Capitolo quattro: vetri

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«FAMMI USCIRE BRUTTA STRONZA! FAMMI USCIRE!»

Lucas gli lanciò un sasso sulla fronte con la sua fionda, facendogli perdere i sensi per cinque secondi circa.

Le luci traballavano sopra di noi.

Billy urlò, cosparso di vene nere.

«Non può uscire, vero?»
«Non esiste. Non. esiste.»

Diede l'ennesima spallata alla porta e stavolta uscì, urlandoci contro.

Eleven gli lanciò contro un peso con la forza del pensiero. Feci tremare la terra sotto di noi, da cui uscirono degli scheletri guerrieri.

Urlai per il dolore straziante, ma tenevo duro.
«Ma che cazzo-» esclamò Lucas.

Billy si liberò, correndoci contro. Ci prese entrambe per il collo, sollevandomi da terra.

Urlai, ritrovandomi circondata da crepe nel pavimento, da cui non usciva nulla. Mollai un calcio a Billy ma non gli fece nessun effetto.

Mike gli diede un colpo con il tubo di ferro. «VA' ALL'INFERNO PEZZO DI MERDA!»

Billy si ribellò.

El lo sollevò con i suoi poteri, mentre io urlavo facendolo indebolire e spaccando il terreno sotto i suoi piedi. Con uno sforzo finale lo mettemmo KO.

Smisi di urlare e mi accasciai a terra, perdendo i sensi.

💫🌻👃🌈

Mi risvegliai in un divano. Quello del seminterrato di Mike.

«NON ORA MAMMA!» esclamò, girandosi verso qualcuno.

«Cosa... che è successo?» chiesi, toccandomi la tempia.
«Natalia!» esclamò Max.

«Sei svenuta.» spiegò Lucas-l'insensibile.

Andammo tutte e tre in bagno (io, Max e El) e mentre Max puliva il sangue dal naso di El, io mi guardai il segno violaceo sulla gola.

«Fa ancora male?» chiese Max. Annuii.
«Parecchio. A te, El?»

«Solo quando parlo.» rispose.

«Beh, non sei come Mike per fortuna. Sentiresti sempre male, blah blah blah blah.»
ridemmo per il commento ironico di Max.

«...ha detto che ti ha mollato, non mi sembra tanto una pausa.» disse Will.

«Non è così? Ragazzi vi rendete conto che sentiamo tutto, vero?» dissi. Ridemmo tutte.

💫🌻👃🌈

«Era la stessa cosa, la stessa che aveva Will l'anno scorso. E.. guardate la temperatura.» disse Nancy, la sorella di Mike, accompagnata dal fratello di Will, Johnatan.

«A lui piace il freddo.» ricordò Will.

«Quindi questa vecchietta pazza che mangia fertilizzante-»
«La signora Driscoll.»
«..si, la signora Driscoll. A che ora è stato l'attacco?» chiese Mike.

«Ieri sera.»
«Si, ma a che ora?»
«Verso le nove.»
«E mi hai chiamato solo oggi?» chiese Johnatan.
«Ho aspettato che le facessero gli esami.»
«Tu non eri lì?» irruppe Will.
«Beh, ora sono qui.»
«Alleluja!» esclamò Nancy.

«Ok, ehm.. a che ora avete fatto la prova della sauna?»
«Verso le nove.» rispondemmo tutti.
«Allora questo conferma la mia teoria!»
«È stata scorticata.» puntualizzai.
«Scorticata?» chiese Johnatan.
«Il Mind Flayer scortica le persone, quando si comportano così.»
«Se c'è n'è un'altra...»
«..Potrebbero essercene di più.»

«Heather.» disse El. «Billy le stava facendo qualcosa. Aveva paura. Stava urlando. Erano brutte urla.»
«Esistono urla belle?» chiese Lucas.
«Max ha detto che...»
«Lascia perdere.» liquidai.

«Aspettate ,mi sono persa. Chi è Heather? E chi sei tu?» mi chiese Nancy.

«Natalia Di Angelo, una che vi aiuta e che ne sa più di tutti di mostri e guerre. E Heather è la bagnina della piscina.»

«Heather Holloway?»
I ragazzi più grandi si guardarono negli occhi.
«Tom.»

Andammo a sederci in auto. Le ragazze sui sedili, i ragazzi dietro.

«Le cinture!» esclamò Nancy. Noi eseguimmo.

💫🌻👃🌈

Nessuno aprì alla porta, così El la aprì con i suoi poteri.

«Tom? Heather?»
«Oddio, si gela qui.» si lamentò Max.

«Lo sentite questo odore?» chiese Nancy. In effetti si, lo sentivo.

«Detersivo...» dissi avanzando.
«Pendi che le abbiano ingerite?» chiese Johnatan.
«Si, non credo siano per le pulizie di primavera.» commentò Nancy.
«Will, tu l'anno scorso non hai mangiato sostanze chimiche, vero?» chiesi.
«No...»
«Signor Clark, premessa. Cosa succede se mischi due o più sostanze chimiche?» chiese Mike a Lucas.
«Se ne crea una nuova.» risposero tutti e tre i ragazzi.
«E se ne stessero davvero creando una?»
«Dentro di loro? Dai andiamo, sono tossici.» dissi.
«Si, ma per gli umani.»

C'era del vino a terra, sul tappeto.
«Sangue.» ipotizzò Nancy guardando una macchia rossa sul pavimento.
«Ieri Tom... aveva un cerotto sulla fronte.» sollevò la bottiglia, era sporca di sangue.
«È stato aggredito?» chiesi. Lei annuì.

In tutta la casa c'erano macchie di sangue.

«Devono averli legati e portati da qualche parte.» ipotizzò Johnatan.
«La signora Driscoll» disse Nancy «ripeteva che doveva tornare la'. E se lo scorticamento avvenisse in un altro luogo? Deve esserci un posto dove tutto è iniziato. Una fonte.»

«Un posto che non vuole che io veda.»
«E che io ho visto, ma non lo conosco.» dissi, facendo voltare tutti verso di me.
«Sapresti descriverlo?» chiese Nancy. Scossi la testa. «Era buio. C'erano... solo ombre, e il Mind Flayer.»
«Se troviamo la fonte, possiamo impedire che venga fatto altro male. Possiamo impedirgli di combinare le sostanze.»

«E come la troviamo?» chiesi.
«La signora Driscoll. Se vuole tornare là, lasciamoglielo fare.» rispose Will. Era un buon piano. L'avremmo seguita e avremmo scoperto la base del Mind Flayer.

→we are the proof of love. •w. b.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora