POV'S HARRY
"Harry.." Gemma aveva la preoccupazione negli occhi e come se avesse paura di agire, si avvicinò lentamente e con mano tremolante tastò i tagli sulla fronte e sul labbro.
"Gemma io.." ero sul punto di scoppiare in una crisi di pianto, oh Dio, come potevo dirle tutto quello che mi è successo?
Lasciò cadere il borsone della palestra per terra e avvicinandosi mi abbracciò.
Ci rimasi di stucco, non pensavo avesse reagito così, già immaginavo lei e le sue furie su di me per non averle raccontato niente e per i lividi che mi facevano per colpa della mia debolezza.. invece no, era lì ad abbracciarmi e.. piangere?
La allontanai, e come avevo capito bene, stava piangendo.
"Hey tranquilla, non devi piangere" la consolai, a momenti faceva piangere anche me.. faceva tenerezza
"No Harry, s-sai non è bello arrivare a casa e.. e.. trovare t-tuo fratello pieno di tagli e.." non riuscì a finire di formulare la frase dai singhiozzi, l'abbracciai, e lasciai cadere anche le mie di lacrime.
La presi per mano e con cautela l'accompagnai in sala per poi sederci sul divano con l'intenzione di spiegarle tutto. So che le farà male sapere tutto quello che mi è successo e che non sono etero, e mi dispiace dirlo ma ci soffrirà molto di più rispetto a ora.
Si asciugò le lacrime e calmandosi mi guardò negli occhi ormai colmi di lacrime "Ti prego.. dimmi cos'é successo Harry."
Lasciai cadere qualche altra lacrima e con sguardo basso cercai le parole più giuste da dire
"Gemma, devi sapere alcune cose"
"Dimmi Harry.." sospirò e mi prese la mano per poi stringermela.. lo faceva sempre quando avevo bisogno di conforto e coraggio, e funzionava.. ma non sempre.
"So che per te sarà difficile da accettare, ma è la realtà e credimi anche per me è molto difficile accettarlo e riuscire ad andare avanti" spiegai d'un fiato.
Strinse di più le mie mani "Parla, mi stai facendo preoccupare.." la sua voce tremava "ti ascolterò Harry, saprò aiutarti e vedrai che ce la faremo" la sua voce delicata mi rilassava sempre, le voglio troppo bene per vederla soffrire, dovevo dirle tutta la verità anche se insolita.
"È dalle elementari che va avanti questa storia e-"
"Quale storia?" Domandò preoccupata
"Te la stavo per spiegare.. dicevo, è dalle elementari che va avanti questa storia e va avanti tutt'ora.. ci sono dei gruppi di ragazzi, dei bulli, che mi prendono sempre di mira e si divertono a insultarmi e picchiarmi-"
"Oddio Harry, chi sono questi ragazzi? Sono della scuola? Della tua classe? Li conosco io? Giuro che se li becco i-"
La bloccai dal parlare e bloccarmi ogni santa volta con una mano sopra la bocca, la guardai dispiaciuto, sapevo cosa provava, ma doveva mantenere la calma per farmi finire prima che arrivi la mamma.
"Gemma ti prego è già difficile dirlo per me, e se mi interrompi.." deglutii ".. peggiori solo le cose" conclusi con voce fioca.
Annuì freneticamente e togliendole la mano dalla bocca continuai a spiegare.
"Questi gruppi di ragazzi continuano a insultarmi e picchiarmi ed è per questo che ho tanti lividi e tagli. Anche gli scorsi anni, quando tornavo a casa da scuola con gli occhi lucidi, non era perché avevo litigato con un amico, ma appunto perché mi picchiavano e insultavano dicendomi finocchio o frocio" più mi avvicinavo al punto di dirle che ero gay e più i miei occhi diventavano lucidi e l'ansia saliva a mille.
Tirai piccole occhiate veloci verso Gemma e capii che era dispiaciuta ma anche confusa... non avevo il coraggio di guardarla negli occhi, che codardo che sono.
"Ma perché ti chiamano.. ehm insomma.. finocchio?" Chiese confusa con tantissima preoccupazione negli occhi.
Ed eccola, la domanda fatale. Pregai mentalmente che non andasse a finire male, che capisse, che mi accettasse e che continuasse a difendermi e a volermi bene come sempre.. ma la vidi dura che succeda una cosa così.
