Suo marito veniva a casa ora un po' più di rado forse per il gran caos che generavano i gemelli in quella casa e che lui così compito non riusciva a sopportare. A volte a Zelda pareva di aver sposato la tata, con lei divideva le notti bianche dei gemelli, la varicella, le tonsilliti continue di cui essi soffrivano, le corse anche di notte sul morello per la farmacia, le convulsioni di prima donna che crescendo assomigliava sempre di più a quei fiori che sbocciavano timidi sulle sue colline, la tata era veramente prodigiosa, a volte Zelda si chiedeva con terrore come avrebbe fatto quella casa senza di lei, i bambini la adoravano, sembrava avere una vera predisposizione a fare la nonna.