Non avrebbe dovuto accettare. Non avrebbe proprio dovuto accettare.
Si trovava in un furgone nero lucido, un Ford Transit-350, con un mal di testa che la martellava da ore prima di partire e un forte fastidio allo stomaco.
Ed era certa fosse colpa di colei che era alla guida, una ragazza dai capelli corvini e con un disgustoso amore per le camicie di flanella.Il laptop che aveva tra le gambe incrociate, aveva deciso di non collaborare per quella mattina, e la sua abuelita l'avrebbe presa a chanclate, se l'avesse sentita imprecare.
Sorrise, pensando alla sua abuelita Milagros ed alla sua enorme casa gialla a La Habana.<<Carly, cariño, potresti anche concentrarti, che dici?>>
Trattenne un "Puta mierda" a denti stretti, detestando quel soprannome.Passarono due ore circa, prima che riuscisse a concludere qualcosa: <<Eureka!>> esclamò la cubana, richiamando l'attenzione dell'autista e svegliando la giovane musicista.
Questa, strizzando le palpebre, si mise a sedere, concentrando il proprio sguardo intontito sulle ragazze che aveva di fronte: <<Ci sei riuscita?>>
<<A quanto pare sì, bella durmiente.>> sorrise <<Sembra che la tua donzella da salvare sia a Minneapolis, in Minnesota.>> concluse, senza spostare lo sguardo dallo schermo.
Laya e Cath si guardarono per una manciata di secondi, come a decidere silenziosamente sul da farsi.
Poi, Laya tornò alla guida, senza fiatare.Dopo mezz'ora, il furgone parcheggiò davanti ad una palazzina di 7 piani.
La più giovane scese: <<Torno subito.>>"Secondo me una formica potrebbe andare sulla Luna", pensava Laurie, annoiata.
La porta della stanza si spalancò: <<Buongiorno, lesbicona!>> la ragazza legata alla sedia roteò gli occhi: quella donna sembrava non capire.La sopracitata, allungò alla propria "ospite" un vassoio con un panino e un bicchiere d'acqua. Laurie non disse nulla e, slegata, mangiò in silenzio.
Fu la più grande a rompere tale silenzio: <<Domani sarà il suo compleanno.>> disse, piatta.
La ragazza spalancò gli occhi e, per poco, non si strozzò con l'acqua.<<Mi dispiace soltanto che sarà il suo ultimo compleanno.>> mormorò ancora, uscendo dalla stanza.
La giovane trattenne il fiato, sentendo l'ansia assalirla, e iniziò a pregare che, ovunque fosse Catherine in quel momento, rimanesse là, per il suo bene.A circa mille miglia di distanza, la sua amata sentiva lo stomaco contorcersi dall'angoscia.
Vedeva le sue complici ed era loro grata, poi guardava la strada e aveva paura.
Paura di come sarebbe stato rivedere lei.
Paura che qualcosa potesse andare storto e cbe qualcuno si facesse male.
Paura che chiunque avesse fatto ciò, pretendesse anche del denaro, perché, effettivamente, lei non aveva un centesimo con sé.<<Non fare quella faccia, cariño, presto la rivedrai!>> esclamò Carlota, poggiandole una mano sulla coscia.
Cath fece un mezzo sorriso, ancora pensierosa.
<<Hey,>> iniziò Laya <<Capisco che ti manchi, è normale. E capisco che tu abbia paura, ma stai tranquilla, Cath: presto tornerete insieme.>> affermò e la giovane poté vederla sorridere dallo specchietto retrovisore.Respirò profondamente: <<Ragazze grazie, davvero. È che pei mi manca. Mi manca vederla, ascoltarla, sentirla vicina. Mi manca svegliarmi con lei la mattina, mi manca tutto di lei. E se penso che qualcuno possa averle fatto del male... Io->> e scoppiò a piangere, disperata.
A Laurie piaceva giocare a dama, ma le piaceva meno, se doveva scontrarsi contro quella donna che vinceva ogni singola volta.
Certa era la stranezza di quella donna, che giocava a dama alle 4 di notte, ma chi era Laurie per giudicare?
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Sakura - First Kiss
Любовные романыUna bambina stava seduta sulle ginocchia del padre: ‹Papà, ma è vero che l'amore vince su tutto?› L'uomo sorrise alla piccola che teneva in braccio: ‹Certo, tesoro. Niente può battere l'amore.› La bimba sorrise incerta al padre, mentre, intorno a lo...