"Sorellona promettimi che capirai e che non ti arrabbierai.." la supplicai sta volta guardandola negli occhi cercando di trasmetterle la difficoltà che provavo.
Rimase a pensare qualche secondo per poi annuire freneticamente "Okay.. fratellino"
Mi drizzai con la schiena e stringendo di più le nostre mani cercai il coraggio necessario per dire quelle due parole protagoniste del caos.
"Sono gay"
Ecco. L'avevo detto. I miei occhi rimasero fissi per terra, non volevo guardare l'espressione che aveva assunto.. si sentiva la tensione intorno e il mio cuore talmente sbatteva forte che mi faceva male alle costole.
Sentì la presa delle sue mani con le mie indebolirsi e piano piano scivolare via. Appena ebbi le mani libere mi sentii come vuoto e.. solo.
"H-harry i-io.." la sua voce era insicura e aveva un suono diverso dal solito.
Feci per parlare ma dalla mia bocca non uscì altro che un singhiozzo. Sì, stavo piangendo. Avevo mille domande per la testa, tutte che riguardavano le conseguenze dopo la mia rivelazione.
Si alzò in piedi e si avvicinò al camino spento vicino alla porta-finestra.
C'era un silenzio imbarazzante, io ero terrorizzato e talmente che il mio cuore sbatteva forte, il battito si poteva sentire anche da lontano.
"Non so... se lo stai dicendo per scherzo.." iniziò Gemma ma io non la lasciai finire che la interruppi
"Come posso dirti una bugia del genere?" La mia voce spezzata confermava che non era una finta "come posso piangere per una bugia? Non mi sembra un argomento su cui scherzare.." singhiozzai ".. insomma.." volevo dire tante di quelle cose che il cervello mi andò in confusione
"Gemma, davvero credi che io possa dire una bugia del genere?" Domandai schietto ma con voce fievole e spezzata.
Gemma rimase di spalle mentre mi rispondeva.. almeno, provava a rispondere, balbettava.
"N-no Harry, non sto dicendo.. quello" fece una pausa, sospirò pesantemente "solo che... ecco.. è così strano da accettare"
"Figurati per me" risposi a bassa voce, e lei si girò di scatto a quella frase. Istintivamente abbassai lo sguardo probabilmente anche arrossendo.
"Harry ti avevo promesso che l'avremmo superato insieme, risolvendo tutto.." disse con voce più sicura, facendo qualche passo verso di me. Mi allontanai di scatto e sussurrai "Come la prenderà mamma?",Gemma socchiuse gli occhi e sospirò "Non lo so Harold ma tu spera che vada tutto bene",abbassai lo sguardo "Sono sicura che capirà sta tranquillo" mi avvicinò a lei e mi abbracciò forte "Sappi che io ci sarò sempre per te Harold" sussurrò tra i miei capelli e lasciandoci un bacio "Odio quando mi chiami Harold,mi fa sentire vecchio" ridacchiai e mi staccai da lei "Va bene Haz" sorrise e mi abbracciò di nuovo "Grazie Gem" sussurrai "Prego fratellino".
ANGOLO AUTRICE:
100 anni son passati lol.
Okay mi scuso per l'immenso ritardo e mi dispiace tantissimo. Sono la Ale e per un pò la continuerò a scrivere da sola la storia i'm sorry..ma non preoccupatevi! Comunque scusatemi anche per questo capitolo orrendo,ho avuto molta difficoltà a scriverlo ma vabbeh. Mettete una stellina,commentate e ditemi cosa ne pensate! Potreste darmi anche qualche consiglio e così potrò applicarlo nei prossimi capitoli. Che ne dite di passare a leggere la mia nuova FanFiction Larry? Si chiama A Violent Love GTA V || Larry - Ziall (sono _Zaynssmjle_ )
Detto questo vi lascio e nulla alla prossima!-Ale
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It's our love fault (LARRY)
Teen FictionHarry Edward Styles,riconosciuto come sempre il solito secchione dell'High Accademy School di Doncaster. Louis William Tomlinson il classico bullo della scuola. Un'amore inaspettato. Sensazioni mai provate prima. Con tanto di amore e di affetto. Ma...