Chapter 2

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Chantal si era accorta da un pezzo che sua figlia non era in casa: non sapeva quando se ne fosse andata, forse quando era in camera con Frank e Phill. Forse era passata vicino alla camera della madre, aveva spinto un po' la porta socchiusa stando attenta a non farla cigolare, l'aveva vista in quel triangolo amoroso e aveva provato talmente tanto schifo da aver bisogno di uscire di casa. Oppure era uscita dopo, quando lei si era addormentata sul divano con una bottiglia di Gin in mano dopo aver fatto nuovamente uso di Crack. Quando si svegliò Chantal si asciugò il rantolo di bava che le usciva dalla bocca e cercò l'accendino per accendersi la sigaretta ma, non trovandolo, urlò inviperita il nome della figlia senza però ottenere risposta.
"Quella maledetta" pensò "come cazzo si permette di andarsene di casa alle 11 di mattina. E ora chi preparerà la cena se non torna in tempo"
Il telefono di Chantal squillò sul tavolino della cucina e lei fu costretta ad alzarsi dal divano e a barcollare fino a là.
<< pronto?>> rispose brusca e con voce roca.
<< ehi Chantal, come sta la mia bella bionda stamattina?>> Chantal sorrise ammiccante sentendo la voce di Max e sapendo già cosa stava per dirle. Si schiarì la gola e gli parlò con voce completamente diversa.
<< oh, Max. Che bella sorpresa sentirti! Io sto da favola sai, solo mi sento un po' vuota in questo periodo... è da tanto che non ci sentiamo...>>
<< sei a casa ora?>> Chantal sorrise, Max la pagava sempre profumatamente, ed era bravissimo sotto le coperte. Aveva occhi piccoli e ravvicinati, e gli mancava qualche dente. Puzzava sempre un po' di sudore ma queste cose venivano in secondo piano per lei. L'importante era che la facesse divertire e che dopo fosse lui a pagare lei.
<< sono sempre a casa, tesoro>>
Venti minuti dopo Max suonò il campanello e Chantal, con indosso niente fuorichè una camicia di almeno 2 taglie più grande, si presentò sull'uscio mordendosi il labbro. Max le saltò addosso all'istante e finirono per fare sesso sul tavolino del soggiorno.

* * *

Mentre Max si rimetteva i pantaloni, Chantal si distese nuovamente sul divano incurante di essere ancora nuda e porse una mano avidamente all'uomo.
<< beh Max, direi che posso avere un'extra visto che mi hai sporcato la moquette di sperma"
Max scoppiò a ridere e diede lei 300 dollari, 50 in più del solito. In quell'istante la porta si aprì e sua figlia comparve sull'uscio. Guardò la madre, completamente svestita sul divano, quell'uomo che già aveva visto tante volte in passato e che doveva avere sui 50 anni e infine il suo sguardo si posò sulla moquette, sporca di un liquido bianco. Chantal vide l'espressione della figlia inorridita prima che se ne andasse svelta in camera sua e, per un momento, si chiese cosa pensasse la figlia di lei.
"che sei una puttana ubriacona" rispose la sua coscienza ma Chantal scacciò immediatamente quel pensiero. Cosa le importava a lei di cosa pensasse quella sgualdrinella della figlia? Non che andasse con tutti, anzi. Non aveva mai avuto un fidanzato da quel che ne sapeva lei, ma non le importava. Se suo marito si era stancato di stare con lei era colpa di quella bambina che, col passare dei giorni, aveva cancellato la passione che vi era fra i due e aveva fatto sentire Gaston intrappolato in una famiglia. Gaston non aveva retto il peso delle responsabilità e aveva finito per tradirla con una ragazzina, finchè, un giorno, non se ne andò pretendendo il divorzio che lei gli aveva concesso solo dopo tre lunghi anni. Annabel, secondo Chantal, non sarebbe mai dovuta nascere. Le aveva rovinato la vita e ogni giorno sperava che, andando a lavoro, un tir la beccasse in pieno.
Max le baciò le labbra riportandola alla realtà e fece scivolare le mani sui suoi seni
<< non ne hai avuto ancora abbastanza, vecchio porco?>> chiese Chantal un po' irritata perché aveva voglia di Gin, ma questo era caduto dal tavolino in vetro e, nonostante la bottiglia non si fosse rotta, l'alcolico si era riversato completamente sul pavimento.
<< oh no, sono esausto. Credimi. Io vado, devo tornare in officina. Ciao Chantal, faccio un salto da te sta sera, alle 22>> Chantal cercò di ricordare se avesse avuto impegni quella sera e si ricordò che doveva passare anche Al, in quell'esatto orario.
<<oh no, non penso proprio. Deve passare Al, hai presente? Quello coi capelli bianchi, con il panzone enorme e le gambe sottilissime. Quello di 70 anni che puzza di aglio>> Max scosse le spalle e sorrise, rivelando i denti d'argento. Max era un uomo brutto: era robusto, con la barbetta appuntita e la faccia grossa. I capelli a spazzola e il tatuaggio della lama ai lati della nuca lo facevano apparire un carcerato. Aveva una lunga e profonda cicatrice sulla grossa schiena lardosa che si era procurato a causa di un brutto incidente in moto in cui aveva rischiato di rimanere paralizzato. Chantal si prese qualche secondo per pensare << Ti porterò lo champagne e un paio di grammi di cocaina. Ti pagherò 500 dollari>> Chantal sorrise e si alzò dal divano. Gli andò incontro e passò una mano sulla zip dei pantaloni di quell'uomo << A sta sera allora, Max>> si prospettava per Chantal una serata estenuante ma ne avrebbe ricavato forse anche più di 500 dollari e qualche omaggio dal dolce Max. Doveva festeggiare quindi andò in cucina, aprì il frigorifero e ne estrasse una bottiglia di assenzio: un paio di bicchieri e sarebbe stata completamente ubriaca.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 29, 2019 ⏰

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