Sono strani gli adulti, sono incoerenti, dicono a noi ragazzi di non fare "certe cose" perché le ritengono sbagliate, ma a loro è concesso farle, e quindi, sbagliare.
«A sedici anni mi volevano muto e composto, guardavo i grandi che facevano tutto l'opposto!» dice Gemitaiz!
Ricordo quando i miei organizzavano le cene a casa nostra, i loro amici giustamente portavano anche i figli. I miei e i loro amici sono abbastanza giovani e si divertivano, parlavano a voce alta, fumavano e facevano baldoria. Poi c'eravamo noi più piccoli che giocavamo a nascondino, gioco che porta abbastanza scompiglio, infatti, stavano sempre a rimproverarci! "Non potete fare silenzio?!" oppure "Perché non giocare al gioco del silenzio?!" o ancora "Giocate con le carte da uno, è bello no?!"
Poi non parliamo dell'adolescenza! Come se loro non ci fossero passati! Divieti ovunque, raccomandazioni continue! Non ci capiscono e allora noi, "ragazzi d'oggi" sentiamo il bisogno di evadere dalla morsa stretta delle regole imposte, e quindi di "trasgredire" in qualsiasi modo, fumo, alcol, alcuni anche droghe leggere, tutti modi di sentirsi un po più liberi di fare ciò che vogliamo del nostro essere.