Capitolo 3

1.1K 65 15
                                    

Ritorno in camera un po' turbata, mancano pochi giorni al Natale ed io ho rovinato i festeggiamenti alle tre famiglie più importanti di tutto il territorio. Ma non era una scelta discutibile, io dovevo venire qui, dovevo senza ombra di dubbio, le mie cugine sono più importanti di qualunque festa, più importanti di qualunque altra cosa, poiché sono le uniche persone su cui io possa contare ormai.

Afferro lo zaino con cui sono arrivata con forza, come se potesse darmi tutte le risposte di cui ho bisogno, come se potesse riportare indietro le mie cugine, come se potessi per un attimo anche solo dimenticare che sono Amalaya, una delle quattro streghe della rosa dei venti. Ma no, non posso dimenticarlo, fin dalla nascita mi hanno ricordato chi sono, facendo in modo che io non possa dimenticarlo mai, alzo le braccia davanti a me per guardare i segni indelebili del mio potere, intricati disegni antichi che ad occhio nudo sono trasparenti, ma ogniqualvolta che uso i miei poteri scintillano di un azzurro intenso, un marchio, un segno distintivo di cui non posso liberarmi mai.

Urlo di frustrazione, sono impotente davanti a tutta la faccenda <<Certo che sei furiosa eh?>> una voce di donna mi fa sobbalzare e sono pronta a sferrare uno dei miei attacchi più potenti se solo non riconoscessi in tempo la moglie dell'Alpha Black <<Luna Caroline, io...>> osservo il mio braccio destro, le linee intricate che brillano d'azzurro <<Tranquilla è colpa mia, dovevo bussare>> sorrido nervosa <<Ma no, è casa vostra>> mi rilasso sentendo l'energia negativa scorrere fuori da me, ogni tanto capita, succede, le streghe della rosa dei venti hanno una miriade di emozioni con cui combattere, anche a causa del clima che governano, è tutto un miscuglio di sensazioni ed ogni tanto perdo il controllo di quello che sento, in questo caso l'impotenza e la rabbia mi stavano facendo esplodere, non sono più sola nella mia roulotte, devo avere maggiore controllo ora che posso esporre altre persone ad un pericolo non certo trascurabile <<Di certo non era mia intenzione farti diventare una torcia>> disse Caroline avvicinandosi, è una donna molto bella con capelli lunghi che si arricciano verso le punte <<Posso esserti d'aiuto?>> dico evitando di parlare dei miei poteri <<In realtà posso esserti di aiuto io, Black ha pensato che non ti piacesse stare da sola a rimuginare sulla partenza di domani, quindi ha mandato me>> scuoto la testa <<Non era necessario, davvero, con l'arrivo del Natale sarete tutti impegnati >> lei sorride maliziosa <<Va bene che tutti i branchi sono riuniti qui, ma il tempo che passiamo insieme è davvero poco in realtà, le mie amiche sono impegnate a far si che i loro uomini non combinino danni, credimi sono grandi e grossi ma possono essere dei veri bambinoni messi nella stessa stanza, vale anche per Black, mia figlia invece è in luna di miele con Justin mentre le altre sono impegnate nell'organizzazione del loro matrimonio, proposta tripla non so se mi spiego, un grande lavoro da fare per quelle tre ragazze, ma ne vale la pena dopo tutto>> la Luna sembra avere proprio un gran bisogno di sfogarsi con qualcuno <<Deve essere impegnativo>> rifletto <<Non sai quanto, ma non cambierei questa vita per nient'altro al mondo>> la osservo, nonostante sembri visibilmente stanca non perde il sorriso radioso che le illumina il viso <<Allora Amalaya, strega del nord, mentre gli uomini sono impegnati nei preparativi della spedizione che ne diresti di andare alla SPA del branco a rilassarci un po'?>> guardo Caroline con bisogno incessante, mi servirebbe qualche ora di relax ma non posso permettermi di rilassarmi mentre le mie cugine stanno soffrendo <<Luna Caroline, penso proprio che devo declinare l'offerta, non mi sembra giusto che io mi rilassi mentre le mie cugine lottano tra la vita e la morte in questo momento, anzi, dovrei andare ad aiutare con i preparativi per la spedizione>> la Luna si alza in tutta la sua bellezza, ma ha mai un capello fuori posto questa donna? <<Intanto chiamami Caroline, sei mia amica adesso, non una semplice sconosciuta con cui usare banali formalità. Posso solo immaginare come ti senti riguardo le tue cugine, impotente, inutile, senza i mezzi per poterle aiutare, e se non provi a distrarti alimenterai queste sensazioni al massimo fino al tuo punto di rottura, e quando sono entrata da quella porta>> disse indicandola <<Mi pareva proprio che il tuo punto di rottura fosse stato raggiunto, hai bisogno di un po' di pace e qui c'è tutto quello che serve per averla>> ha ragione, prima stavo esplodendo, avrei potuto farle del male senza volerlo <<Va bene, come vuoi, Caroline>> dico chiamandola per nome, e questo mi fa scaldare il cuore, non avevo mai avuto un amica al di fuori delle mie cugine, ed è bello poter essere in confidenza con qualcuno che non sia un'altra strega, con qualcuno che non condivide il tuo stesso destino funesto <<Perfetto! Ci faremo fare i massaggi, i fanghi e poi la cosa che preferisco, il bagno nell'acqua curativa, anzi, l'idromassaggio nell'acqua curativa>> ho sentito parlare di quest'acqua, dicono che fa miracoli <<Ookay>> sono un po' sorpresa della sua vivacità ma forse è proprio quello che mi serve per rilassarmi.

La legione - Il primo legionarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora