Clare era la sorella più premurosa del mondo e questo Roger non sapeva se considerarlo qualcosa di buono o no. Di sicuro, la piccolina, dimostrava di tenerci, ma spesso si affannava anche per il più insignificante dei graffietti. Infatti, quando notò le mani graffiate e arrossate del fratellone, si reinventò immediatamente infermiera. Roger le aveva assicurato che era in perfette condizioni e non aveva bisogno di aiuto, ma la bambina insistè e andò a prendere un panno fresco per dargli sollievo.
Il cuore del biondo perse un battito quando sentì dall'altra stanza Winifred domandare con sospetto:《Come mai ti serve un panno? Roger si è fatto male?》
Il primo genito si affacciò con un sorrisino innocente:《Ci serve per giocare, mamma!》, lei lo guardò per qualche secondo, per poi annuire sorridendo. Prese il panno umido, lo diede a Clare e i fratellini Taylor sparirono nella loro stanza.
Roger si fece passare il cencio sui palmi, la sua sorellina sembrava veramente concentrata e sicura di guarire tutti i graffietti sulle sue mani un po' rovinate e gli venne da sorridere spontaneamente.Restarono nella loro stanza a giocare fin quando, un paio di ore dopo, non giunse Micheal. Uscirono correndo a salutarlo e lui li prese in braccio baciando le guance di entrambi, mentre Winifred li guardava con tenerezza, avvicinandosi e rubando un veloce bacio a stampo al marito.
L'uomo, dopo aver posato di nuovo i figli a terra, si sedette stanco su una delle sedie attorno al tavolino traballante. Anche Roger e Clare si misero seduti, aspettando con pazienza che la madre mettesse in tavola la cena. Questo era uno dei momenti della giornata preferiti di Roger: quando erano tutti assieme, raccontavano cosa era successo durante la giornata e gustavano quello che Winifred aveva cucinato con tanto amore.
Il bambino, però, perse buona parte dell'appetito quando si ricordò che Freddie, da lì a poco più di un'ora, sarebbe tornato da lui per giocare. Roger voleva giocare ancora con l'altro, ovviamente, però non poteva. Era stato un miracolo se i suoi genitori non s'erano accorti della sua piccola fuga quel pomeriggio, figuriamoci la sera!
Pensò per tutto il resto della cena a come mandare via Freddie senza essere scortese, dopotutto avrebbero potuto giocare il giorno dopo. Sentiva di sottofondo ai propri pensieri suo padre raccontare la sua giornata, ma il piccolo era troppo impegnato ad immaginare potenziali scenari nei quali Freddie non scappava via arrabbiato o triste con lui.Alla fine del pasto, dopo aver dato la buonanotte ai genitori, i due fratellini si ritirarono nella loro camera. Clare si mise la camicia da notte e si infilò sotto le coperte guardando Roger severamente. Lui aggrottò le sopracciglia confuso:《Che c'è?》
Lei sbuffò:《Lo sai! Non puoi andare a giocare con quel bambino, mamma e papà non vogliono!》
Il maggiore restò a guardarla sorpreso dal suo tono di voce serio -se non arrabbiato-, poi scrollò le spalle:《Dai, stai tranquilla, troverò un modo per far tornare il mio amico a casa senza litigarci.》
La piccola cambiò subito espressione, infatti gli sorrise e annuì felice della sua decisione. Roger quel giorno aveva detto troppe bugie alla sua sorellina e gli dispiaceva, non sapeva affatto come fare con il moro, si sarebbe inventato tutto sul momento.
-Roggie?- lo chiamò Clare dopo qualche minuto di silenzio.
-Sì?
-Mi canti qualcosa?
Il maggiore si alzò dal proprio letto e si mise seduto su quello della biondina.
《Va bene, poi però non mi prendere in giro perché sembro la signora Vipple, d'accordo?》, l'altra ridacchiò e annuì.
Roger iniziò a cantare sottovoce una ninna nanna, non ricordava nemmeno dove l'aveva sentita né la ricordava tutta, quindi in alcuni parti si arrangiò canticchiando. Clare sembrò gradire ugualmente, infatti in una manciata di minuti si assopì, cullata dal canto del fratello.
Anche lui stava quasi per addormentarsi, quando sentì al vetro della sua finestra dei ticchettii secchi. Sobbalzò e si alzò avvicinandosi, quando si affacciò non trovò altri che Freddie intento a tirare piccole ghiande. Aprì piano la finestra e si affacciò.
-Hey Roger!- esclamò entusiasta il moro salutandolo con un grande sorriso.
Roger si posò l'indice sulla bocca e sussurrò uno 《shhh!》 che fece ridacchiare il moro.
-Dai, vieni a giocare?
《Non pos..AHI!》, il biondo lanciò un urletto acuto mettendosi una mano sulla fronte. 《Mi hai appena tirato una ghianda?!》, domandò incredulo.
Freddie scoppiò a ridere:《Sì, e continuerò finché non giocherai con me!》
-Giocheremo domani, lo giuro!
Il moro restò in silenzio per un paio di secondi, poi rispose con tono triste:《Domani no, posso solo sta sera, ti prego.》
Roger era confuso, ma decise di non domandare nulla. Si trovò combattuto, Freddie sembrava tenerci sul serio, ma allo stesso tempo non voleva disobbedire ai genitori. Alla fine, convinto dalle continue ghiande che il moro gli lanciava, si calò di nuovo giù dell'albero, sentendo le mani bruciargli più del previsto.
《Freddie sto scendendo, smettila di tirarmi le ghiande!》, lo pregò Roger, sentendo la presa sul ramo scivolargli.
Il moro smise guardando un po' preoccupato il bambino, mettendosi sotto il ramo con i piedi del biondino vicino alla faccia:《Roger, va tutto bene? Vuoi una mano?》
Roger ebbe appena la forza di dire un debole sì. Il moro fece appena in tempo ad alzare le braccia per prenderlo, che l'altro gli piombò letteralmente addosso. Finirono tutti e due a terra con un tonfo, il biondo sopra Freddie, tutti e due doloranti. Roger l'avrebbe voluto avvisare prima di lasciarsi andare e dargli il tempo di prepararsi, ma a quanto pare tutti quei giorni passati ad appendersi e ad arrampicarsi ovunque non avevano molto giovato alla resistenza delle sue piccole mani da bambino.
Roger non aveva fatto altro che scusarsi mortificato, mentre si alzava da terra pulendosi i vestiti e offriva una mano a Freddie per aiutarlo. Si aspettava di essere sgridato o che l'altro si imbronciasse, ma di certo non si aspettava una risata.
-Oh caro, ammettilo, è la vendetta delle ghiande?
Roger era sorpreso: era la prima volta che non si sentiva attaccato da un altro coetaneo dopo aver sbagliato.
- Ci puoi scommettere, Fred.
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Seven Seas of Rhye
Fanfiction1758, stato di Brhiebrookye, mare di Cowel, isola di Podor, comune di Lynn. La Killer Queen approda sulle coste della cittadina per riscuotere la solita, "piccola" somma. Con loro vi è anche il -quasi- dodicenne Frederick Bulsara, il quale farà subi...