CAPITOLO 9

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-Chissà come si chiama? Quanti anni ha? Da dove viene? Bho?... Penso nella mia mente.

Dopo trenta minuti esco dal bagno in intimo e vado in camera mia. Apro l'armadio e cerco qualcosa da mettermi, provo un po di cose e alla fine decido di indossare dei collant neri e degli short di jeans con dei brillanti, una maglietta con le maniche a pipistrello e con la pancia di fuori.

Decido di alzare i capelli in una lunga coda alta e di mettermi solo un filo di matita sulla parte inferiore dell'occhio, mascara e lucida labra.

Prendo la mia Pinko bag nera e la metto a tracolla. Al suo interno metto il cellulare i fazzoletti , non si sa mai, la matita, mascara, lucida labra e il borsellino.

-Io esco, torno dopo la mezzanotte, non mi aspettate. Dico mentre apro la porta.

- Dove vai ? Domanda papà.

- Da Super man ci sono tutti. Dico e chiudo la porta.

La casa di Super man non é tanto lontana dalla mia solo due vie più sotto, così arrivo subito e ancora c'era solo Chubby.

- We, ciao. Saluto tutti con la mano.

- Come siamo eleganti. Si complimenta Super man.

-Grazie. Rispondo accennando un sorriso.

Dopo questo, iniziano ad arrivare anche gli altri.

Lollina era vestita con dei leggins neri e una maglietta bianca lunga con scritto "Yes, i love you". I capelli in una coda, in filo di eylainer nero, mascara e rossetto color pesca.

Vane indossava un vestitino corto azzurro a fiori e stretto in vita, delle ballerine nere, mascara, matita nera e lucida labra, i capelli sciolti piastrati.

Con lei c'era sua cugina Giorgia, che anche lei indossava un vestito un po più lungo color pesca senza disegni, dei sandali color oro e i capelli tirati in una mezza coda, e siccome li aveva ricci era come avere un cespuglio. Aveva poi mascara, blus e lucida labra.

-Allora, Che facciamo? Urla Puffo per farsi sentire.

- Ordiniamo la pizza! Suggerisce Chubby.

-Okay, ma poi iniziamo a giocare. Ribatte Lolla.

Ordinammo la pizza, io presi una margherita semplice anche Lolla, Chubby prese una capricciosa, Giorgia una quattro stagioni, Super man e Puffo la biancaneve, invece Vane per via dell'apparecchio si prese un pezzo di sfoglia.

- Okay, tra un'ora arrivano. Disse il ragazzo dietro il telefono.

- Ragaaa, tra un'ora si maangiaa! Ci annuncia Chubby contento.

- Che gioco facciamo? Domanda Vane.

- Bottiglia! Risponde Lolla.

-Noi, dai sempre questo, cambiano. Dico io con viso triste.

- Si appunto, sempre questo... giochiamo a nascondino al buio. Ribatte Super man.

- Sii, é tanto che non ci gioco, mi piacerebbe. Continuo io.

- Okay, nascondino. Dice Puffo poggiandosi sulla spalla di Chubby.

- Si basta che poi mangiamo. Dice Chubby.

Dopo aver fatto la conta, ci andiamo a nascondere tutti tranne Giorgia che deve contare. Menomale che a casa di Super man non c'è nessuno, sua mamma e a cena conle sue amiche, suo papà a lavoro e suo fratello a dormire da un suo amico.

Dopo aver fatto la conta, spegnamo le luci e ci andiamo a nascondere, tranne Giorgia che deve contare.

-Chi vedo, vedo, anche se non vedo niente. Ci informa Giorgia.

Io siccome conosco la casa mi nascondo dietro il bancone della cucina, Lolla dietro il divano, Super man dietro la porta, Chubby sotto il tavolino, Vane dietro la tenda e Puffo non si nasconde perche secondo lui é buio e non lo vede.

-Hai, mi hai postato la mia manina! Esclama Chubby dolorante.

- Scusa, non volevo. Ricambia Giorgia.

Alla fine, dopo un buon quarto d'ora suona il campanello e quelli che non erano stati trovati uscirono fuori, accendemmo la luce e Super man andò ad aprire la porta.

- Le pizzeee! Urla mente le posa sul tavolo.

Chubby si precipita sulla sedia e si impossessa di una pizza, la prima che fortunatamente é la sua.

Quando eravamo tutti a tavola iniziammo a cenare, raccontando barzellette, chi sputava la coca cola per ridere, chi sputava la pizza perché era troppo calda e chi come Chubby aveva già finito.

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-Okay,grazie per la serata alla prossima e ci vediamo domani. Ringrazio Super man e per poi andare via con Lolla, Vane e Giorgia, erano le tre di notte e non avevamo ancora sonno così andammo al parco.

Non posso crederci...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora