I'm diving - just a little late

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Kara si grattò la testa, mentre puntava la torcia contro il foglio vuoto sul tavolo, sospirando

Sussultò al rumore di passi fuori dalla sua porta, sul pianerottolo, e spense la torcia pregando non fosse il suo padrone di casa.

Le mancavano solo sessanta dollari per l'affitto di quel mese, grazie alla proficua mancia della professoressa, ma finché non li avesse racimolati non poteva accendere la luce, fare rumore o qualunque altro suono che potesse far capire a qualcuno che lei fosse in casa.

O almeno ancora viva.

Quando i passi furono scomparsi Kara riaccese la torcia e tornò a fissare il vuoto del suo block notes.

Sospirò.

Non aveva proprio la minima idea di cosa scrivere.

Picchiettò sul foglio, ma non troppo forte o si sarebbe sentito.

Posò la matita fra il labbro e il naso e si lasciò andare indietro sulla sedia.

Un macchina passò in strada, i suoi fari lasciarono una scia sul tetto buio.

Guardò l'orologio al polso, cercando di distinguerne le lancette.

Ci avrebbe pensato a lavoro.




Ma Kara non ci aveva pensato a lavoro.

Kara lo aveva sognato.

Oh sì.

Kara aveva sognato esattamente cosa scrivere.

E proprio quella notte.

E non aveva dovuto pensarci due volte prima di sapere che era quello che doveva fare.

Beh, ok, magari sì, un paio di volte ci aveva pensato.

Si sedette al suo posto con una certa elettricità, e ascoltò la lezione in silenzio e compostezza, ammirando in tutta la sua meraviglia ciò che le aveva permesso di partorire quello che teneva in mano da almeno un'ora.

Cinque minuti prima della fine della lezione, Miss Luthor disse «A me gli scritti prego.»

Nia scattò verso l'uscita sbadigliando.

Kara fece la fila con gli altri.

Era l'ultima e quando toccò a lei posò la risma di fogli sul banco, sopra le altre.

Miss Luthor alzò lo sguardo sopra gli occhiali a fissare il suo compito.

«Cos'è?» Domandò.

Kara aggrottò la fronte «Il mio racconto. Che altro?»

La professoressa sbatté le palpebre un paio di volte, attonita.

Fissò prima Kara e poi la risma.
«Ma ...» Si schiarì la gola.

«Il tuo racconto? Intendi il mio compito a casa?»

Kara trattenne un sorriso «Sì, proprio quello.»

«Tu hai ...» Si fermò e prese il suo lavoro fra le mani, contando velocemente.

«Kara ... son- sono venti fogli!» Esclamò incredula.

Kara annuì e scrollò le spalle.

«Sì beh, mi ha, come dire ... parecchio ispirato.»

Ma Miss Luthor sembrava non berla.

Prese fiato e indicò i fogli stringendo gli occhi «Non ti dispiace se ... come dire, do una veloce occhiata per essere certa di non trovarmi qualche scarafaggio o maledizione maya all'interno, vero?»

A Wealth So Wonderful (Supercorp Edition)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora