Capitolo 3. "18 anni a mezzanotte"

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13 giugno, 20.27

Eleonora aveva trascorso quella giornata in giro per negozi con Eva e Silvia.
La scusa utilizzata dalle sua amiche per trascinarla nel centro di Roma con 40º era quella di trovarle un bel vestito per il suo diciottesimo compleanno.
Ebbene sì, 18 anni.
Li avrebbe compiuti esattamente
il giorno dopo.
Non sapeva bene come la rendesse l'evento
in quel momento.
Di certo si sentiva un po' strana nel pensare che dal giorno successivo sarebbe stata un'adulta a tutti gli effetti.
Aveva già intenzione di prendere la patente il prima possibile nonostante le poche volte in cui aveva provato a guidare per più di cinque minuti l'auto di Edo quest'ultimo avesse perso all'incirca vent'anni di vita e la sua macchina avesse rischiato più volte di finire direttamente dentro un muro.

Eleonora non aveva pensato molto a come festeggiare quel compleanno.
Di una cosa era sicura, non amava le mega feste che quasi tutti organizzano
per i propri 18 anni.
Probabilmente avrebbe semplicemente fatto una cena con i suoi amici, suo fratello e il suo ragazzo e a dire la verità non sapeva neppure come avrebbe trascorso il giorno successivo ma non le importava così tanto in realtà.

Quella mattina Edo le aveva detto che non sarebbero potuti stare insieme perché Fede e Rocco lo avevano letteralmente rinchiuso in casa a ripassare il programma di italiano in vista della prova prova di maturità.

Era tornata a casa verso le cinque di pomeriggio e dopo essersi fatta una doccia,
si era buttata sul letto a vedere un tutorial di giardinaggio su YouTube.
Dopodiché veva deciso di rimettere un po' la sua camera e aveva anche tentato di preparare una specie di torta al caramello che aveva concluso buttando tutto nella pattumiera.
Bisogna ammetterlo, non era esattamente quello che si può definire una cuoca provetta.
Così era finita distesa sul divano del soggiorno ad ascoltare musica indie e a riflettere sui suoi imminenti diciotto anni.
Filo l'aveva avvertita che quella sera non sarebbe tornato a cena perché avrebbe dormito a casa di Dario.
Aveva anche chiesto alle sue amiche se qualcuna avesse voluto cenare a casa sua
ma nessuna stranamente
si era rivelata libera alla fine.
Si era quindi ritrovata a casa sola soletta
e nella sua testa aveva già programmato di ordinarsi del cibo d'asporto e di vedersi un film sul computer.

Da Edo:
"Cenetta a Fiumicino?"

Sul viso di Eleonora comparve un sorriso a trentadue denti nel leggere quel messaggio.
Così si tirò su dal divano e si mise seduta prima di rispondere.

A Edo:
"Considerami già pronta"

Da Edo:
"Arrivo"

Da quando aveva iniziato a fare più caldo lei ed Edo erano andati una sacco volte in spiaggia verso il tramonto e spesso erano rimasti a cena in un ristorante sul mare a Fiumicino.
In realtà non si aspettava che lui potesse essere libero quella sera visto ciò che le aveva detto la mattina ma non ci penso molto in quel momento e corse in camera per togliersi la specie di pigiama che stava indossando e mettersi addosso dei pantaloncini di jeans e una camicia bianca.

Durante il viaggio in auto parlarono senza sosta e si raccontarono tutto ciò che avevano fatto durante la giornata.
Sembrava quasi che Edo fosse in leggera agitazione e non volesse permettere che si creasse neanche un minimo silenzio tra loro ma Eleonora era così presa dal discorso che non si accorse di niente.

Il sole era già sul punto di scomparire del tutto e il cielo era ormai diventato un misto tra l'azzurro e il rosso.
Scesi dalla macchina iniziarono tranquillamente il breve tragitto che portava al ristorante.
Quando Eleonora seguita dal suo ragazzo entrò per prima sul terrazzo del ristorante dove solitamente lei ed Edo si sedevano rimase completamente spiazzata.

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