L'unica ragione

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Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime? Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E l'amore ti spezza. Tu sei intero e poi ti apri in due.

-Roth


«Papà ma io-» protestò Adrien.
«Non accetterò alcuna protesta da parte tua. Verrai con me per la prossima sfilata. Tempo una settimana e torneremo a Parigi.» rispose apatico Gabriel e, senza dargli la possibilità di ribattere, si chiuse nel suo ufficio.
Adrien si mise le mani tra i capelli, doveva andarsene. Per una settimana. Lasciando sola la sua principessa e, cosa peggiore, in quelle settimane gli attacchi erano diminuiti ma non si erano placati. Aveva paura. Paura di tornare e non trovarla ad aspettarlo.
Tuttavia non si era mai imposto su suo padre. Non era mai riuscito a negare, ad opporsi. Perché la paura di perdere anche lui era troppa e troppo forte. Sospirò, tornando in camera sua e trasformandosi. Doveva avvertire Marinette. E, successivamente, placare l'attacco di panico che avrebbe avuto.

«Non puoi lasciarmi sola!» esclamò Marinette in preda al panico quando Adrien le diede la notizia.
«Andrà tutto bene, Marinette, tornerò presto. Vedrai, andrà tutto bene.» le disse prendendole le mani e tentando di tranquillizzarla. Le sorrise con dolcezza e le baciò le nocche. Marinette fece un respiro profondo.
«Okay. Andrà tutto bene. Già...è tutto okay.» mormorò, stringendolo in un abbraccio.
«Così ti voglio, Princess. Ottimismo, okay?» chiese, cingendole la vita con le braccia.
«Okay. Mi mancherai, però.» mugugnò Marinette contro il suo petto. La tristezza era palpabile nella sua voce e Chat maledisse nuovamente suo padre per averlo costretto a partecipare a quel viaggio.
«Tu non hai idea di quanto mi mancherà la mia Purr-incipessa.» disse contro le sue labbra. Marinette rise, prima di attirarlo a sé e baciarlo.


Sbuffò preparandosi per il prossimo scatto, ascoltando i vaneggiamenti del fotografo sugli spaghetti della mamma. Quei pochi giorni trascorsi lontano da Parigi erano stati una tortura. L'unica cosa che lo salvava dalla noia era il pensiero della sua principessa, a Parigi, che aspettava il suo ritorno. Dio, se Marinette gli mancava. La suoneria del suo telefono lo salvò dall'ennesimo piatto di pasta e, tra le imprecazioni del fotografo, s'affrettò a controllare i messaggi. Un messaggio da parte di Nino. Poche parole che gli fecero perdere un battito.
Prima che potessero fermarlo corse via dal set, diretto verso l'hotel in cui alloggiava con il padre. Doveva tornare a Parigi.

Doveva tornare da quella che era, ormai, la sua unica ragione di vita.

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