Alessia:
"Vieni a casa con me?"
Scuoto la testa, anche se mi piacerebbe molto rientrare a casa, devo prima passare dalla segreteria.
"No devo andare in segreteria, per consegnare i documenti per i crediti extra, oggi è l'ultimo giorno, poi da domani siamo in ferie".
Saluto mio fratello Simone e mi dirigo verso l'ufficio, quando una voce attira la mia attenzione, mi avvicino alla porta per sentire meglio.
"Che stupido Simone, ancora non ha capito che lo sto solo usando, appena avrò finito con lui lo mollo, ti giuro non riesco proprio a sopportarlo e anche peggio della sorella".
Non appena sento uscire queste parole dalla bocca di Linda, il sangue inizia a ribollire nelle vene. Il mio corpo agisce senza controllo e gli tiro un pugno in piena faccia. Ho sempre sopportato le sue torture, le sue prese ingiro, ma adesso che ha toccato la persona più importante della mia vita, non sono riuscita a controllarmi.
Linda mi guarda sconvolta, si tiene la mano sullo zigomo dove sicuramente le uscirà un bel ematoma.
Mi punta un dito contro "tu, tu sei solo una pazza. Questa non la passerai liscia."
Faccio un sorriso ironico "e dimmi cosa pensi di fare, scatenarmi le tue ochette contro? Tu sei solo una vipera, se non fosse per il tuo charme saresti sola, tanto dalla cattiveria che riesci a sputare fuori. Non intendo più farmi mettere i piedi in testa da te, ma soprattutto non ti permetterò di far del male alle persone a cui io tengo".
Con ancora i nervi a mille vado via, lasciandola cuocere nel suo stesso brodo. Tutti a scuola sognano di poter essere suoi amici, con i suoi lunghi capelli castani perennemente in perfetto ordine, i suoi occhi scuri e profondi, il suo viso scolpito e il suo abbigliamento sempre impeccabile, è difficile non cadere nella sua rete. Anche io quando eravamo più piccole ne ero rimasta abbagliata e se non fosse stato per Simone, ci avrei lasciato la vita. Con la sua crudeltà era riuscita a mandarmi in depressione, mi ritrovavo sola in classe con tutti contro, solo perché a lei non andavo a genio e non mi spiego il perché di tanta cattiveria nei miei confronti. All'epoca ci rimanevo sempre male e piangevo tutti i giorni e l'unico che ha notato come mi sentivo è stato Simone, mi è stato vicino mi ha preso sotto la sua ala protettiva e mi ha inserito nel suo giro di amici. Anche se sono solo maschi non potrei desiderare amici migliori di loro. A Simone devo tutto e non permetto a qualcuno di così squallido di ferirlo.
Consegno i documenti in segreteria e mi dirigo verso casa, adesso dovrò affrontare Simone e dargli la mazzata.
Come entro in casa Simone mi tira da un braccio e mi chiude in una stanza.
"Che cavolo hai combinato? Mamma e papà sono furiosi con te."
Sospiro e tengo lo sguardo basso, come posso dirgli ciò che ho sentito, ma quella vipera non può continuare a prendersi gioco di lui. Alzo gli occhi e come incontrano i suoi, le lacrime iniziano a scendere.
" Hey va tutto bene? "
Inizio a camminare avanti e indietro e gli rispondo "no, non va niente bene. Oggi ho sentito Linda dire che ti stava solo usando e non mi sono riuscita a controllare e le ho tirato un pugno in piena faccia, mi dispiace così tanto".
Mi blocca da un braccio e mi accoglie tra le sue possenti braccia, accarezzandomi i capelli di dice "grazie".
Io annuisco solamente non proferendo più parola, dopo essermi assicurata che lui stia bene, lo lascio per andare ad affrontare i miei.
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vivo solo di te 4 Generation
RomanceRitroviamo i figli dei nostri amati Andrea e Angelo protagonisti della mia precedente storia vivo solo di te