Lettera n4

25 2 0
                                    

Caro Anonimo,

sto scrivendo questa lettera seduta su uno scoglio, mentre guardo i miei amici schizzassi a vicenda, e vorrei avere questo ricordo per sempre. A finale, non siamo andati nel mio giardino, perché avevo paura di incontrare mio padre, ma siamo andati in spiaggia. Non ho ancora parlato con Mattia. Non so come comportarmi, e spero fino all'ultimo che tutto ciò sia solo un malinteso. Anche se so che non lo è.
Lucrezia e Mattia sono andati a farsi una passeggiata lungo la spiaggia, e non li vediamo più da mezz'ora. Sally non è venuta, perché è partita per un college estivo nel New Jersey. Ci sono anche quattro miei compagni di classe ed un amico di Mattia, che ho scoperto sia il cugino della sua nuova fidanzata.

Sono tornata a casa. Questo foglio è pieno di chiazze di sale, non so se ricopierò tutta la lettera, non ne ho voglia, ma fa veramente schifo. Mi dispiace.
Ho passato tutta la serata con Marco, e ho scoperto che non è così male come Mattia lo descrive. Ok si un po' male è, ma non così tanto. Abbiamo parlato di musica, e ha detto di amare il rock, in particolare i The Smiths, e mi ha consigliato alcune canzoni che ti scrivo qui:
-Panic
-The Queen Is Dead
-Never Had No One
Non ho idea di cosa aspettarmi, domani forse le ascolterò.
Mi squilla il telefono: messaggio non letto da numero sconosciuto. Sono le tre canzoni che ho appena scritto, mandate da Spotify, più una playlist chiamata "Marco". Perché ha il mio numero? Visualizzo senza rispondere. Faccio spesso questo errore di non rispondere, e a volte la gente si offende, quando invece non so semplicemente cosa dire.
Se ne farà una ragione.

Sono le 04.07 del mattino, sto guardando le foto scattate -ormai ieri- sera. Mi trovo davanti l'email di mia mamma; voglio andare a questo hotel.
Via Sannio nº18, trentadue minuti in macchina, la metà con una moto.
<Sei sveglio?> rispose al primo squillo.
<Mh mh> bofonchiò.
<Dieci minuti e devi stare qui> gli dissi.
<Non ce la farò mai> si lamentò, giustamente.
<Tu dici?> riagganciai.

Sono le 04.22 e Mattia ha appena bussato alla porta.
<Spero per te che sia una cosa importante>.
<Oh, eccome se lo è> ammisi, con una smorfia avida.

Nowhere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora