Capitolo 6

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Arrivata ormai, cerco di mettermi in mezzo, ma il risultato che ottengo è uno spintone che mi fa cadere per terra, non mi sono fatta male, ma non mi aspettavo questa reazione. Michael mi guarda un po' impallidito, mentre lascia cadere il suo avversario, che corre via, rendendosi conto di ciò che ha fatto. 
"Stai bene?" mi chiede mentre mi aiuta a rialzarmi. 
"Sì, un po' scossa, ma sto bene." 
"Dovresti andare in infermeria." 
"Sto bene" ma che gli prende? Prima spintona la gente e poi si preoccupa per loro?
"Fa come vuoi" mi dice guardando un punto lontano. Tutto qui? Non mi sembra il tipo da prendermi in braccio, portarmi a casa e curarmi le ferite, però mi aspettavo almeno delle scuse.
"Scusami Sarah" dico in tono ironico in attesa che queste parole escano dalla sua bocca, mentre riprendo il mio zaino. Ovviamente non succede ciò che speravo, ma lui fa spallucce e se ne va. 
"Non lo sopporto" dico sottovoce mentre si allontana.  Alzo lo sguardo e vedo Arivel avvicinarsi preoccupata. 
"Sarah, cos'è successo? Non è da te immischiarsi in queste faccende" dice con un respiro affannato. 
"Non ho voglia di parlarne, non è successo nulla di che. Piuttosto, andiamo verso il mio autobus altrimenti dovrò tornare a piedi. Già stamattina ho fatto questo sforzo. Ti va di venire con me? Pranzi a casa mia, così mi distraggo anche un po'"
"Si, va bene" mi risponde.

Così saliamo sul veicolo e mi dirigo verso il solito posto, cercando di tenere fisso il mio sguardo verso quella direzione, per non rivedere il ragazzo scorbutico di prima, ma il mio piano fallisce. È seduto al mio posto con aria indifferente.
"Alzati!" dico con tono autoritario. Quel posto è mio e non può venire uno qualunque sperando di rubarmelo.
"No ormai mi sono seduto, non ho voglia di rialzarmi"
"Non me ne andrò finché il mio culo non sarà sul quel posto"
"Cos'è questa volgarità signorinella?" dice con un sorrisetto mentre inizia ad alzarsi. Si prende gioco di me.
"Parlo come cazzo mi pare." 
Mi guarda da capo e piedi e se ne va ad un posto troppo vicino per i miei gusti. 
"Che rompicoglioni" bisbiglia guardando qualcosa fuori dal finestrino. Riesco a sentire, ma preferisco di ignorare le sue parole per non fare una seconda scenata. 

Scendiamo alla nostra fermata e come purtroppo mi aspettavo, anche Michael fa per alzarsi. Decido di non guardarlo e a passo veloce scendo dall'autobus. 
"Ci vediamo domani... scorbutica"
Scorbutica a me? Ma chi si crede di essere? Come se lui si comportasse meglio. Scommetto che avrà un ghigno sulla faccia, ma non m'interessa, guardo verso la mia porta ed entro quasi dimenticandomi di Arivel, ma per fortuna me ne ricordo mentre stavo per chiudere la porta, che fermo all'istante. Lei non si è accorta della mia reazione...meglio così.
"Immagino che sia lui il tizio della rissa, giusto?" mi chiede mentre chiudo la porta alle sue spalle.
"Già, che arrogante. Non solo è il nuovo arrivato della mia classe, lo devo sopportare anche come vicino" dico tirando un sospiro angosciante. 
"Beh... dovrai imparare a sopportarlo. Lo vedrai ovunque, purtroppo."
"Già."



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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 05, 2019 ⏰

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