Questa fan fiction parla di una ragazza, Xiao Tong, che da poco si è trasferita ad Hong Kong e vuole continuare i suoi studi per poi essere un avvocato famoso.
Durante il periodo autunnale, Xiao fa amicizia con alcuni collegiali dell'istituto nazio...
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Un altro giorno se n'è andato e io, come tutte le mattine - per il lavoro che faccio - stavo preparando da mangiare, fino a quando non mi bloccai e pensai alla faccia di quel ragazzo che vidi per la prima volta in ospedale. Facendo un po' di mente locale mi ricordai di lui: Luhan.. come ho potuto dimenticare di mio figlio? .. Abbassai la testa chiudendo gli occhi appoggiando il coltello sul tagliere e le mani ai bordi dell'isola, dove stavo cucinando. Sospirai e guardai fuori. Oggi non sarà una bella giornata e lo intuì guardando il cielo velato. Mentre ero immerso nei miei pensieri arrivò in cucina mia nipote e la guardai. " Ciao zio" mi disse, mentre sonnecchiava un po' "Ben svegliata" sorrisi un po' "Che c'è per colazione?" mi chiese guardandomi "Il tuo solito sandwich e aranciata. Che ne dici?" "Ottima combo zio!" mi disse Haru sorridendo. Le diedi il suo sandwich e aranciata, come ogni mattina.
"Ecco a te. Appena finisci di mangiare va' a cambiarti, così ti accompagno a scuola" dissi e lei mi annuì.
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Le sorrisi e le accarezzai la testa. Haru ha soli sette anni e va alle elementari.. Mio fratello me l'affidò prima di lasciare la Corea, per trasferirsi in Germania e le dovetti fare da Babysitter. Le raccontai molte favole sui lupi mannari e sui licantropi, prima di andare a dormire. Una sera, mentre la stavo coprendo mi prese delicatamente il braccio e la guardai. "Zio.." "Si?" chiesi, sedendomi al lato a lei "Mi puoi raccontare di come hai conosciuto la zia?" mi chiese e io, triste, annuì. Le raccontai di tutto e anche dei suoi otto cugini. Da quel giorno li voleva incontrare e conoscerli uno per uno..
Quando uscimmo da casa mi bloccai e avvertì una strana sensazione. Mi guardai attorno e sentì come se qualcuno dei miei figli fosse tra le grinfie di qualche lupo mannaro. "Lay..." Pensai. "Zio, che c'è?" mi chiese Haru tenendola per mano. La guardai e mi inginocchiai di fronte a lei dicendole "Haru, che ne dici se vai da sola? .. te la senti di prendere l'autobus?" le chiesi e di conseguenza mia nipote annuì. Prima che mi alzassi vidi l'autobus e dissi all'autista di accompagnarla sana e salva a scuola. E così fu.
Successivamente, quando salutai Haru mi misi a correre verso il bosco cercando di trovare Lay.
P.V (Lay)
Le mie urla si sentivano per tutto il territorio dei Lupi Mannari e non capivo perché ero messo in una specie di isolamento. Ma una cosa la sapevo: me ne dovevo andare da lì e alla svelta. Ero a petto nudo e di fianco a me c'erano delle siringhe e dei lacci che servivano per tenere bloccato il braccio interessato. Non avendo il tempo neanche di vedere dove fossi vidi, nuovamente, Suho ed entrò con i suoi fratelli. Mi tirai indietro e tremai guardandoli, ma dentro di me mi stava salendo quella rabbia da licantropo che in qualche modo doveva uscir fuori.
"*Ridacchiò* Come va Lay? Tra non molto sarai un mio suddito, e tu farai qualsiasi cosa che ti dico. Se ti dico di attaccare, attacchi. Se ti dico di uccidere, .. Tu uccidi. Semplice. Come è stato facile ridurre in macchina da guerra uno dei tuoi amici più cari: Wang Jia. All'epoca era un bambino di soli quattro anni, come un po' tutti noi. Ma mio padre lo ha fatto diventare il lupo mannaro che si possa mai temere al mondo" disse Suho avvicinandosi a me.
Lo guardai con odio. Volevo picchiarlo in quel momento, ma non c'era niente da fare.. ero bloccato e non sapevo come fare. Chiusi gli occhi e pensai ai miei fratelli. Con la telepatia cercai di chiamarli nuovamente.. "Dove siete?!"
