dicevamo? Ah sí, i ball.
Al prossimo ci porteremo a casa il primo premio, quant'è vero che mi chiamo Angel""Sai che non è il tuo vero nome sí?" risponde provocatoria Gwen. Lo fa apposta, sa che mi scaldo facilmente per affermazioni del genere, ma non quando le pronuncia lei, o Ricàrdo, o Wilma. Loro vogliono solo il mio bene, so che scherzano.
"Come ripeto sempre, mia cara drogatella, non ho scelto io di essere Angel. È lei che è sempre esistita dentro me. Io sono Angel. Lei è me." controbatto alzandomi dal tavolo.
Siamo rimasti a chicchierare per molto tempo, il sole era sorto da tempo, riscaldando la candida pelle delle mogli degli imprenditori che passeggiavano per le strade di New York.
Mi dispiace per questa gente, che vive comodamente nei propri super attici nei palazzi piú esclusivi di Manhattan. Chissà se hanno mai visto sorgere l'alba, o respirato l'aria fresca nelle prime ore del mattino.
Sono io quella privilegiata, non loro.
Io sto vivendo la mia miglior vita, non loro.Dopo aver pagato per tutti, come se fossi la mamma di quelle due anime perse, saluto Wilma con un bacio sulla guancia, seguita da Gwen e Ricàrdo. Dopodichè decidiamo di uscire e andare ognuno per la propria strada.
Ricàrdo's POV
"Allora ci vediamo, adiós mis amores!"
Dico cosí allontanandomi dalle mia amiche. Sono davvero fortunato a conoscerle.Se non fosse per Angel sarei un rifiuto della società, obbligato a prostituirmi per strada o al molo. In realtà è quello che faccio, ma il supporto e la compagnia di quelle ragazze mi fanno tirare avanti durante la giornata.
Da quando mi sono trasferito nel Bronx, la mia vita è cambiata radicalmente. Prima consideravo le strade di Brooklyn la mia casa, ma dopo vari giri loschi ho capito che avrei dovuto cambiare aria per un po'.
Incontrai Angel e Gwen una sera di inizio febbraio, faceva molto freddo e Angel cercava in tutti i modi di scaldare l'amica svenuta sul marciapiede. So che lei ha una casa, non capisco perchè preferisca stare tutta la notte fuori.
Da galantuomo ho acceso un fuocherello vicino a loro, presentandomi (per lo meno a l'unica cosciente fra le due) e stringendoci amicizia. È una tipa molto socievole Angel, mi ha incantato quella sera.
Ero cosí preso da lei che non mi ero reso conto del fuoco che stava bruciando le extensions della biondina svenuta. Almeno sarebbe stata al caldo cosí.
Adesso è meglio che mi precipiti al Central Park, oppure Dan si arrabbierà. Non voglio piú far parte di questa faccenda, ma ho preso dei patti, anche se non promettono nulla di buono...
Gwen's POV
Quanto mi piace quel ragazzino, non avrà neanche vent'anni eppure si comporta già da perfetto schiavetto. Basta offrirgli la colazione e ti starà addosso per tutta la vita."Angel, adesso devo tornare a casa. Ci vediamo dopo ok?" dico nervosamente alla mia amica. Me ne ero completamente scordata. Oggi è il compleanno di mio marito, se non mi trova a casa sono finita. Non voglio ricordare cos'è successo l'ultima volta...
"Va bene tesoro, ci sentiamo prossimamente" risponde Angel baciandomi sulle guance. È un'usanza europea, o asiatica? Non ricordo, sono bionda ed americana, non mi riguarda.
Inizio a correre verso la via di casa, cerco le chiavi dappertutto, ma nella borsetta non ci sono. Nelle tasche? Nemmeno. In compenso ho trovato una pillola, non capisco se sia una caramella o dello xanax, lo scopriró stasera.
Concentrati Gwen, se non ti ritrovi dentro casa prima che si svegli quello stronzo sei fottuta questa volta.
Vorrei ci fosse un modo per scaricarlo per sempre, ma purtroppo dipendo da lui. Porta lui il pane a casa, ed insieme a esso anche i soldi per le mie pasticche della felicità. Qualche livido posso sopportarlo...
Angel's POV
Quei due sono incorregibili, la bionda che corre a casa fra le braccia del marito violento ed il ragazzino che va ad infilarsi in problemi piú grandi di lui. Loro pensano che non sappia certe cose, ma il mio intuito non sbaglia mai. Un giorno mi toccherà far loro un bel discorsetto..Con i miei occhiali da sole a cuore, la pelliccia addosso, tacco 12 e Marlboro Light in bocca inizio a vagare senza meta per i quartieri di questo sobborgo.
Ammiro il mio riflesso nelle vetrine dei negozi, le persone si voltano per scrutarmi, le madri coprono gli occhi dei bambini incuriositi. Sono la padrona del mondo.
Eppure manca qualcosa, o meglio c'è qualcosa di troppo. Gli ormoni che assumo stanno funzionando. Poche persone capiscono che sono una transgender, ma cio' che ho in mezzo alle gambe distrugge l'illusione che mi impegno a creare. Anche se è la parte di me piú apprezzata dai miei clienti.
Un giorno, saró davvero chi sono veramente. Per ora mi bastano queste curve che mi ha inniettato una mia amica 'aspirante-chirurga-estetica', rischioso ma necessario, ed il mio ego smisurato.
Non si vince il primo premio con un corpo piatto ed una personalità altrettanto spenta.
Parlando di Ball, dovrei tornare a casa e cucire il mio vestito per la prossima sfida. Chissà in quale categoria potrò partecipare.
L'ultima volta la categoria era "Royalty Realness", ma non ho partecipato, poichè i miei vestiti, mi duole ammetterlo, non erano all'altezza. La vincitrice è una certa Debbie, abbastanza famosa nel locale in cui prendono vita queste competizioni, il "Rose Avenue".
Perdendomi nei miei pensieri non mi accorgo che qualcuno mi sta pedinando da tempo.
Mi giro di scatto, è lo sconosciuto di prima. Continua ad avere quel sorrisetto malizioso. Cosa vuole da me?
Sembrerebbe uno dei miei soliti clienti. Ma c'è qualcosa di diverso in lui. Non mi resta che chiederglielo. D'altronde è proprio qui di fronte a me, come se avesse atteso quest'incontro da sempre.
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Angel's Life Of Hell
Mystery / ThrillerAngel è una ragazza transessuale Sud Americana, che per tutta la vita ha dovuto sopportare il peso di vivere in una gabbia, in un corpo che non le apparteneva, un corpo mercificato nelle strade delle zone malfamate di New York. A dare un tocco di lu...