5. Chiacchiere

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Ho assistito ad un parto ed ancora non mi sembra vero.
È stata un'esperienza sicuramente formativa, ma anche paurosa. Come possono le donne partorire e quindi soffrire tanto e poi sorridere? Certo anche io ero contenta di vedere la bimba ma non so se sarei riuscita a comportarmi come se non avessi mai provato dolore nella mia vita prendendola in braccio per la prima volta. Ho cercato questa cosa su internet ed ho trovato un articolo che spiegava che nel corpo della donna, subito dopo il parto, circolano sostanze che fanno dimenticare il dolore, o qualcosa del genere, e ripensando al volto di Laura durante e dopo il parto posso confermare che esistono..ma per i miei ricordi non c'è niente????

Comunque la bambina è nata ed ha entrambi i tratti dei genitori: ha la pelle chiara come il papà ed i capelli scuri come la mamma, sembra avere gli occhi verdi come il papà ed le labbra carnose come la mamma... È una meraviglia.

 
Il martedì mattina arrivo in ospedale all'orario concordato e nell'atrio del reparto trovo almeno una decina di composizioni floreali nuove rispetto a ieri. Ho immaginato che fossero i doni degli amici e colleghi di Laura e Roberto ed entrata in camera trovo anche molti regali per la piccola come i peluches o i kit-baby per l'igiene, il kit per il cambio, ecc.
Il fatto che io mi sia limitata a portare una normalissima coccarda per la culletta mi fa sentire estremamente a disagio ma Laura sembra esserne contentissima, come se il mio semplice regalo fosse la cosa più bella che avesse mai ricevuto. Va be'...

Parliamo un po' quella mattina e mi dice che nella notte ha dormito poco perché non voleva smettere di guardare Aria e che ora era stanchissima. Le propongo di riposarsi mentre io resto a guardare la piccola dormire e così fa dopo averla allattata.
Quando la piccola si sveglia, senza piangere ma facendo dei versetti, in camera nostra c'era l'infermiera che mi dice che la piccola va cambiata e mi fa vedere come fare, poi la tengo un po' in braccio per farla appisolare e la poggio nella culletta.
Dopo poco tempo invio a Roberto una foto di Aria e Laura che dormono nella stessa posizione, cioè con il braccio destro alzato verso la testa ed il braccio sinistro poggiato sul petto. 

Quando arriva il pranzo, alle 12, sono costretta a svegliare Laura e mentre lei pranza si sveglia anche la piccola Aria affamata per aver saltato una poppata. Le due donne mangiano e poi facciamo una passeggiata nei corridoi. Laura mi dice che ha chiesto ai portieri di ricevere solo visite della famiglia e che oggi arriverà il figlio e quindi nel tardo pomeriggio vuole farsi trovare in camera.
Lui arriverà in aeroporto alle 18 e forse sarà qui per le 19 e, quando mio padre lo accompagnerà qui, io potrò tornare a casa con mio padre.

Il piano mi sembra perfetto. Lo conoscerò e poi andrò via, così potrò metabolizzare l'evento e non fare troppe figuracce davanti ad una star.
Gli chiedo chi è suo figlio, perché finora non me ne hanno mai parlato seriamente, accennandolo semplicemente, e lei sorridendo accetta dicendo che me ne parlerà una volta ritornate in camera.
A metà passeggiata decidiamo di andare al bar dell'ospedale per prendere qualcosa di fresco visto le alte temperature, ed al ritorno gli chiedo di più sul suo lavoro.

Lei mi dice che suo padre ha un'azienda di produzione di alcune parti metalliche presenti nei cellulari, che lei e suo fratello gestiscono l'azienda con il padre, che suo fratello si occupa della parte economica dell'azienda in quanto è laureato in economia, mentre lei si occupa della parte legale essendo avvocato. Inoltre si occupa di gestire i contratti per il figlio perché, anche se il figlio ha un proprio Manager, lei non si fida al 100%.

Sentito ciò gli chiedo come mai in questi 11 anni io non ho mai incontrato né loro né il figlio e lei mi ha detto che si trovava spesso in viaggio per lavoro per girare tutte le sedi americane dell'azienda del padre e che suo figlio, seppur è nato a Roma, è sempre vissuto a New York e quando loro sono tornati in Italia lui è rimasto a studiare lì in un collegio e poi è diventato famoso e per lavoro è rimasto in America. Nella mia testa presumo che sia famoso lì ma non gli chiedo conferma di ciò.

Al ritorno in camera Laura inizia a parlare con Aria del suo fratellone, ed io ascolto in silenzio. Le dice che è alto, è bello come lei e che è felicissimo che lei sia nata. Aggiunge che il suo fratellone si chiama Nicola, che vive in America e che sta tornando solo per darle il benvenuto. La piccola Aria sembra sorridere a queste parole ed io e Laura sorridiamo con lei, poi vedo Laura guardarmi e dirmi che Nicola si fa chiamare Nick e che fa parte di un duo.

Laura capisce che ho bisogno di più informazioni e mi dice che il duo è formato da lui e da una ragazza di nome Nicole ed entrambi suonano e cantano. Fanno perlopiù canzoni tipo ballad (sia felici che tristi) e che la loro musica piace a tutte le fasce d'età, quindi hanno molto successo.
Ne parla con orgoglio e mi sento felice per e con lei.

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