Capitolo 1.1 - "Affari di famiglia"

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Bologna, 26 settembre.
Buona parte della grande città emiliana sta vivendo giorni di grande tristezza: la moglie del proprietario dell'antico e rinomato Calzaturificio Bordani è venuta improvvisamente a mancare. Il corpo della donna, Linda il suo nome, è stato rinvenuto in casa dallo stesso marito Alberto, che ne ha dolorosamente constatato il decesso.
L'affetto della città nei confronti di questa importante famiglia è visibile: oltre a parenti stretti e lontani, la chiesa è gremita di amici, conoscenti e di gente che mai aveva avuto modo di conoscere di persona qualcuno dei suoi componenti. E allo stesso modo lo è il corteo funebre, che accompagna Linda verso il cimitero, luogo in cui riposerà per sempre sotto terra, come ella stessa aveva sempre desiderato.
Dopo la sepoltura e le numerosissime condoglianze, Alberto resta solo con i suoi tre figli: Eleonora, primogenita di 49 anni, Gianni, secondogenito di 47, e Filippo, il minore trentasettenne. Ai tre, decide di rivelare un'importante verità: la loro mamma era in realtà malata da tempo, ma aveva deciso di non curarsi, senza dire niente a nessuno; lei e suo marito erano gli unici a saperlo sin dall'inizio.

1 settimana dopo

Eleonora è ripartita per Milano, città in cui ha costruito la sua carriera di avvocato e il suo nucleo familiare. Nel frattempo, Alberto ha abbandonato del tutto le redini dell'azienda, rinchiudendosi fra le mura della sua grande villa fuori città e crogiolandosi nel ricordo indelebile della sua povera moglie defunta.
Abbattuto e, ormai, anche abbastanza anziano, l'unica scelta sensata che gli rimane da prendere è quella di cedere la direzione e la gestione del calzaturificio ai suoi figli che, fino ad ora, se ne sono sempre tirati fuori. Gianni, infatti, è da sempre impiegato in banca; Filippo, spirito libero e ribelle della famiglia, ha scroccato lavoretti qua e là senza mai però fare qualcosa sul serio e, soprattutto, senza mai interessarsi all'azienda di famiglia. La decisione di suo padre, però, sta per rimettere tutto in discussione.
Riuniti i due a Villa Bordani Alberto spiega loro la situazione e, convinto che Filippo non voglia saperne nulla, prega Gianni di lasciare il suo attuale posto di lavoro per dedicarsi solo ed esclusivamente al calzaturificio, assumendone la direzione.
Egli si rivela molto titubante: vorrebbe che fosse suo padre a continuare ancora. Ma vedendo la rassegnazione più totale nei suoi occhi, capisce che è una scelta per lui inevitabile.
Filippo, stizzito per essere stato chiamato per niente, sbotta inevitabilmente: "E quindi io sarei l'ultima ruota del carro. Come sempre! Non ci posso credere che tu mi abbia chiamato solo per assistere a questa vomitevole pantomima, papà. E se volessi entrare anch'io nella direzione dell'azienda? Che mi diresti? Che non c'è posto per me?".

"Filippo, per favore. Lo sai bene anche tu che sei cresciuto solo fisicamente. Dentro sei rimasto un ragazzino, uno sciocco che ha vissuto di rendita per 37 anni, solo grazie ai soldi di mamma e papà. Cosa pretendi adesso? Che nostro padre ti stenda un tappeto rosso fino all'ufficio della direzione?" - risponde, sogghignando, Gianni.

I toni tra i due si alzano immediatamente, fino a quando Alberto prende la parola.
"Basta! Gianni, quello che hai detto a tuo fratello non è altro che la pura verità;" - il maggiore lancia un'occhiata compiaciuta all'altro - "ma non posso biasimarti, Filippo. Hai 37 anni, è ora che tu metta la testa a posto. E se credi che questa sia l'occasione giusta, non vedo il perché io non possa metterti alla prova.".

Filippo torna ad interessarsi al discorso.
"Potreste dirigere l'azienda insieme. Sarebbe una bella sfida per entrambi, nonché un grande orgoglio per me e, ne sono certo, per vostra madre. Lei sarebbe particolarmente felice di vedere i suoi due figli maschi lavorare fianco a fianco in quello che è stato ed è il nostro piccolo, grande impero.".
Queste ultime parole, che Alberto pronuncia tra le lacrime, sono quelle che fanno cambiare idea a Gianni. Lui e Filippo si divideranno la scrivania del direttore e, a questo punto, anche le quote societarie.
C'è una persona, però, con cui i tre non hanno fatto i conti. Una persona che potrebbe non essere d'accordo con questa situazione e, specialmente, con la spartizione delle quote.
Lei è Sandra, moglie di Gianni e nuora di Alberto, con cui i rapporti non sono stati sempre del tutto distesi.

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