Scusatemi. Scusatemi, scusatemi. SCUSATEMI. Ritardo imperdonabile, lo so. Ma ecco qui il nuovo capitolo che, come sempre, spero vi piaccia. Grazie per tutti i commenti, siete fantastiche! ♥
(Tris.)
Non so dare un nome a tutte le emozioni che stanno attraversando la mia mente in questo momento. Sono tante e tutte discordanti fra di loro, ma credo sia normale. Sono stata bloccata nel limbo della mia morte per giorni, mesi.. non lo so neanche per quanto.
Il mio cervello è intorpidito, si sta liberando dalle cinture della simulazione poco alla volta, come un fiore che si prende il suo tempo per poter sbocciare in tutta la sua bellezza.
Al momento riesco a controllare solo l' olfatto ed è per questo che la puzza di disinfettante mi sale subito al naso, mi entra in gola.
Eppure questo silenzio cieco è più stimolante delle immagini che ero costretta a rivedere senza sosta fino a pochi giorni fa. Riesco a pensare, riesco a ricordare, riesco a trovare una scappatoia.
Pian piano sento un formicolio al braccio destro, poi al sinistro. Un ronzio fastidioso, poi una sedia che striscia sul pavimento. Una pressione sul mio ventre, poi una voce che parla.
Sembra lontana, ovattata, se fosse un'immagine sarebbe sfocata e irriconoscibile, senza la messa a fuoco a renderla nitida.
Una nuova nota vissuta mi sale al naso, la pressione sulla mia pancia si fa sempre più decisa; la voce prende corpo e si trasforma in quella che ho sentito per tutto questo tempo nella mia testa.
Ho paura di essere tornata indietro, ho paura di rivedere il suo sguardo che osserva il mio corpo rigido e gelido su quella lastra.
Riesco a muovere la mano destra verso il braccio di Tobias. Glielo sfioro, stringendo le dita esili sopra la sua pelle abbronzata.
«T-tobias..?» concentro tutte le mie forze in quell'unica parola.
La voce mi esce roca, tremolante, ma non importa perché lui riesce ugualmente a sentirmi ed alza la testa. Non importa perché lui sgrana gli occhi e mi fissa incredulo, scattando verso di me e prendendomi la testa fra le sue mani così calde e grandi.
Non importa perché con un bacio sfiorato riesce a strapparmi completamente via dall'ultima simulazione della mia vita.
* * *
Quando "vai via" per tanto tempo e poi "ritorni" non puoi pretendere di riavere indietro la tua vita in un batter d'occhio. Devi sottostare a ciò che ti impongono e non puoi opporti, perché sarebbe sbagliato e controproducente per me stessa.
Almeno così dicono.
Cara mi fissa da dietro i suoi occhiali da erudita e mi punta nelle pupille una stupida lucina, che io seguo con lo sguardo.
« Ok Tris, non sembra esserci alcuna anomalia. I tuoi riflessi sono buoni, gli organi funzionano a dovere. Sembra tutto nella norma, ma nei prossimi giorni vorrei comunque tenerti d'occhio, sai non.. ». Scuoto la testa e la interrompo, dondolando i piedi dal lettino sul quale sono seduta « Cos'era quel siero di simulazione? Dov'ero? E' stato.. orribile» presso le labbra insieme, torturandomele.
Lei sospira e si rigira quella che sembra una penna fra le mani pallide e curate. « Non lo sappiamo. Non riusciamo a capire perché su di te abbia avuto quell'effetto, era soltanto un siero della morte. A volte ci sono cose del nostro vecchio mondo che non riusciamo a capire.. ».
Aggrotto le sopracciglia ed improvvisamente mi illumino, ricordando il motivo per cui ho preso il posto di Caleb. « E' andato tutto bene? Intendo.. le fazioni, il siero della memoria. Cosa ne sarà di noi? » domando tutto di un fiato, sentendo l'ansia prendere possesso di me.
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Allegiant: what if..?
General FictionAllegiant ha stravolto tutti. La morte di Tris ha sconvolto tutti. E se esistesse un finale altenativo? E se Tris restasse viva anche in quest'ultima battaglia?