Prologo Fabian's Pov

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In lontananza i tamburi intonavano l'inno del mio clan, la riunione stava per iniziare ma che importava, non avrebbero iniziato senza di me. Accelerai il passo ma gli odori del sottobosco mi distraevano, invitandomi a fermarmi. La luna era ormai alta quando arrivai all'antica tavola di pietra.

I tamburi cessarono appena uscii dal bosco, il consiglio mi salutò inchinandosi rispettosamente e aiutato dal sangue fresco che avevo in circolo mi sentii potente.

«Diamo il benvenuto a Fabian, Re del Clan di Sveva, signore delle ombre e guerriero per eccellenza!» mi venne un brivido, già, lo ripetevano sempre alle riunioni del consiglio, ma come poteva un vampiro dimenticare di essere il re del clan più potente e antico tra tutti. Come poteva dimenticare di aver acquisito quei titoli a costo del sangue del suo stesso padre. «La riunione deve iniziare con il sacrificio» disse Kayle in tono formale.

Era seduto alla mia destra, occupando di fatto il posto di mio consigliere più fidato che si era ampiamente meritato, in seguito alle grandi prove di lealtà che aveva mosso nei miei confronti. La tenue luce delle candele illuminava solo parzialmente la cicatrice che gli percorreva il viso, risultante di una di esse. Il cappuccio celava il resto del bel volto, consegnato all'eternità nella giovane età dei venticinque anni. Due guardie si fecero avanti, trascinando una ragazza in lacrime davanti a me, aveva i vestiti strappati e i polsi legati dietro l'esile vita. I capelli scuri le ricadevano sul volto, unti. Dopo quello che gli umani mi avevano fatto nessuna scintilla di pietà sarebbe più potuta brillare nel mio animo nero. Lei mi guardò trafiggendomi con i suoi occhi nocciola arrossati a testimonianza delle troppe lacrime versate. Il mio sguardo freddo le fece però capire che non sarebbe uscita viva da quella situazione in cui il fato l'aveva condotta e avrei gioito della cosa se fossi stato ancora in grado di provare sentimenti positivi. Nessuna emozione era ammessa. Nessuna debolezza. Mi sputò addosso urlando «Mostro! Andrai all'inferno, lurido bastardo!». Evidentemente la certezza della morte rinnovava il coraggio talvolta. Era un atteggiamento ammirabile tuttavia la guardai divertito, ingenui mortali, non capiscono in cosa si imbattono neanche sbattendovi contro con tutte le loro forze. «Sai dolcezza, per andare all'inferno si presume che prima debba morire, e la cosa mi risulta non poco difficile» le sorrisi gelido mostrandole i canini affilati, più lunghi del normale grazie al sangue reale che mi scorreva nelle vene. Questi brillarono alla luce della luna facendo svanire il coraggio dai suoi occhi. Come non detto, era solo un altro patetico essere inferiore.

«Vostra maestà sta a lei iniziare» disse Kayle, lui sapeva quanto odiavo questo genere di cose, spreco di tempo ecco cos'erano. «Molto bene» guardai la luna facendo scorrere in me il suo potere, sapevo che gli occhi mi erano diventati rossi, anch'essa caratteristica della dinastia regnante. «Per Sveva, a te nostra dea offriamo questo sangue ancora puro, perché tu possa sempre vegliare sul nostro clan, consigliando e correggendo le decisioni dell'attuale e dei sovrani a venire!» gridai e subito affondai i canini nel morbido collo di quella ragazza, bevendo il primo sorso del suo sangue giovane e caldo. Il cuore pompava sempre più velocemente il sangue nella mia bocca per la paura, diffondendo nell'aria notturna l'odore dolce della vita intrecciato a quello più acre della chiara morte imminente. Dalla tavola si levarono dei sibili. Era arrivato il turno dei miei consiglieri e voltandomi per ricompormi lascia che terminassero il rito. Sentii una goccia calda scivolarmi ribelle sul mento e subito la recuperai macchiando di cremisi il mio inamidato fazzoletto in stoffa. Quando mi rigirai le guardie avevano già portato via il suo corpo ormai senza vita della giovane umana. «Bene signori, diamo inizio alla riunione».

Ci sedemmo e tutti gli sguardi si puntarono su di me, Kayle prese la parola per primo «Perché ci hai convocati?». Ignorai l'emissione al mio titolo.

«Dobbiamo parlare della ragazza» risposi freddamente.

«Se non erro compie diciotto anni proprio oggi» disse Joel, il fratello minore di Kayle. La somiglianza fra i due non mi lasciava ancora indifferente dopo secoli, resi immortali com'erano stati durante lo stesso anno di vita. «Si é esatto» risposi «é giunto il momento di occuparsi di lei, va riportata al suo Clan. È arrivato per lei il momento di portare a termine il compito a cui fu destinata già dalla nascita». Guardai gelido i volti nascosti dalle ombre delle persone a me più leali.

«Fabian... Voglio dire, Vostra maestà, non sarà un compito facile, ormai crede di essere umana, la sua vita é li» riprese la parola Kayle tranquillamente.

«Be' non lo sarà più quando avrò finito con lei. La profezia parla chiaro

QUANDO LA RAGAZZA DI UMANI COSTUMI

TORNERÀ, IL CLAN PIÙ ANTICO RISORGERÀ.

Abbiamo bisogno di lei qui, e a partire dalla mezza notte di oggi la sua vera natura inizierà a risvegliarsi, la questione é della massima importanza ed é mio dovere occuparmene, Kayle tu prenderai il comando del Clan fino al mio ritorno» affermai sicuro della mia decisione.

«Come desidera sire» rispose immediatamente l'uomo senza alcuna esitazione, inchinandosi al suo re nonché migliore amico. Uno dopo l'altro gli altri vampiri seguirono il suo esempio. La mia parola era legge. «Dichiarò conclusa la riunione, e che Sveva sia con tutti voi!». Per quanto riguardava me, erano già molti anni che mi aveva abbandonato.

Salve! Mi sto rivolgendo a te che hai apprezzato questo prologo, in caso contrario non fa niente sono gusti e l'ho scritto più di un anno fa per cui essendo maturata sono consapevole della necessità di un miglioramento.
Tuttavia nel caso particolare in cui avesse stuzzicato la tua curiosità e fossi interessato a continuare, vorrei chiederti di non fermarti o farti influenzare dai primi capitoli che a mio parere se ben espongano la storia non sono scritti nel migliore dei modi. Ho intenzione di dedicarmi alla loro revisione una volta raggiunto il decimo capitolo de "L'attrazione dei cuori infranti", una volta fatto procederò fino alla fine senza (spero) ulteriori pause. Grazie mille se hai prestato attenzione ed un abbraccio, per qualsiasi cosa basta mandare un messaggio e non mi riferisco solo al commentare questa storia ;)
~Poeticink~

L'attrazione dei cuori infrantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora