Era un'orribile giornata di sole rovente e se mai gli uccellini si fossero trovati in mezzo all'oceano a cinguettare sarebbero presto precipitati sul ponte del Polar Tang cotti a puntino e pronti per essere serviti in tavola.
I Pirati del Cuore stramazzavano da un angolo all'altro della loro discutibile imbarcazione, evitando come fosse un appestato il povero Bepo e la sua folta e tremendamente calda pelliccia.
Il visone era forse messo peggio di tutti.
La lingua a penzoloni come quella di un cane con l'afa, una pozza di sudore sotto al suo corpo privo di vestiti e una temperatura corporea vertiginosa, che gli aveva certamente già dato alla testa ed il fatto che avesse tentato di mangiare Penguin perché aveva assolutamente l'aspetto di un pinguino ne era una prova.
Il povero navigatore si era rintanato in cucina o più precisamente nel frigorifero, dopo averlo svuotato dalla maggior parte del cibo che conteneva ed essersi infilato dentro a fatica.
Che le loro provviste stessero andando a male, succubi alla calura fuori dall'elettrodomestico, era qualcosa di cui nessuno aveva la voglia o la forza di discutere.
D'altronde sospettavano che se a soccombere non fosse stata la carne che avevano tenuto nel frigorifero, l'avrebbe invece fatto la carne di Bepo.
"Poverino..."
Shachi e Penguin guardavano il compagno di una vita cercare disperatamente un minimo di sollievo dal caldo torrido che opprimeva tutta quella fascia di mare.
"Se solo il capitano gli avesse concesso di rasarsi la pelliccia ora starebbe molto meglio."
Penguin aveva annuito all'osservazione di Shachi, facendosi poi lanciare una delle bottiglie d'acqua fredda che il rosso usava come cuscino.
"Però..." aveva rincalzato il ragazzo più grande "se si fosse rasato la pelliccia ora Law starebbe piangendo la perdita del suo Bepo-peluche. Lo sai che ha un fetish per le cose morbide."
A ciò il fratello aveva ridacchiato, osservando dal suo giaciglio di bottiglie e cubetti di ghiaccio rovesciati sul pavimento come Penguin non si degnasse nemmeno di mettersi seduto per bere, bensì restasse disteso ed inerme a cercare la freschezza del pavimento ed aprisse la bottiglietta che gli aveva passato per rovesciarsela in faccia e sul petto.
Se qualcosa era entrato in bocca buon per lui, ma Shachi sospettava che in fondo non fosse stato dissetarsi l'obiettivo del compare.
"Meglio così allora." Aveva quindi ripreso il rosso. "Fa troppo caldo per piangere. Sarebbe morto disidratato."
Stavano entrambi per far cadere il discorso e tornare a concedersi uno di quei bei momenti interminabili di noia che solo le giornate di caldo asfissiante riuscivano a regalare agli esseri viventi, quando Shachi aveva riaperto gli occhi con un cipiglio perplesso.
"A proposito... dov'è il capitano?"
Il pinguino aveva voltato il capo nella sua direzione, sbuffando interiormente nel sentire le gocce d'acqua ormai surriscaldate scivolare lungo il suo viso con quel movimento.
"Sul ponte con Ikkaku?"
Poteva essere plausibile.
Con quella temperatura spaventosa nessuno a bordo del sottomarino aveva osato indossare più indumenti dello stretto necessario che evitava di compiere atti osceni su nave pirata.
Ciò significava che Law era a petto nudo, una particolarità che la riccia fanciulla del loro equipaggio non si sarebbe lasciata sfuggire.
Il rosso aveva richiuso gli occhi, ponderando la supposizione dell'amico.
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Heart Pirates One Shot
RandomUna raccolta di episodi di vita quotidiana della ciurma di Trafalgar Law. Comici, sentimentali, nostalgici, ma soprattutto demenziali e leggeri! Per immergersi in quei momenti non bellicosi dell'esistenza dei pirati che in One Piece non vediamo più...