«Drink all day and we talk 'till dark»

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No point of view

«Ragazzi, mi spiace, ma ho dovuto portarmi dietro un'amica. Ero costretto.» disse Eric con le mani dentro le tasche dei jeans.

Era appoggiato alla sua macchina e il sole batteva sulla sua testa rendendo ancora più chiari i suoi capelli.

«E chi sarebbe questa tua amica?» chiese Fred.

«Perché l'hai portata con te?» chiese Jeff.

«Si chiama Amanda ed è la figlia di una collega di mia madre. Io e Amanda ci conosciamo da ormai sei anni e visto che non poteva stare a casa da sola...beh. Mi son reso disponibile per sorvegliarla, ecco.»

Tom non aveva ancora chiesto nulla, ma era rimasto per tutto il tempo della spiegazione ad ammirare quella dolce, bella e graziosa figura femminile seduta sui sedili posteriori dell'auto di Eric.

«Va beh. Basta che non sia d'intralcio, ma poi oggi non dovevamo andare nel nostro posto?» chiese Tom.

«Ehm sì, ma con lei come facciamo?» chiese Jeff.

«Tranquilli, le ho parlato prima, mentre venivamo qua, e le ho detto che ciò che vedrà non dovrà farne parola con nessuno.» disse Eric.

«Ma possiamo fidarci di lei?» chiese Fred.

«Uff, ma come siete difficili voi! Salite in macchina prima che decida di tenermi la roba tutta per me!» disse Eric a metà tra lo scherzoso e il serio.

Salì in macchina e così fecero anche gli altri. Tom si sedette davanti e si allacciò la cintura, poi Fred si sedette dietro accanto ad Amanda e Jeff accanto a Fred.

«Dunque Amanda.» iniziò il discorso Eric, guardandola per qualche attimo tramite lo specchietto retrovisore, poi girò a destra.

«Ricordati quello che ci siamo detti un quarto d’ora fa.» continuò.

«Sì Eric, tranquillo. Sai che non ho mai fatto la spia. Mia madre pensa ancora, a distanza di anni che il vetro della finestra che dà sulla strada sia stato rotto da un gruppo di bambini che giocavano a palla e dopo che lo hanno rotto sono scappati impauriti.»

«Ma com’è in realtà?» chiese curioso Jeff.

«Beh...io e Amanda stavamo giocando alla lotta con i cuscini e…»

Fred guardò con sguardo interrogativo Eric.

«Lotta con i cuscini? Davvero? Come cazzo fai a spaccare un vetro con un cuscino?»

Eric eseguì un sorpasso perchè l’auto davanti andava troppo lenta e lui si stava spazientendo.

«Beh. Il compagno di mia madre di quel tempo era un trafficante di armi fallito. Non era riuscito a entrare nel giro dei grandi quindi si limitava a venderle a qualche gang di quartiere. Era suo solito nasconderle nei cuscini e senza farlo apposta abbiamo preso i due dove c’erano, perchè all’epoca nè mia madre né io sospettavamo qualcosa.» disse Amanda.

«Eric, ma dove stiamo andando di preciso?» chiese, visto anche che si stava spazientendo.

«E’...come dire...un posto speciale...ecco.» disse convinto che quello sarebbe bastato per farla stare più tranquilla.

Dopo una ventina di minuti circa Eric accostò con l’auto in uno spiazzo erboso e poi tutti scesero dall’auto. Così decise di farlo anche lei, si slacciò la cintura di sicurezza e scese ammirando il fitto bosco davanti a loro.

«Stiamo andando a fare un pic-nic?» chiese ancora.

«Bambolina, tu fai davvero troppe domande! Stai tranquilla, stiamo solamente andando a squartare le nostre vittime.» rispose Jeff.

𝓓𝓸𝓷'𝓽 𝓚𝓷𝓸𝔀 𝓦𝓱𝓪𝓽 𝓨𝓸𝓾 𝓖𝓸𝓽 (𝓣𝓲𝓵𝓵 𝓘𝓽'𝓼 𝓖𝓸𝓷𝓮)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora