Proemio: Solo un sogno o futura realtà?

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Ormai era troppo tardi per riuscire a scappare. Il mostro le era quasi addosso. Maria non sarebbe mai riuscita ad evitarlo, ad evitare il suo morso.  Urlò. Ormai non poteva fare più nulla.  Nella corsa il suo piede incontrò qualcosa. Cadde rovinosamente a terra.  Guardò l'oggetto che l'aveva fatta inciampare. Impallidì.  Era una mano, una mano umana. Era coperta di sangue e  al posto delle dita  c'era lunghi artigli bianchi. Urlò. Erano coperte di sangue.  Urlò di nuovo. Si voltò. A terra c'era un ragazzo, anche lui coperto di sangue. I capelli erano scompigliati sulla testa e coperti anche essi di sangue, di sangue secco. Lui si voltò verso di lei. Gli occhi di lui si fissarono sui suoi.  La ragazza  ci vide fuoco, tempeste e fulmini. Quegli occhi le incutevano terrore e allo stesso tempo l'attraevano. Lo guardò. I tratti erano suoi, ma quegli occhi erano diversi, lui era cambiato. Era Frederich il ragazzo con cui parlava nei ultimi tempi. L'aveva conosciuto grazie alle sue amiche. Lo vide sorrise. Maria sorrise a sua volta, poi urlò:"Fredie, aiutami, portami via di qui, prima che quel mostro torni."  Lo vide ridere. "Perchè dovrei farlo?" Maria lo guardò. Adesso la bocca era aperta in un ghigno feroce a mostrare i denti del ragazzo. La ragazzo li osservò. Erano canini lunghi e appuntiti, canini coperti di sangue. Urlò. Il ragazzo era diventato uno dei sudditi di quel mostro. Era diventato un vampiro. Urlò. Lo sentì ridere. "Ormai non più scappare, Maria. Sei nostra!"  Maria scosse la testa. Doveva scappare. Non poteva più restare lì.  Doveva scappare. Ma come e sopratutto dove? Provò ad alzarsi, ma non ci riuscì. Qualcosa la bloccava a terra. Si voltò verso Frederich. Il ragazzo rese:"Non sapevi che succedeva questo, quando guardi negli occhi un vampiro. Ormai è inutile che tu ponga resistenza, sei nostra!"  Maria lo guardò. "Non ti vergogni, Frederich, quel maledetto ci ucciderà tutti. Non ti importa che l'umanità possa estinguersi?" Lui rise:"Il re Vladimir ucciderà soltanto chi gli si opporrà. Gli altri saranno trasformati in vampiri. Se rifiuterai  ad diventare una di noi, anche tu morirai." "Preferisco morire, piuttosto che rinunciare alla mia umanità come hai fatto tu!" Sentì il ragazzo ridere. "Come vuoi!" "Frederich, non ti accorgi che lui ha ucciso il tuo migliore amico e Elizabeth? Sei ancora in tempo per tornare normale!" Gli occhi del ragazzo si accesero di rabbia. "Non mi dire cosa devo fare" Maria cercò di alzarsi. Non ci riusciva. Sentiva solo i battiti del suo cuore, che ormai erano diventati velocissimi.  Alla fine dopo un po' ci riuscì. Adesso doveva scappare. Iniziò a correre. Qualcosa però la fermo. Alzò lo sguardo. Era una donna alta, bionda. Maria la fissò. Forse poteva chiedere aiuto. " Aiutami, dei vampiri mi vogliono uccidere! Il re dei vampiri......." Le parole le si fermarono in gola. La donna stava ridendo a gola spiegata, mettendo in mostra canini lunghi coperti di sangue. Maria urlò. Anche lei era uno dei sudditi del vampiro. Si guardò intorno. Purtroppo non era la sola. L'avevano circondata. Decine di vampiri le stavano sorridendo, mostrando i lunghi canini coperti di sangue.  Cadde a terra, coprendosi il volto. Era in trappola. Non poteva più far niente. Una mano  le toccò la spalla.  Cercò di non urlare.    Si voltò. Il re dei vampiri era dietro di lei e stava sorridendo.  Ormai era in trappola. Non poteva fare più niente. Lui l'avrebbe presa. Il vampiro  le prese il braccio e in un istante la sollevò da terra come se fosse stata leggera come  una  piuma. Poi se la caricò su entrambe le braccia e fisso i propri occhi su quelli di Maria. La ragazza non poteva fare a meno di fissarli. Era bellissimi e allo stesso tempo terrificanti, esattamente come il loro proprietario. Lui le rivolse un sorriso affascinante e poi disse:"Ormai non puoi più scappare, Maria. Sei mia e lo sei sempre stata!" Maria vide la sua bocca che si apriva, mostrando i canini. Si sarebbero chiusi sul suo collo. Urlò di nuovo. In quell'istante Maria si svegliò. Sospirò. Era stato solo un incubo. Cercò di calmare i battiti del cuore impazzito. Perché mai aveva fatto un sogno simile? Lei non conosceva nemmeno il re dei vampiri e non aveva niente di speciale perché lui potesse volerla. E poi lui esisteva veramente? Da quello che gli aveva detto la nonna i vampiri erano solo una leggenda inventata per spaventare i bambini disobbedienti. Sospirò. Però il sogno doveva pur dire qualcosa o no? Non riusciva a capire più niente. Cercò di riaddomentarsi. Non doveva pensarci. Era stato solo un sogno, un sogno orrendo, ma solo un sogno. E poi sua nonna aveva ragiona, i vampiri erano sicuramente esistiti, ma ormai da decenni erano stati annientati dai vampirehunter e non c'era più niente da preoccuparsi. Quel sogno non sarebbe mai diventato realtà.  Qualcosa in Maria le diceva che non sarebbe stato così e che la sua vita presto sarebbe cambiata.

The King of vampires and his hunterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora