Amore

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- Odette perdonami, non me ne inietto più di una siringa al giorno, giusto la dose che mi fa calmare -
Odette rimase muta.
Ecco perché era riuscito a diventare più sdolcinato di quando lo aveva conosciuto.
- Odette l'ho fatto per me, per te, per noi, senza divento l'essere antipatico, scontroso e sadomaso che hai visto qualche mese fa -
Ancora nessun cenno di risposta ebbe da parte della ragazza, solo un inizio di pianto isterico.
Antoine l'abbracciò tentando di quietarla, ma lei si tolse dalla sua presa.
- L'hai fatto per stare bene con te stesso, non per star bene con me, se veramente volevi stare bene con me avresti cercato di farlo con le tue sole forze - detto ciò diede le spalle al ballerino e uscì dal salone.
- Odette! - la richiamò disperato.
- Odette!! - ripeté cominciando a perdere la pazienza.
- Stupida mocciosa ignorante e viziata torna qua! -  urlò per via del poco effetto che la cocaina aveva avuto.
La ballerina si mise a correre e corse fin quando non si trovò davanti alla porta d'ingresso e la spalancò per poter scappare, d'altronde sarebbe stato inutile chiamare sua madre, Jean, Ros perché tutti e tre erano usciti fuori a cena.
E poi Rapháel era occupato nelle scuderie e non l'avrebbe mai sentita.
Quando sentì l'uomo richiamarla ancora si risvegliò dai suoi pensieri e corse fin fuori dal cancello finendo per strada.
E quando si girò, vedendo Merante che le correva incontro, dapprima arrabbiato per poi tramutare la sua espressione in terrore, qualcosa la colpì sul coppino e l'ultima cosa che sentì fu la voce di Antoine che gridava il suo nome.

****

Odette si risvegliò con un dolore allucinante alla tempia destra e sentiva un liquido caldo caderle lungo la guancia, si tastò quest'ultima e, guardandosi la mano, capì che stava sanguinando.
Improvvisamente sentì delle voci e fece finta di tornare a dormire; tenne, nel frattempo, un occhio socchiuso, quel tanto che bastava per vedere cosa stesse succedendo senza, tuttavia, essere scoperta.
Entrarono due uomini, robusti, vestiti di nero e con un capello che gli copriva metà viso, uno dei due con una folta barba.

Odette ascoltò:

- Sei sicuro che sia questa, è una mocciosa, sua figlia avrà come minimo tra i diciotto e i vent'anni - disse uno dei due.

- Sì, non ho dubbi, ho spiato sia lei che quel Sciacallo traditore, fidati di me, grazie a lei diventeremo ricchi - rispose l'altro.

- Sicuro che prima non possiamo divertirci? - domandò ancora quello con la barba.

Odette capì immediatamente cosa intendeva l'uomo nel dire "divertirci".
Si alzò di scatto e tentò di scappare fuori, ma trovò la porta chiusa a chiave.
Intanto i due uomini, che si erano ripresi dalla sorpresa le vennero in contro con due facce che non predivano nulla di buono.
Quello con la barva, che era anche il più robusto dei due afferrò Odette, ma lei, essendo ancora magra e non avendo messo su più di cinque chili era ancora agile e scattante e, soprattutto, con la grazia di un elefante depresso.
Difatti diede un calcio nelle parti proibite dell'uomo barbuto e ringraziò il Signore che era capitata in una vecchia casa di campagna, così salì sul fienile con l'aiuto di una fune, mentre l'altro uomo aiutava il suo compare a rialzarsi.
Quando Odette fu al sicuro i due uomini tentarono di raggiungerla, senza però trovare un appiglio per arrampicarsi.

- Aspetta solo che ti raggiungiamo e dirai addio alle maniere dolci! - abbaiò l'uomo barbuto e detto ciò uscì dalla stanza per poi tornare con una scala.

Odette non ebbe più via di scampo, poi si accorse di una finestra che dava sulla campagna.
Ebbe l'idea peggiore della sua vita perché il vetro della finestra era rotto e uno dei suoi spuntoni le lacerò il braccio destro e fu un miracolo se non le tagliò un'arteria.
Cadde in mezzo all'aia della fattoria e la paia le attutì un poco la caduta.
Ma i miracoli a quanto pare erano finiti, perché qualcuno l'afferrò da dietro e la riportò nelle stalle, facendo diventare i suoi sospetti realtà.

****

Intanto alla magione Merante, Antoine continuava a camminare avanti e indietro, con passi lunghi e nervosi.

- Antoine la troveremo, Davél non può essere andato lontano - cercò di rassicurarlo Jean.

- Amore... è colpa mia... - sussurrò Antoine temendo per ciò che stavano facendo ad Odette.

- Amore... è colpa mia ...- sussurrò invece Odette in preda al pianto ed al dolore.

Ok ... Mi spiace se non è capitolo a luci rosse come molti di voi vorrebbero, ma non sono tipa da scrivere ciò 😅.
Cioè... Sì... Ma no...
Jack: Poi sono io quello strano...😕
Si Jack tu sei sempre strano...

Cooooomunque.

È stato un piacere accontentare le vostre testoline con questo capitolo, se vi è piaciuto lasciate un bel commento e una stellina e ci vediamo nel prossimo capitolo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 20, 2019 ⏰

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