1. Dama del '700 o donna moderna?

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Ciao, questa è casa mia (disegnata da me ovviamente) e tra un po' vi dirò cosa mi è successo da quando vivo qui.

Qualche anno fa, e precisamente prima di iniziare le scuole elementari, io e la mia famiglia ci siamo trasferiti in questa casa

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Qualche anno fa, e precisamente prima di iniziare le scuole elementari, io e la mia famiglia ci siamo trasferiti in questa casa. I miei genitori dovevano iniziare a lavorare per una famiglia ricca in una casa qui vicino. Mia madre si doveva occupare della 'casa' e cioè delle pulizie della casa e di cucinare saltuariamente mentre mio padre si doveva occupare del giardino, delle varie manutenzioni della casa e di fare da autista all'occorrenza.
Mio padre, sin da subito, mi ha spiegato che ci sarebbero stati giorni in cui non avrei visto lui e mia madre per pranzo o cena o comunque che avrebbero lavorato oltre il normale orario di lavoro ma mi spiegò anche che in molti altri lavori ci sono ritmi simili, quindi per me fu più facile accettarlo. Ovviamente non ero sempre ragionevole, perché ogni tanto mi promettevano qualcosa e poi non riuscivano a mantenerla per "imprevisti di lavoro" però sono sopravvissuta. Ahahahah.

Quando mi sono trasferita in questa casa l'ho adorata, sia perché sarei potuta andare nelle migliori scuole della città (cosa che i miei genitori hanno apprezzato forse più di me) e sia perché mi è piaciuto molto avere un ingresso separato dal salotto, non lo avevo mai avuto prima e devo dire che è una cosa davvero comoda, soprattutto quando c'è vento. L'unica cosa un po' particolare, se così vogliamo dire, è la mia cameretta perché è piccola e mi tocca studiare e fare i compiti in salotto ma, col passare del tempo, ho apprezzato anche questa caratteristica in quanto la mia cameretta è rimasta negli anni un luogo tranquillo, solo per il riposo e quindi senza i brutti ricordi legati ai compiti.

Noi ci siamo trasferiti qui nel mese di luglio ed ad agosto i miei genitori hanno iniziato il nuovo lavoro ed anche se stavo da sola a casa per quasi tutto il giorno, era bello avere la sera il resoconto della giornata dei miei genitori. Mi raccontavano che la casa in cui andavano a lavorare era grandissima, che ha un tavolo per più di 15 persone, che mio padre ha dovuto montare una cabina armadio grande quanto la sua camera da letto e che in questa casa c'è pure una piscina ed un campo polifunzionale (dove si possono giocare diversi giochi tra cui: calcio, pallavolo, tennis e basket).
In questo quartiere quasi tutte le case sono grandi, o con piscina, visto che è un quartiere prestigioso dove vivono persone che guadagnano tanti soldi, ma oltre a loro ci sono anche famiglie più modeste come la mia, quindi è un bel quartiere misto e non è solo fatto da ricchi e magari antipatici.

Nel primo mese i miei genitori non avevano ancora conosciuto di persona i loro padroni di casa, perché si sarebbero trasferiti in quella casa soltanto agli inizi di settembre, ma quando li conobbero mi dissero che erano una coppia gli avvocati davvero molto simpatica.

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Nel corso degli anni i miei genitori hanno continuato a lavorare in quella casa anche nei periodi in cui i padroni di casa non c'erano (perché i loro impegni lavorativi li portavano lontano) ma ora, dopo 11 anni che vivo in questa casa, i datori di lavoro dei miei genitori ci hanno invitato ad una cena a casa loro per potermi conoscere e quindi io potrò finalmente conoscere loro.

Ho sedici anni e tra un paio di settimane potrò conoscere questi famosi avvocati... finalmente!
Mi sento un po' in ansia perché mi sembra strano che vogliano conoscermi proprio ora, ma è comunque una cosa carina. In questi anni io ho chiesto ai miei genitori di sapere almeno i loro nomi ma loro, avendo firmato un contratto di riservatezza, non potevano rivelare niente a nessuno neanche a me (ed io volevo solo sapere il loro nome), e quindi ora che sono stati loro a proporre un incontro mi sento elettrizzata, felice, emozionata ed anche un po' impaurita perché mia madre dice sempre che loro non fanno mai le cose a caso e quindi è risultato strano anche a lei che volessero fare una cena con noi all'inizio, ma poi saputo il motivo si è tranquillizzata. Ho chiesto a mia madre di poter sapere pure io il motivo, ma lei vuole lasciare che sia una sorpresa per me.

L'incontro è fissato per l'ultimo venerdì di luglio e, per questa occasione, ho pensato di indossare una gonna a pieghe da sopra il ginocchio di colore blu scuro, una camicetta a maniche corte azzurrina chiara ed un paio di ballerine beige per non risultare volgare o troppo bambina, in fondo voglio che abbiano una buona impressione di me e che capiscano che non rivelerò a nessuno che li conosco.


Ai miei amici, che mi avevano invitato ad andare al cinema, ho detto che avevo un impegno di famiglia e questa veniale bugia mi fa sentire come se fossi un agente segreto. La mia compagna di banco Ornella e sua cugina Federica, cioè le mie migliori amiche alle quali non riesco a nascondere niente, hanno capito che non ho detto tutta la verità e, in privato, mi hanno chiesto di più. Ho ribadito che ho un impegno di famiglia e, quando mi hanno chiesto cosa mi preoccupasse e cosa stessi nascondendo, dissi che non saremmo stati solo noi "familiari" ma che ci sarebbero state delle persone che non conoscevo e quindi mi sentivo in ansia perché volevo fare bella figura. Parlammo del mio outfit e loro mi dissero che era normale che io non mi sentissi a mio agio visto che la mia scelta di vestiti era da "damina del 700...ma moderna". Mi hanno consigliato di osare un po' di più, magari con una maglietta fluorescente o un pantalone aderente ma, non vedendomi cedere, mi hanno proposto di osare almeno con lo smalto o con il trucco e queste idee mi convinsero.

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