1º Victoria's Pov Oscurità che incombe

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Ne avevo abbastanza di quella serata. Era il mio diciottesimo compleanno e tutto sarebbe dovuto essere perfetto, invece mi ritrovavo fuori da un pub di periferia, appoggiata ed un sudicio muro imbrattato di graffiti di cattivo gusto, con l'unica consolazione di essere riuscita ad uscire da quell'inferno. Un vero disastro insomma.

Va bene, dovevo ammetterlo, ero scappata dal mio ragazzo... be' forse mi sarei dovuta abituare a chiamarlo ex. Appoggiai mollemente la testa al muro. In quel momento mi sentivo come se fossi io a sostenerlo e non viceversa. La porta sul retro del locale si aprì e seguita della canzone "Wake me up" a tutto volume, apparve la chioma mora di Claudia, la mia migliore amica. Si guardò intorno spaesata e appena mi scorse marciò verso di me a passo di carica.

«Allora é qui che ti sei rifugiata! Ti ho cercata per tutto il locale cominciavo a preoccuparmi. Forza torniamo dentro non è il massimo della sicurezza stare qui». Aveva lo sguardo serio e contrariato, "l'ho fatta davvero preoccupare", pensai ancora più depressa.

Fissai i miei occhi nei suoi e non riuscii più a trattenermi. Spinta dai sentimenti che mi legavano a quella splendida ragazza mi catapultai fra le sue braccia, facendola quasi cadere dai trampoli che si era messa per uscire. Le lacrime non arrivarono. Lui non le meritava. Mi strinsi a Claudia pensando a quanto fosse buono il suo familiare odore.

«Hey Vicky che succede?». Sentivo dal suo tono che era allarmata ma era così difficile ammettere di esserci cascata con tutte le scarpe, di essermi fatta illudere così facilmente. Brividi mi attraversavano al solo ricordo. «Victoria Solange mi sto spaventando, che diavolo é successo? Qualcuno ti ha toccata? Dimmi chi è il bastardo che gli ficco un tacco dove non batte il sole!» Urlò come un'indemoniata, cosa che mi fece sorridere di gratitudine. Finalmente mi staccai da lei con rinnovate forze.

«Ho beccato Simon con Alexandra Mongomery! Poco fa... Quella stronza non poteva aspettare anche semplicemente domani, no doveva farlo il giorno del mio compleanno e alla mia festa per giunta» riuscii finalmente a spiegare prendendomi la testa fra le mani. Claudia era a bocca aperta ma nei suoi occhi lessi la verità: se lo aspettava. Perfetto mi ero rivelata essere l'unica sempliciotta sconsiderata da gettarsi fra le braccia del primo che le sussurrava parole dolci. Fantastico, di bene in meglio direi. Lei abbassò gli occhi sinceramente dispiaciuta.

«Mi spiace tesoro. Glielo ficchiamo lo stesso un tacco in quel posto che ama tanto?» Mi sorrise con un misto di malizia e crudeltà, istigandomi alla vendetta. Ma non ero quel tipo di persona. Mi sotterrerei dalla timidezza e dal rimorso appena lo vedessi, come se fosse stata colpa mia.

«Magari mi godo lo spettacolo, Cloud» dico facendole un piccolo timido sorriso.

«Su su tranquilla», mi abbracciò di nuovo stretta a se mentre mi sussurrava all'orecchio «non hai bisogno di lui, il mare è pieno di pesci! Che poi solo tu potevi andarti a prenderne uno che si chiama Simon de Simone» affermò con enfasi alzando gli occhi al cielo. Il mio sorriso si allargò, aveva proprio ragione effettivamente! Con Claudia era sempre così, meno male che avevo lei. Si poteva dire essere la mia unica vera amica. Mi appoggiai nuovamente al muro ed osservai le luci sfocate dei lampioni in lontananza. All'improvviso capii e decisi di confessarle il vero problema.

«É solo che pensavo fosse quello giusto, pensavo di aver trovato quell'amore di cui tutti parlano. Sei mesi non sono pochi e se penso di aver sprecato tutto questo tempo... Da una parte forse dovrei ringraziarlo, ho aperto gli occhi. Nella realtà le cose non vanno mai come nei miei libri e chi rimane attaccato a questa speranza rimane bruciato, un po' come Icaro». Lei mi guardò per un lungo momento, «Vicky, Icaro non ha fatto una bella fine. La vita offre sempre una seconda possibilità». Con quel viso sorridente dimostrava meno dei suoi diciott'anni. «Ok ragazza, ora basta pensarci, bisogna battezzare una nuova Victoria» disse strizzandomi l'occhio. «Chiamo un taxi e vieni a dormire da me, ovviamente non prima di aver concluso la serata in bellezza».

L'attrazione dei cuori infrantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora