La mia metà

14 2 0
                                    

LUI.......
Tranquilli non è il mio ragazzo, ma è l'unico ragazzo che riesce a capirmi

Si chiama Shin è il mio migliore amico è una persona fantastica

Anche lui ha i capelli rossi, ma è un rosso tramonto, I suoi occhi sono smeraldi  incastonati in questi due fori del viso.
È alto quanto me, quindi è un nano da giardino.
Il suo corpo e un po' femminile, ma io lo trovo bellissimo.

Peccato per una cosa lui è. ...

GAY
Odio dare queste etichette, ma in qualche modo devo farvi capire la sua situazione.

Lo conosco da quando ero piccola, abbiamo avuto alti e bassi ma adesso lui è la mia metà, senza di lui io non riuscire a vivere.

La sua vita è dura, perché fin da piccolo era DIVERSO

Diverso, diverso
Come?

Non giocava a calcio o giocava a quei giochi da maschi, ma era più dolce premuroso pronto ad aiutare tutti.

Quindi come si ci approccia con qualcuno di diverso???

NORMALMENTE

Ma no i bimbi minchia lo bulizzavano e io ero sempre pronta a difenderlo, così anche alle elementari, medie e liceo.

Si dichiarò ai suoi genitori a 14 anni, dopo un lungo discorso con me.

REAZIONE?.?

Cacciato da casa, e si la gente fa schifo.
Il padre lo capiva, ma la madre no, diceva che aveva sbagliato tutto con lui, anzi che fosse lui l'errore.

Io sarei scappata via e mi sarei buttata giù dal primo ponte, ma lui se ne andò a vivere da un suo amico.
Una forza del genere, nemmeno il più forte dei bilder(sollevatori pesi) avrebbe una forza del genere, di andare avanti con la sua vita.

Lui riesce a capirmi, e mi vuole aiutare, questo accade ai nostri 16 anni...
Flashback

Io:"non me posso più dei miei cazzo, voglio dipingere, ma nemmeno  quello posso fare"

Shin:"scappa, fai prima, vieni a vivere da me così risolviamo la situazione".

Io:"cosaaaa?!!?!
Ma sei fulminato?! 
Non capisci che è inutile rimanere qui, anche se vengo a vivere da te i miei genitori mi riporteranno a casa"

Lui:"allora scappiamo in Giappone"

Io:"cosa?!!"

Lui:"quando eravamo piccoli mi avevi detto che tuo zio Filippo, un abile pittore, era andato a vivere in Giappone.
Perché non andarci?
Aspettiamo di finire questa stupida scuola, ruba dei soldi dai tuoi, oppure fatti un culo tanto per finire la scuola e uscire con i miglior voti così i tuoi parenti  ti danno un botto di soldi, io proverò a guadagnarmi qualcosa. "

Il suo discorso non era stupido, anzi era geniale, mi sarebbe mancata la mia bella Firenze e forse imparare una nuova  lingua sarebbe stato difficile, ma mio zio più di una volta mi invitò a casa sua per darmi lezioni d'arte.

Avrei cambiato la mia vita, sarei stata FELICE.

Io:"ok, ci sto.
Manca ancora 3 anni perché finiamo entrambi la scuola, nel mentre potrei lavorare per l'azienda di famiglia così guadagnio qualcosa."

Lui:"ok, faccio lo stesso.
Ma Himawari voglio che ti ricordi una cosa, non sarà facile questa nostra decisione."

Vero non è affatto facile, ma io sapevo che ce l'avremmo fatta.

Io:"insieme a te sarà tu più semplice."

Fine flashback

Così da quel giorno sono passati ben 3 anni, ora voi vi chiederete "allora sei in Giappone? Bene io ora sono.......

Lo so che è un po' vaga la zona di abitazione, ma presto sarò più dettagliata

La felicità nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora