Capitolo 1

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DRACO

Non riesco a crederci. Siamo a settembre, e ci troviamo ancora qui. Vorremmo tuttu essere da qualsiasi altra parte. L'unica cosa positiva, è che questo è davvero l'ultimo anno.

Quel pomeriggio del 1° settembre uscii dal treno come in trance. Ero venuto solo per accontentare mia madre, ma guardandomi intorno scoprii che in pochi erano tornati per ripetere l'anno. Notai qualche viso familiare : Neville Paciock, la Granger , ma anche Ronald Weasley. C'era addirittura Potter, che era venuto per stare con la sua fidanzata, la quale avrebbe anche lei frequentato il settimo anno. Su vociferava che si sarebbero sposati non appena avessero finito la scuola. Nonostante un velo di gratitudine nei confronti di Potter, sentii attorcigliarsi lo stomaco. Non vidi nessun Serpeverde della mia annata, e oltre ai sopracitati riconobbi solo Padma e Calì Patil, Ernie Macmillan e Hannah Abbot. Nessun altro.

Riconobbi qualche studente dell'anno precedente al mio, anche se ora avremmo studiato insieme. Poi dal treno scese lei. Ero dubbioso perché non capii chi fosse. Quando lo capii però mi si gelò il sangue nelle vene. Luna Lovegood. Non la conoscevo bene, solo di vista, non ci avevo mai parlato perché mi sembrava un po'svitata. La ricordavo sempre vestita con abiti colorati e strani, e spesso un un paio di occhiali che sembravano usciti dalla scenografia di un circo. 

Ora era vestita totalmente di nero, con dei leggins e una felpa troppo grande per lei. I capelli erano stati decolorati e dal biondo scuro erano passati ad essere quasi bianchi. Non aveva alcun genere di occhiali, ma intorno a lei aleggiava la pura tristezza. Mi faceva veramente pena. Mentre procedeva con passo strascicato verso le carrozze, alzò lo sguardo verso di me.

LUNA

La vecchia me non avrebbe mai guardato Malfoy negli occhi. Ora però ero una persona totalmente diversa, e gli sguardi di altri studenti, chiunque essi fossero, non mi toccavano minimamente, perché sapevo di essere cambiata. Quell'estate ero dimagrita fino a sfiorare l'anoressia, anche se adesso avevo recuperato un po'; inoltre, avevo previsto che ci sarebbero stati molti dubbi (ma soprattutto molti pettegolezzi) sul mio cambio look. Dopo tutto ciò che era successo, la guerra, la paura, i morti, non me la sentivo più di indossare quelle cose strane e di essere così allegra. Mi sentivo in colpa anche per un altro motivo: i miei (pochi) amici mi avevano scritto durante le vacanze, quindi avevo ricevuto lettere da Ginny, Harry, Neville, Hannah e anche Ron me ne aveva scritta una. Io non avevo mai risposto.

Cercai di affrettarmi, perché le carrozze rimaste erano poche; quando arrivai ne era rimasta soltanto una, e oltre a me c'era solamente Draco.

Lui era stata la mia cotta dal primo al quinto anno. Ovviamente non mi aveva mai rivolto la parola, e neanch'io avevo fatto il primo passo. Ero brava a stare al mio posto. Una volta dentro fissai fuori dal finestrino, incurante di quella presenza seduta proprio di fronte a me. Incredibilmente, fu lui a rivolgermi la parola. "Tu sei Luna Lovegood, vero?". Alzai lo sguardo, ma non umilmente, bensì fieramente, e annuì. Poi lo guardai in quegli occhi grigi, impalpabili come una nuvola tempestosa, e vi lessi la pietà. Non saprei dire se fossi più arrabbiata o più sorpresa. Da un lato mi incazzava terribilmente vedere gli altri gentili con me solo perché ero in "quello stato", dall'altro lato non credevi che il gelido e stronzo Draco Malfoy potesse provare qualcosa di simile alla pietà.

"Tu sei Malfoy" dissi, prima che potesse presentarsi. Non avevo voglia di parlare ed era stata una scelta intenzionale quella di omettere il suo nome per dire solo il cognome. Speravo che desse un'aria di menefreghismo. Lui però non si arrese.

"Non è strano e inutile tornare a Hogwarts? Dopo tutto quello che è successo abbiamo già l'esperienza per smettere di studiare e cominciare a lavorare".  Lo guardai con indifferenza, ma una parte di me era curiosa di ciò che aveva da dire. "Io non so perché sono ancora qua" sussurrò.

Prima che potessi mordermi la lingua dissi: "Forse hai ancora delle cose da fare qui. Forse c'è qualcosa che per tutti questi anni ti è sfiggito". Oh no, avevo lasciato uscire la vecchia me, che se ne sarebbe dovuta restare nascosta dentro. Avevo letto la frase rivolta a Draco qualche anno prima, su un libro che parlava di destino e coincidenze. Era un volume valido e nonostante tutti i miei propositi ne tenevo sempre una copia con me.

Lui mi guardò con interesse, poi annuì lentamente come se ci stesse ancora pensando su.

DRACO

Stavo per rispondere quando la carrozza si fermò. Prima che potessi proferir parola, Luna se n'era già andata.


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Allora, ciaooo! Ho deciso di scrivere questa Druna un po'particolare. Spero vi piaccia!

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