Capitolo 3

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"Cazzo sono in ritardo"

Mormorai con un filo di voce mentre guardavo la sveglia segnare le 9.30 a caratteri cubitali.

Uscii dalla mia stanza correndo al piano inferiore.

"Ei, come mai tanta fretta?" Chiese Matth.

"beh, sai dovevo essere a scuola un ora e mezzo fa' "

"È sabato, scema"

Disse facendo una smorfia.

Sentii vibrare il telefono.

Era Harry.

"Ei piccola, vediamoci al parco alle 3"

Piccola?

Perché mi aveva chiamato in quel modo?

Mi conosceva da nemmeno due giorni e mi dava già tutta questa confidenza?

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Andai su, mi misi un maglione blu, un paio di jeans e le dottor. Martens nere alte.

Mi guardai per l'ultima volta allo specchio e andai al parco.

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Vidi Harry seduto su una panchina e lo raggiunsi.

Il ricciolo non sembrava accorgersi della mia presenza così attirai la sua attenzione dicendo "ciao Harry".

"Elen!" Rispose alzandosi.

"Ehm, perché mi hai fatto venire qui?"

"Per passare un po' di tempo con una ragazza bellissima come te"

A quelle parole arrossii, cercai di nasconderlo il più possibile ma fallii.

"Dai andiamo"

Disse.

Dopodiché mise il suo braccio intorno alla mia spalla.

Sembrava proprio che ci provasse..

"Ma no, forse fa così con tutte" pensai.

"Vieni" disse Harry.

Si levò la giacca e la poggiò sul prato bagnato a causa dell'umidità.

"Sediamoci qui" aggiunse.

"Vabene" risposi.

Il silenzio si espanse intorno a noi poi, per fortuna, il ricciolo decise di spezzare il ghiaccio.

"Insomma.. Raccontami un po' di te"

"Ehm non c'è molto da dire in realtà"

"Dai, qualcosa ci sarà.. Ad esempio come si chiamano i tuoi genitori?"

Restai in silenzio, senza rispondere.

"Ho detto qualcosa di sbagliato?" Chiese intimorito.

"No.. Mio padre si chiama Jake e mia madre si chiamava Elizabeth, morì in un incidente stradale"

"Oh... Scusa tanto"

"No non preoccuparti"

Una lacrima rigò il mio viso.

"Ei, vieni qui piccola" disse Harry abbracciandomi.

Il silenzio tornò a circondarci e nessuno ebbe più niente da dire.

Mi voltai e vidi quegli occhi verde smeraldo che mi fissavano.

Non avevo mai fatto caso a quanto fossero stupendi i suoi occhi.

Harry si avvicinò paurosamente alla mia bocca, appoggiando delicatamente le sue labbra sulle mie.

La pancia iniziò a farmi male e le mie mani a tremare.

"Scusa, ma sei irresistibile" sussurrò.

Arrossii.

Non sapevo cosa stava succedendo.

Ero confusa.

"Io dovrei andare" dissi guardando l'orologio.

"A domani" rispose lasciandomi un bacio sulla bocca.

Non potevo credere a quello che era appena successo.

È stato meraviglioso, inaspettato.

Non credevo che mi piacesse davvero Harry, ma soprattutto

non pensavo di poterli piacere io.

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