Capitolo 4: Nomi

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Dopo aver passato diverso tempo al villaggio i ragazzi si incamminarono per tornare al castello.
Bill quando si rese conto che nessuno lo stava guardando prese il polso della consorte e dopo un piccolo occhiolino inizio a correre seguito a ruota dalla donna.

" Bill dove mi polti? "

Parlò con il suo solito accento.
Bill non rispose, anzi si fermò solo quando erano ormai lontano dal gruppo e fece aderire sua moglie ad un tronco di un albero.

" Da domani sarai una mia studentessa, non potrò fare queste cose. "

E diminuì la distanza che c'era tra di loro, baciando la sua amata con passione, voleva molto di più, voleva farla sua anche lì, ma non poteva, almeno non per ora.
Il loro era vero amore, lui non si era innamorato di lei per il suo potere, ma per molto di più.

Si staccò dopo un paio di secondi, sapeva di non poter più resistere al corpo di sua moglie ed in più dovevano tornare prima che gli altri si rendevano conto della loro sparizione.

"Je t'aime Bill "

Strinse la mano del marito prima di incamminarsi verso il castello.

"Ti amo anche io, stasera la passeremo insieme."

Fleur sorrise, era quel che voleva sentirsi dire dal marito.

Nel frattempo ad Hogwarts, nella sala comune dei Grifondoro i ragazzi stavano iniziando a scartare i loro acquisti.

"Ma Bill e Fleur "

Chiese all'improvviso Ginny, l'unica che si era accorta della loro scomparsa.

"Staranno allargando la famiglia"

Disse Fred con un leggero ghigno sul viso, mentre George lo guardava ancora stupefatto, non poteva ancora credere che il suo gemello era lì a pochi passi da lui.

Dopo pochi secondi il quadro si aprì ed entrarono Bill e Fleur mano nella mano.

"Cosa avevo detto?"

Disse Fred, ma Hermione gli lasciò un cuscino in faccia per farlo zittire.

"Miaa" 

Lanciò il cuscino verso la ragazza, ma Bill lì guardò male e quella piccola lotta che stava per iniziare finì lì.

"Siete pronti per domani?"

Tutti guardarono Bill, che si era seduto su una delle sedie libere e sua moglie, si accomodò sulle sue gambe.

" Diciamo di si "

Rispose Ginny, mentre stringeva la mano di Harry, che era seduto a pochi passi da lei.

"Ci sono delle coe a cui dobiamo ensare prima di omani "

Disse Fleur.
Tutti la guardarono attentamente, ormai erano abituati al suo modo di parlare, ma era quel che aveva detto che l'incuriosiva.

" I ostri cognomi, ovremmo cambiarli "

Dopo quella frase ad Hermione venne l'illuminazione.

"Vero, non potete chiamarvi Weasley e tu Harry, sai che sei identico a tuo padre e anche voi Neville e Luna, dobbiamo sistemare anche queste piccole cose."

La ragazza ci pensò un attimo e poi iniziò a dire l'idea che le era venuta.

" Voi ragazzi "

Disse guardando i Weasley.

"Potete lasciare i vostri nomi, ma il cognome no, che ne dite di Weber?
Si Bill, Charlie, Percy, Fred, George, Ron e Ginny Weber."


I ragazzi si guardarono a vicenda, Weber era mille volte meglio di altri cognomi.

"Fleur e Luna, voi potete essere cugine e potete chiamarvi "

Ci pensò un attimo su.

"Durand, se qualcuno chiede dell'accento di Fleur possiamo inventarci, che mentre Fleur abitava in francia, il padre di Luna si è trasferito in Inghilterra, visto che potrebbe aver sposato una donna inglese. 
Harry. "


Harry girò lo sguardo verso Hermione, aveva paura di quel che l'amica aveva in mente.

" Per te useremo un semplice incantesimo per cambiare aspetto e potresti chiamarti "

Harry, non diede neanche il tempo a Hermione di dire un'altra parola.

"Powell, Harry Powell.
Ma per l'incantesimo? "


Hermione prese la sua bacchetta e con un incantesimo non verbale cambiò l'aspetto del suo amico.
I capelli di Harry diventarono biondi, i suoi occhi celesti e poi con un secondo incantesimo gli eliminò i problemi di vista, anche se era un incantesimo parziale e tolse gli occhiali all'amico.

" Ehm...grazie "

Guardò verso Ginny, che si stava trattenendo dal ridere.

"Sto così male? "

Ginny scosse la testa e poi gli baciò la guancia.

"Stai benissimo amore! "

Hermione poi guardò verso Neville e sorrise, invece se per te va bene, potresti essere mio cugino.


"Visto che sono una nata babbana non devo cambiare nome o cognome, quindi possiamo essere entrambi dei Granger" 

Neville abbozzò un sorriso e solo con lo sguardo si poteva capire cosa stava provando, ovvero gratitudine.

" Ah Bill, noi dobbiamo andare, mentre eri andato via, Silente a mandato un gufo, abbiamo un incontro con gli altri insegnanti tra poco.
Credo che insieme a ciò, possiamo anche rivelargli dei nostri nuovi cognomi, magari possiamo andare già da ora. "


Disse Charlie al fratello maggiore.
Bill si alzò dal suo posto quasi sbuffando e diede un bacio a sua moglie.

"Va bene andiamo " 

Avvicinò le labbra all'orecchio della consorte e le bisbiglio delle piccole parole, semplicemente le diceva che sarebbe tornata da lei dopo e l'avrebbe portata nelle sue stanze.


I ragazzi uscirono e si recarono nell'ufficio di Silente per quella riunione, mentre gli altri passarono la giornata a parlare e giocare a diversi giochi.



/ scusate eventuali errori d'ortografia /


Scusate l'assenza, cercherò di aggiornare più spesso.

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